Quel giorno il sole splendeva e si poteva udire il cinguettio dei passeri. Una lieve brezza allietava il caldo afoso, carezzando dolcemente le foglie. Tutti i ragazzi risiedenti ad Heartland City erano fuori casa a giocare. Beh, tutti tranne uno. Il giovane rispondente al nome Yuma Tsukumo era in camera sua. Sua sorella gli aveva imposto di mettersi a fare i compiti di Algebra. Aveva il cappuccio della biro in bocca e fissava il quaderno con un'espressione disperata. Avrebbe tanto voluto uscire e duellare un po' con Bronk, ma sua sorella era stata chiara: prima i compiti e poi i duelli. Sbuffò, per la settima volta. il ciondolo che portava al collo si illuminò.

"Cosa fai, Yuma?" gli chiese uno spirito azzurrino, fluttuando vicino a lui. Yuma sbuffò, per l'ottava volta.

"I compiti di Algebra" disse a malincuore. Astral si sporse in avanti per poter osservare il quaderno.

"Yuma, non dirmi che non riesci a risolvere calcoli così elementari" gli chiese quest'ultimo. Yuma sbuffò, per la nona volta.

"No, Astral. Se sei tanto genio fammeli tu i compiti!" gli rispose, con tono scocciato. 
"No, ne va della tua formazione ed educazione scolastica" rispose Astral, innocente. Yuma sbuffò, per la decima volta.

"Allora mi sa che faremo notte"

Il ragazzo provò a scarabocchiare qualche numero sul quaderno, tanto per non lasciare la facciata bianca. Sbuffò, per l'undicesima volta.

"Yuma, non faresti meglio a leggere le pagine del libro?" gli chiese Astral.

"Fosse facile! Non ci capisco un accidente!" sbottò l'altro, sospirando per la dodicesima volta.

"Se vuoi posso accingermi a spiegartelo io" propose l'astrale. Yuma lo guardò, riflettendo sulla proposta. Beh, non aveva nulla da perdere.

"Spara" gli disse, per poi sospirare per la tredicesima volta.

"Bene, allora..."

Astral iniziò a parlare a ruota libera. Yuma non capiva nulla di tutto ciò, ma faceva finta di annuire di tanto in tanto. Ad un certo punto iniziò a sbadigliare. Dopo dieci minuti i suoi occhi minacciavano di chiudersi. Passati venti si era addormentato sulla scrivania. Astral continuava il discorso, non si era accorto minimamente del fatto che il suo amico si fosse addormentato. Dopo qualche ora si sentirono dei passi. Qualcuno stava salendo le scale che portavano alla stanza di Yuma. Astral si fece attento, preoccupato di una possibile minaccia incombente. Dal passaggio incavato nel pavimento sbucò una ragazza coi capelli viola/rosa e gli occhi del medesimo colore.

"YUMA TSUKUMO!" gridò, con tutto il fiato che aveva in corpo.

Il giorno dopo il povero ragazzo fu costretto ad andare dall'ottorino. Come tutte le altre persone che in quel momento si erano ritrovate nella zona di casa Tsukumo. La cosa buona fu che, assentandosi da scuola, non dovette fare i compiti di Algebra. Ma nella verifica prese quattro.

ANGOLO AUTRICE

Non so dove mi sia saltata fuori questa XD Studiavo religione e mi annoiavo...sperando che nessuno si sia defenestrato per questa schifezza, vi saluto ragazzi!

Alla prossima!

Xa_Chan