Una semplice richiesta


«Per favore!» Disse Hanamichi  in tono incredibilmente diabetico. Lui che si abbassava a chiedere un favore, specialmente alla Kitsune, voleva dire che, la cosa richiesta, voleva farla davvero e per forza.
Aveva chiesto una cosa semplice, ma per Kaede era incredibilmente complicata perché dalla sua voce uscì un secco e perentorio: «No!»
«E dai maledetta volpe! Che ti costa?» Sbuffò l'ennesima volta.
In fondo lui voleva solamente coronare un "sogno". Un desiderio rincorso per anni, fin da quando aveva giurato, da piccolo, di vedere quello spettacolo insieme alla persona amata.
Voleva vedere i ciliegi in fiore con il suo ragazzo. Non credeva di pretendere la luna, ma forse chiedere di raggiungere l'astro a Kaede serebbe stato più semplice e forse maggiormente raggiungibile!
Rukawa continuava a restare immobile, poggiato allo stipite della porta d'uscita della sua casa, abitata in quel momento solamente da loro, impedendo all'altro di aprirla e sgusciare fuori, che l'avrebbe trascinato insieme a lui grazie alla sua altezza e stazza.
Non se ne parlava! Per Kaede erano cose da ragazzine innamorate e lui, nonostante fosse innamorato del suo Do'Aho, non era una ragazzina! Così rimase perentorio fino a che Hanamichi gli si posizionò davanti, sovrastandolo con la poca altezza che aveva in più di lui, cercando, invano, di incutere terrore al suo ragazzo.
«Allora?» Continuò a chiedergli aspettando una risposta, credendo che il basket man non lo avesse sentito.
Ma Kaede aveva sentito benissimo; per lui, semplicemente, la questione era chiusa. Quindi, con l'ennesimo sbuffo, disse in tono calmo e gli occhi blu puntati nei suoi:
«Non mi piacciono queste cose!» Commentò con il tono di voce di chi, dopo quella frase, non voleva più sentirne parlare. Ma il ragazzo di fronte a lui: capelli rossi ed anima infuocata, non era uno qualunque.
Hanamichi Sakuragi giocò l'ultima carta....
Con un sospiro si allontanò dal suo ragazzo, indietreggiando di qualche passo, affacciandosi alla finestra della stanza e dandogli le spalle.
«I fiori di Sakura. Sakuga-gi. Ti dice nulla? Ci tengo a vederli perchè fanno parte di me! Mi sembra una motivazione più che sufficiente. Ma se tu non vuoi, forse...non vuoi me. Quindi, se non vuoi me, niente sesso fino a data da destinarsi...» Dichiarò con voce greve e melodrammatica, cercando di corrompere la sua amata volpe.
Ci sarà riuscito?

Circa venti minuti dopo, mano per la mano (sotto esplicita minaccia di Hanamichi), Rukawa e Sakuragi stavano guardando il meraviglioso spettacolo dei fiori rosa che cadevano trasportati dal vento sulla strada dove stavano camminando. Come la neve che ammanta tutto e che attecchisce su tutte le superfici, i petali sfioravano le loro pelli ma, a differenza della neve, quelli non erano freddi.
«Vedi, non è male no?» Sorrise il rossino, ma lo sguardo assassino di Kaede fece presagire che no, non era così.
Infatti.
«Ti odio Do'Aho!» Sbruffò con il grugno, ma nonostante l'espressione seccata, camminava fianco a fianco e mano per la mano con quello splendido adone dai capelli rossi.
In fondo Kaede Rukawa era facilmente corruttibile!
«Ti amo anch'io Kitsune!»
Il sorriso sincero e splendido sul volto di Hanamichi rimase invariato per tutto il tempo.
Aveva vinto lui. Era riuscito a far fare a Kaede una cosa che odiava. Doveva essere per forza vero amore!
Fine

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Piccolo angolino di una mente svitata (?)
Salve :3 non chiedetemi come mi sia uscita questa fic, ma quando a lavoro non si ha nulla da fare la mente vaga senza argini chissà dove!
Ho iniziato a leggere "Memorie di una Geisha" e quindi sono stata un po' ispirata. Personalmente la fioritura dei ciliegi è il mio sogno, quindi *-*
Non ho altro da dire oltre che: spero che vi sia piaciuta :3
Un bacione!