Finalmente,dopo tutti quei mesi passati in casa a studiare,bighellonare e cercare di non farti mettere K.O. da un qualche mostro di passaggio, arriva il giorno in cui sai che la "vera" vita di un semidio, che la tua vita sta realmente per iniziare.
Salve io sono Perseus jackson,noto anche come Percy, questa che sto per narrarti è una delle poche storie che non vorrei ripetere nella mia vita,ma non allarmarti,tu stai lí accovacciato davanti un pc, con gli occhi gonfi, magari stai per chiudere questa pagina , magari non crederai alle mie parole,ma io ho una storia da narrarti,che ormai al campo è diventata leggenda,anche se tutti non sanno dare una spiegazione di quanto sia accaduto...
Il sole mi graffiava il volto, violento e caldo , che mi pareva di stare sul carbone ardente.
Le imposte erano semi-aperte e il frastuono di quelle odiose automobili mi impedivano di continuare a sonnecchiare.
Mi alzai,feci colazione e dopo qualche minuto vidi mia madre ,con uno zaino pieno zeppo e un dolcino azzurro "oggi non è il mio compleanno…" pensai..
-Tesoro,quando hai un po' di tempo chiama… salutami Annabeth… e non metterti nei guai- disse lei cercando di spegnere le lacrime che iniziavano a solcargli il viso.
"oh divino Zeus!"  
-Certo mamma!- urlai di gioia, come avevo potuto dimenticare oggi finalmente sarei andato nella mia casa, nella mia vera casa..e finalmente avrei rivisto Annabeth al suo pensiero quasi smisi di respirare.
Finii la mia porzione di cibo e scappai.
-Ciao !- mi congedai da mia madre e m'immersi mel taxi che mi aspettava giù, non vedevo l'ora di riabbracciare la mia cervellona preferita.
Arrivammo dopo quache minuto,corsi per tutta la collina e cercai di diriggermi a tutta velocità alla cabina 6 "Atena" da Annabeth.
Ma non la trovai lì.
Malcom mi aveva riferito che era stata convocata da Chirone e che mi asoettavano alla casa grande. 
Così mi recai da chirone.
Aprii la porta che era socchiusa, e vidi Annabeth seduta su un divanetto che leggeva (d'altronde cos'altro poteva fare ), sorrisi.
Lei sicuramente dovette sentirmi, perchè si girò di scatto e per poco non mi uccise ,con il suo pericoloso pugnale di bronzo.
-oh dei ! Percy- Si alzò e mi saltò al collo baciandomi, se non fosse stato per chirone saremmo rimasti lì a chiacchierare del più e del meno per tutta la vita.
-Ragazzi… da qualche giorno non si fa altro che parlare di una misteriosa isola…pare che sia apparsa nell'atlantico dal nulla, gli dei sono sconcertati e… non trovano una spiegazione plausibile… la vostra missione è semplice…- A quella parola la sua voce sembrò mancare e per tutta la sua spiegazione mantenne una voce fredda ,troppo fredda ,anche Annabeth se ne accorse perchè si fece seria e le sue sopracciglia erano aggrottate,segno che non era sicura della parola "semplice".
Chirone continuò - … dovrete recarvi lí perlustrare la zona e tornare… tutto chiaro ?- 
Volevo domandare perchè proprio noi,ma annabeth mi fermò con un gesto della mano.
-sarrebbe più prudente consultare l'oracolo..dico bene?- Disse con voce astuta, ma chirone era fin troppo percettivo, perchè rispose all'istante 
- rachel in questo periodo emm… è in vacanza col padre …toccherà a voi - 
guardai annabeth negli occhi, e lei fece lo stesso con me,sapevamo che quella missione non sarebbe stata semplice e che gli dei ,e soprattutto Chirone ci nascondevano qualcosa ...
​Ma cosa?
/ / Ciao, è il primo shot che scrivo ,ancora il capitolo non dice nulla.. Spero che i prossimi vi piacciano ;P