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Autore: stella_del_vespro    11/05/2014    1 recensioni
In un luogo dove tutte le meraviglie dell'universo sono raccolte, vive una creatura la cui bellezza è leggendaria tanto quanto la storia dell'amore maledetto che la dilania e al contempo la mantiene in vita.
Amare senza mai riuscire a toccare l'oggetto del desiderio, è possibile?
"…Lunghi sono gli anni che ci attendono, mio caro.
Queste sono le terre immortali e io sono imperituro come le foglie degli alberi che circondano i nostri angoli d'amore.
Mi odi?
Non c'è altro che noi due in questo luogo, fatta eccezione per i doni della natura, eppure io non mi curo di essi.
Ho forse bisogno di alberi, piante, frutti e vento, quando l'opera più perfetta del creato e' dinanzi ai miei occhi?
Ridi. Non mi credi?…"
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Tao, Tao, Xiumin, Xiumin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti.
È passato più di un anno da quando ho pubblicato la mia ultima ff qui su EFP, eppure oggi, in qualche modo, mi è tornata la voglia di scrivere.
Non che non ci sia stata ispirazione per un intero anno, semplicemente i miei impegni non mi consentono di scrivere quanto e come vorrei, perciò molte idee restano tali. ( ;; )
Detto questo,questa è una ff decisamente inusuale per me, corta come mai ne avevo scritte, e sopratutto non sono troppo sicura che abbia senso, ma voglio festeggiare comunque postandola.
È molto liberamente ispirata a un mito, che non vi dico quale sia o sarebbe troppo ovvio u.u
 
Spero sia una buona lettura
 
Stella <3
 
 

~ Beautiful Reflection ~

 
 
 
C'è qualcosa che ci separa.
 
Più volte ho provato a tendere la mia mano verso la tua immagine, la quale mi appare come un riflesso della mia anima, e non ho afferrato altro che il nero fumo della delusione.
 
Dove sei? Ti vedo, eppure non riesco a raggiungerti.
 
So che sei qui. Sento il lento incedere del tuo respiro: nasce insieme al mio e lo accompagna, come una musica, come un duetto che nasce in seno alle sinfonie del tempo ed è destinato a risuonare per sempre nelle dimore dello spazio.
 
Sorridi vedendomi. Chi sei? Cosa vuoi da me?
 
Ho guardato nell'universo del tuo cuore e vi ho scorto pace.
 
Da dove vieni?
 
Ho scrutato nei segreti dei tuoi occhi e vi ho visto guerra.
 
Cosa ti turba?
 
Talvolta il tuo volto è triste. Lo sono anche io, poiché in quei momenti non riesco a scorgere il sorriso celestiale, scolpito dal più dotato degli artisti, ed esso mi dà forza.
Ti ho incontrato innumerevoli giorni fa e da allora non faccio altro che rimirarti, e sento di non aver bisogno d'altro nella mia esistenza.
Lunghi sono gli anni che ci attendono, mio caro.
Queste sono le terre immortali e io sono imperituro come le foglie degli alberi che circondano i nostri angoli d'amore.
 
 Mi odi?
 
Non c'è altro che noi due in questo luogo, fatta eccezione per i doni della natura, eppure io non mi curo di essi.
Ho forse bisogno di alberi, piante, frutti e vento, quando l'opera più perfetta del creato e' dinanzi ai miei occhi?
 
Ridi. Non mi credi?
 
E' così. Le tue labbra sono più belle di qualsiasi fiore su queste terre, più rosse del sangue della creatura più nobile che possa popolare i boschi che ci circondano.
I tuoi occhi sono dolci come il succo del frutto dell'albero caro ai custodi della prosperità, i tuoi capelli sono più morbidi di un serafico vento, la tua pelle più candida della luce divina che riflette sull'acqua di questo lago.
 
Il mio esilio e' stato la mia salvezza, poiché ho trovato te, custode del mio cuore.
E nessuno ti porterà via da me.
Solo la fine del tempo.
 
Piangi? E perché mai, mia gioia?
 
Lascia che io raccolga questa stilla di sofferenza e la trasformi in rugiada mattutina, lascia che io assapori la perfezione del tuo volto, lascia che ti consoli con un bacio.
Tendo la mia mano tremante verso di te, e tu fai lo stesso.
Mi sorridi, e il mio cuore dal rinnovato battito quasi sembra scandire il tempo di una musica, della nostra musica, e le distanze tra di noi si accorciano.
Le nostre dita sono pronte a toccarsi, e mi avvicino affinché le nostre labbra si incontrino, così che il mio desiderio di assaporarti possa essere esaudito, così che io possa avere ciò che è mio da millenni, e che pur non riesco ad afferrare.
 
Acqua.
 
Fredda acqua, e poi la tua immagine sparisce, increspata di mille e più onde, guizzi maledetti sul quale si riflette la luce perpetua,
 
Dove sei, che tu sia maledetto, dove sei?
 
Scaccio via l'acqua davanti agli occhi, mi bagna il volto e i capelli, le gocce che ricadono sulla superficie e creano un odioso suono acuto che mi rimbomba nelle orecchie.
Grido, un'ultima volta, coprendomi le mani con il volto e piangendo, piangendo ancora e ancora, urlando e strepitando.
Perchè questa maledizione, perché? Perché mi viene dispiegata dinanzi il volto che porta la luce divina negli occhi,e poi mi viene negata?
Apro gli occhi, ancora traboccanti di lacrime, e ti guardo.
Stai riapparendo, nonostante le mie lacrime scendano su di te e distorcano la tua immagine; le asciugo in fretta, così riapparirai a me.
 
Oh, amore mio, unica luce dei miei giorni tetri, sei tornato.
Stai sorridendo.
 
C'e' qualcosa che ci separa.
 
***
 
 
 
L'urlo dilaniante raggiunge le due creature che stanno passeggiando per i boschi generosi di vegetazione che caratterizzano le terre al di fuori del tempo.
Uno di loro scende da cavallo, rimirando un cancello d'oro e d'argento, alto, il quale affianca una ringhiera oramai ricoperta di arbusti, edera e, talvolta, piante che decorano l'ingresso a quello strano luogo.
Lo stesso cancello e' totalmente sommerso dalla vegetazione, ma e' possibile guardare attraverso degli spazi, e scorgere un giardino meraviglioso, pieno degli alberi, delle piante e degli animali più nobili di tutto il creato.
La creatura strabuzza gli occhi a ciò che gli si pone dinanzi agli occhi, e si volta trafelata verso il suo compagno di viaggio.

- Xiumin...c'e' qualcuno qui dentro.- 
 
Xiumin scende da cavallo, sospirando, e si avvicina all'amico.
Scruta anche lui all'interno del giardino, e posa una mano sulla spalla dell'altro, abbassando lo sguardo.
 
- Zitao...quello e' Luhan. -

Luhan? Non ho mai sentito parlare di lui.- 

Xiu min lo guarda, cercando le parole per esprimere al meglio l'orrore di quella storia.
 
- Luhan era un Angelo come noi, ma della terza sfera. Era uno delle creature piu' alte e piu' nobili...ma sopratutto, era il piu' bello. La creatura piu' bella che mai sia esistita, e che ancora esista in tutto l'universo creato.
Non pronuncero' qui le sue fattezze, poiche' nulla puo' descrivere quella bellezza senza insultarla. Tuttavia, le sue fattezze sono ancora dipinte nel palazzo dell'alto consiglio.-
 
Zitao ascolta rapito e al contempo inorridito, non capendo come abbia potuto una creatura apparentemente così bella e nobile emettere un tremendo grido di disperazione come quello che hanno udito poc'anzi.
Xiumin si fa forza nel proseguire il racconto.
 

-Poi ebbe la sfortuna di attirare le attenzioni e l'amore folle del principe Jongin, che dapprima odiava la creatura per averlo superato in bellezza, e poi se ne innamoro', quasi a voler rendere propria a tutti costi quella bellezza.- 

-Sfortuna...perché? -  

Xiumin guarda l'amico negli occhi, tornando poi a scutare attraverso le piante rampicanti.
 

- Perchè Luhan non accettò mai l'amore del principe, poichè peccava di vanità e affermava di essere troppo bello per qualsiasi creatura vivente....e Jongin lo punì con l'esilio, gettando su di lui una maledizione: sarebbe stato rinchiuso nel luogo più bello di tutto il creato, ma non ne avrebbe mai apprezzato la bellezza, poiché si sarebbe innamorato della sua immagine riflessa nello specchio dell'acqua di un lago. E così fu. E' li', piegato sulla riva del lago da duemila anni, che adora la sua immagine e si dispera nel trovare un modo per raggiungerla. E così sarà per sempre.-  
Un altro grido straziante si leva nell'aria, squarciando la quiete delle terre immortali. -
 
 
 
 
 
 
 
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Liberamente ispirata al mito di Narciso. 
  
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