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Autore: LoveEverlack    11/05/2014    2 recensioni
[Partecipante al contest "Amore con la A maiuscola (Afrodite sarebbe fiera i me) indetto da AnnabethJackson]
Sarebbe stato il Tartaro o anche in mezzo alle stesse fiamme, o sott’acqua dove non potevano respirare, non le importava di nulla finchè poteva stare con lui: Luke Castellan.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Castellan, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so come mi sia venuta in mente questa OS per il contest, che a proprosito è  Amore con la A maiuscola (Afrodite sarebbe fiera i me) indetto da AnnabethJackson
Spero vi piaccia.

 
Thalia Grace colpì da dietro il mostro, rimandandolo indietro nel Tartaro.
La battaglia tra mostri e semidei sembrava più fervida del solito, nonostante i semidei fossero in vantaggio, ogni mostro che uccidevano poteva portarne via due dei loro.
Lo sguardo di Thalia continuava a vagare sulle cacciatrici e sulle figure vagamente distinguibili di Percy e Annabeth che stavano affrontando un ciclope.
Gli Dei non stavano ancora fornendo loro nessun aiuto, non c’era stato ancora nulla che aveva dato loro l’incipit per attaccarli tutti e aiutarli nella lotta.
-Thalia!- la ragazza si girò, dal mare stavano arrivando altri mostri rallentati dalle onde.
Poseidone li stava solo rallentando, così come Zeus faceva nel cielo.
Quello era il massimo aiuto che potevano ottenere, le dimensioni e la potenza non potevano ancora essere messe realmente al confronto con quelle battaglie che avevano dovuto combattere con Crono e Gea.
Corse nuovamente verso una delle altre cacciatrici, nel bel mezzo di una battaglia. 
Quel mostro; quel ciclope, la guardava come si fa una preziosa preda. 
Lo sguardo di fuoco della ragazza però, non serviva a migliorare la situazione, quei mostri non avevano paura di loro… anzi, ne erano sempre più attratti.
Prima che potesse fare anche solo una mossa, provare soltanto ad attaccare uno qualsiasi di quei mostri, sentì qualcosa di terribilmente forte e doloroso colpirla da dietro.
Non era sicuramente un buon segno, gli occhi di Thalia che si chiudevano erano la cosa peggiore.
Il senso di oppressione e d’impotenza in quel momento era incredibilmente vivo in lei, così potente da trascinarla con sé nell’abisso in attesa di qualcosa.
 
Sentiva incredibilmente caldo, qualcosa su di lei stava creando quella forte sensazione di calura estiva. 
Strano, Thalia ricordava di star combattendo sulla neve e di sicuro non provava quel caldo. 
Si strofinò gli occhi e riaprì le palpebre, si trovava in una stanza dalle pareti bianche e immacolate. 
Lì accanto a lei su un grosso letto c’era Annabeth, sdraiata a pancia in giù con i capelli sparsi da ogni lato. 
Cosa sta succedendo qui? 
Era incredibile quello che i pensieri di Thalia stessero formulando in quel momento, strane congetture e idee che le facevano dubitare persino di essere normale. 
Fuori il sole splendeva forte, si sentiva soffocare. Non capiva cosa stava succedendo.
Scese dal letto stando attenta a non svegliare Annabeth e prese dei vestiti per uscire, sul comodino l’Mp3 di Annabeth era in bella mostra in attesa di essere usato.
Indossò il pantalone nero e gli stivaletti borchiati sopra la maglia grigia, mentre i suoi occhi scrutavano attenti quella casa in attesa che spuntasse un mostro.
-Thals?- la ragazza si girò verso Annabeth che ferma sulla porta cercava di capire cosa stesse facendo.
-Annie, vado a comprare qualcosa. Tu che preferisci?- sorrise rassicurante, sapeva che Annabeth l’avrebbe mascherata in quattro e quattr’otto ma sperava di cavarsela lo stesso.
-Croccantini.- strano, non ricordava mangiasse quelle porcherie.
 
Thalia indossò le cuffie dell’Mp3 mentre camminava per strada pensando a quel sogno. 
Sembrava così reale, credeva di aver realmente provato tutti quei sentimenti da quando era fuggita di casa alla strana battaglia con quei mostri.
Le canzoni di Annie fanno schifo! 
Con un sospiro mandò avanti di una canzone, arrendendosi al fatto che non avrebbe potuto trovare altre canzoni che potessero piacerle in quel coso. Si arrese ad una canzone di Taylor Swift.
And I realize the blame is on me.
Strano, in qualche modo le ricordava quello strano sogno. 
La sua morte aveva scatenato quella guerra, Luke era morto per colpa sua. 
Sentì delle lacrime sfiorarle le guance ma non le fermò, per una volta Thalia Grace non s’importava di cosa la gente potesse pensare nel vederla in quello stato.
Cause I knew you were trouble when you walked in.
Si era innamorata di Luke Castellan, aveva iniziato a provare dei sentimenti forti per Luke Castellan.
Aveva deciso di iniziare a soffrire per amore, diventare cacciatrice perché tutto era finito per lei.
Now I’m lying on the cold hard ground.
Era così che Thalia si sentiva, metaforicamente per lei ormai era tutto finito. 
Come cacciatrice aveva evitato di provare quei sentimenti che l’avrebbero fatta soffrire, fortunatamente però sembrava essere tutto un sogno; incredibilmente bello e triste, ma solo un sogno.
Perché la cosa più triste sarebbe stata riprovare proprio in quel momento dei sentimenti per Luke, finire di essere cacciatrice non era nulla se paragonato a quel dolore.
-Hey tu, perché piangi?- Thalia alzò il viso, pronta per picchiare quella persona che le aveva parlato. 
Quello che non si aspettava, però era di vedere Luke davanti a lei.
-Sei tu...- il ragazzo, vestito stranamente in maglione e camicia e con un paio di occhiali da vista la guardava cercando di capire perché la ragazza sembrava conoscerlo.
Era incredibilmente bello, nonostante il look da nerd era incredibilmente sexy.
-Ci conosciamo?- Thalia represse il desiderio di rispondergli. 
Non era Luke, questo ragazzo non la conosceva nemmeno come il suo di Luke.
-Luke Castellan, comunque. Tu sei?- Thalia sorrise, stringendo la mano di quel ragazzo. 
Nonostante non la conoscesse, Thalia era felice di potergli parlare normalmente. 
Da quando in quel sogno si era risvegliata dall’albero, non aveva potuto ritornare con il vecchio lui.
-Thalia Grace.- rispose.
-E perché piangevi Thalia? Una ragazza come te non dovrebbe piangere.- rise, poteva anche essere diverso dal suo Luke ma riusciva a vedere in lui quella parte che l’aveva fatta innamorare di lui.
-Nulla, grazie comunque.- si allontanò velocemente da Luke, per la prima volta voleva davvero scappare da lui perché non sapeva cosa fare realmente. 
Era incredibile come il fato decidesse sempre il peggio per lei.
Si sentì chiamare, qualcuno preoccupato le toccava la spalla che iniziò a sentire calda e nominava il suo nome con foga e con preoccupazione.
 
Il viso di Luke, del suo Luke era davanti a lei nel momento in cui riaprì gli occhi.
-Ma che? Porca Afrodite che è successo?- Luke rise aiutandola ad alzarsi da terra.
I prati che la circondavano erano mossi da un leggero venticello, mentre il profumo dolce dei fiori impregnava tutta l’aria intorno a loro.
Guardò Luke, questa volta realmente se stesso che la guardava con un sorriso misto a tristezza.
-Stai bene?- lei annuì mentre si puliva dal terreno.
-Dove siamo? Cioè tu sei… non posso… è un altro sogno?- Luke scosse la testa.
Come poteva dire a Thalia che non c’era stato nessun sogno e che lei era morta pochi minuti dopo che il mostro l’aveva colpita, prima di essere ucciso da Percy.
-Ahia. E gli altri? Annie… lei sta bene?- Luke annuì, stringendole la mano e cercando di farla sedere.
-Sta bene. Ma tu, cosa intendevi? Con il sogno?- Thalia gli strinse la mano.
Come poteva raccontargli tutti quegli strani avvenimenti che le erano capitati in poco tempo?
-Sai Luke, ho sognato di sognare. E c’eri anche tu ed Annie! Percy no, però.-
Sembrava una cosa così stupida in quel momento e difficile da raccontare realmente a parole.
-Diciamo solo che ti ho visto. Te ed Annie.-  mosse un po’ le loro mani osservano il terreno.
Era morta. 
Cioè sapeva che prima o poi sarebbe successo, lo sospettava… ma quello era decisamente il modo peggiore per provare il tutto, anche se la presenza di Luke la rassicurava.
-Ed ero bello, vero?- Thalia rise, Luke stava cercando di sdrammatizzare la situazione alla meglio.
-Diciamo che non eri male… come nerd.- si morse il labbro. 
Quella definizione era senz’altro fin troppo semplice per descrivere Luke. 
Era sempre bello, magnetico e dolce e carino con quell’aspetto, diverso eppure era sempre attratta da lui.
Era innamorata di Luke e basta, qualsiasi aspetto avesse avuto.
Lui le mise le mani intorno ai fianchi, appoggiando la testa sulla sua spalla e baciandole il collo.
-Se fossimo stati in un'altra vita, avrei potuto amarti.- lei lo guardò -sono sicuro, di questo.-
Thalia stava aspettando che le uscissero delle parole da potergli dire, ma le labbra di Luke sulle sue le stavano impedendo di pensare lucidamente.
Le mille emozioni che provava in quel momento a contatto con il corpo di Luke, mandavano il cervello in qualche paese sperduto che nessuno conosceva.
-Io non lo so... insomma, sai quanti ragazzi mi avrebbero corteggiato?- 
Luke rise guardando Thalia dritta negli occhi, la distanza era minima con le loro fronti a contatto.
-Oh, ma sono sicuro che non avresti comunque potuto resistermi.- 
Thalia rise baciandolo nuovamente, ora che ne aveva la possibilità non voleva farsela scappare.
-Vai a quel paese, Castellan.- lo baciò nuovamente, fregandosene altamente di tutto il resto.
Avevano l’eternità, in un posto che neanche conosceva. 
Sarebbe stato il Tartaro o anche in mezzo alle stesse fiamme, o sott’acqua dove non potevano respirare, non le importava di nulla finchè poteva stare con lui: Luke Castellan

 
  
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