SPOILER 3X20

 Ciao! Non ho più resistito alla tentazione di scrivere una storia su Emma e Regina,

spero che piaccia :)!








"Ha preso i miei poteri" disse Emma.
Regina sussultò, senza i suoi poteri non avevano più speranze. "Come diavolo è successo?" chiese
aggressiva. Ma nello stesso momento in cui pronunciò la domanda, il suo sguardo passò  da lei a
Hook. "L'aveva maledetto" rifletté, connettendo le due cose, ma un altro pensiero le passò subito
in mente "L'ha baciato". Un calore si diffuse velocemente per tutto il corpo, la loro unica speranza
di sconfiggere Zelena era sfumata per baciare quel pirata. La rabbia invase Regina, che aveva voglia
di scagliare Hook contro il muro e ucciderlo lei stessa; sarebbero finiti tutti male per colpa sua.
"Non importa com'è successo" le disse Emma incrociando il suo sguardo per poi abbassarlo sul
pavimento. Regina rabbrividì, non riusciva a provare la stessa rabbia contro di lei, ma al suo
posto sentì un dolore al petto, nonostante non avesse più il cuore. "Gelosia?" le chiese una
vocina nella testa che lei scacciò velocemente. Henry le disse qualcosa sulla magia bianca e
sul fatto che lei poteva batterla, ma scartò l'idea come una sciocchezza.
"E vero" disse Emma riflettendoci su. Regina la guardò sorpresa, davvero credeva che lei potesse
essere capace di usare la magia bianca? Robin comparve al suo fianco appoggiando l'idea e Regina
per una volta sentì che delle persone credevano davvero in lei nonostante il suo passato, e si sentì felice.
Emma guardò Robin vicino alla donna, provando un lieve senso di fastidio e cercò di non darlo a
vedere. Nonostante ciò il sorriso che fece rivolto a Regina non risultò molto convincente.

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La battaglia contro Zelena era stata vinta. Regina era tornata all'ospedale con tutti gli altri; si
sentiva davvero buona, aveva anche risparmiato il suo nemico proteggendolo da Tremotino. Un
sorriso le comparve sul volto quando vide il bambino tornare nelle braccia di Snow, ma quando
passò oltre la porta e notò che Emma e Hook stavano parlando, il sorriso le scomparve velocemente
senza lasciare alcuna traccia. C'era qualcosa nel pirata che la infastidiva, non sopportava la sua vista,
il suo comportamento era così.. irritante. Stava per farsi notare quando sentì Emma dire "Non mi servirà
a New York".
Regina si paralizzò sul posto "Pensa di andarsene?" la domanda rimbombava nella sua testa . Con la coda
dell'occhio noto che Emma ed Henry se ne erano andati e che Hook era rimasto li fermo senza muoversi, gli
era stata sbattuta la porta in faccia anche a lui. Regina si voltò e tornò indietro, non aveva voglia di passare
davanti all'uomo, ma mentre passava davanti alla stanza di Snow si sentì chiamare.
Voltandosi vide la sua figliastra farle cenno di entrare. "Cosa vorrà?" si chiese, mentre entrava con la domandanegli occhi.
La serenità che sentiva poco prima era svanita lasciandosi dietro solo vuoto.
"Grazie" disse semplicemente Snow. Regina la guardò alzando un sopracciglio. "Hai salvato tutti, sapevo che
c'era del buono in te"  le sorrise entusiasta, e guardando suo figlio aggiunse "ora vivremo tutti assieme felici, niente può andare male"
"Non tutti" si lasciò sfuggire la donna, mentre un dolore ormai famigliare al petto si faceva risentire. Snow
la guardò sorpresa "Pensi di andartene da qualche parte?"  Regina si maledì da sola per aver parlato "Non io. Henry ed...Emma" Snow la guardò prima perplessa, poi cominciò ad agitarsi "no no, no ..non possono andarsene,
devo parlare con lei, deve stare con noi" disse, senza più formare una frase sensata. "Calmati, di sicuro ho
capito male io" la tranquillizzò Regina "in più Henry è mio figlio, non lo farò andare via così, deve stare con me"
"Si Henry non può andarsene di nuovo" pensò, mentre una vocina continuava a dirle qualcos'altro, che scacciò via facilmente.
Snow si tranquillizzò un poco, e dalla stanchezza cominciò ad addormentarsi "Hai riavuto il tuo cuore?"
Regina sobbalzò, aveva sconfitto Zelena ma non aveva ancora avuto tempo per riprenderselo nella giornata,
e ce lo aveva.. Robin. Sospirò piano, pensando che in quella giornata ci mancava anche un discorso con lui e
sul fatto che lo aveva baciato. Snow fraintese il sospiro e disse " Tranquilla, andrà tutto bene" e si addormentò con il piccolo in braccio.

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Regina non sapeva perchè si era ficcata in quella situazione. Quando era uscita dall'ospedale, invece di
andare subito da Robin si era messa a girare a vuoto per decidere cosa fare, cosa dire, quando si fosse
trovata davanti a lui. Ma pensa e cammina, si era fatta notte e lei si era trovata nell'accampamento nella
foresta mentre tutti stavano dormendo.
"Prendilo ora" le aveva detto una vocina nella sua testa, quella che voleva evitare un discorso con l'uomo,
soprattutto dopo la lunga giornata. Quindi ora si trovava in mezzo all'accampamento a rovistare dappertutto
per cercare il suo cuore. Si spostò con un dito una ciocca di capelli che le era caduta sugli occhi, mentre guardava nell'ennesimo zaino.
"Non si ruba ad un ladro, non lo sai?" le disse una voce famigliare alle spalle che la fece sobbalzare. "Dannazione" pensò, mentre si alzava e si girava, pronta a fronteggiare con il suo solito atteggiamento l'uomo.
"Non posso rubare ciò che e già mio" rispose mentre tendeva una mano all'uomo per riavere l'oggetto. Lui le
rivolse un sorriso sincero che per un'attimo la riscaldò. "Lieto Fine" si ricordò, quell'uomo rappresentava il finalefelice che voleva da tempo.
Robin prese il cuore da una sacca che teneva sul lato e si avvicinò piano a Regina "Credevi che me ne sarei separato nuovamente?"  La donna lo guardò senza sapere cosa rispondere, quindi prese semplicemente il cuore e borbottò un "grazie" che lo fece sorridere ancora di più. 
"Il tuo cuore sarà sempre al sicuro con me" le disse lui, appoggiandole una mano sul braccio. A Regina passò per
un'attimo in mente l'immagine di Emma e Henry, senza sapere il perchè.
"Disse l'uomo che lo aveva ceduto alla mia sorellastra" rispose acidamente. Robin fece un passo indietro, sorpreso e Regina si morse il labbro, frustrata. Non capiva cosa le fosse preso per rispondere in quel modo all'uomo. "Scusa" sussurrò, senza nemmeno guardarlo in faccia, prima di sparire in una nuvola di fumo viola che la trasportò a casa.