Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: shimichan    14/05/2014    3 recensioni
|Raccolta di flashfic e double drabble|
Perchè dietro il mistero, dietro i segreti, ogni personaggio cela un sogno.
1. Non sarà mai realtà [Shuichi e Akemi]
2. L'irriconoscenza dell'alfiere [Amuro e Elena]
3. I sogni non son desideri [Gin e Sherry]
4. Io sono qui [Conan e Ran]
5. Eviteranno i nostri sbagli [Elena e Atsushi]
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’irriconoscenza dell’alfiere
[Amuro e Elena]
 
Osserva la scacchiera.
La partita sta ormai volgendo al termine e sa che la prossima mossa sarà determinante per decretarne le sorti.
Gin, da bravo Cavallo, non esiterebbe a sacrificare qualche pedina; Vermouth, al contrario, metterebbe in atto una strategia più raffinata e, all’apparenza, inconcludente, muovendo la Torre.
Ma lui è l’Alfiere, un pezzo spesso sottovalutato, eppure imprescindibile dal gioco.
La sua doppia anima gli permette di coprire con disinvoltura tutte le caselle, passando inosservato finché l’avversario non ha più difese: se avanzasse verso il Re, lo scacco sarebbe inevitabile, ma lascerebbe la Regina senza protezione.
E la sua Regina non merita questo. Che fare, quindi?
Lo squillo del telefono ritarda la sua scelta.
Attende quella chiamata da giorni e quando riaggancia le sue labbra non riescono a trattenere una certa soddisfazione. L’aria ha una consistenza diversa ora.
Inspira. Elena aveva ragione: non si trattava di raggiungere la vetta più in fretta possibile, si trattava di sopravvivere durante la scalata. Adesso l’ha capito anche lui.
Gli anni spesi a pazientare, a soffocare il desiderio di rivalsa, a sopportare missioni che richiedevano capacità inferiori alle sue non sono stati vani.
Espira. Lo sguardo cade nuovamente sulla scacchiera.
Tutte le emozioni, compresa la riconoscenza, vengono respinte con orrore dalla sua mente fredda, precisa, mirabilmente equilibrata, eppure un pensiero lo accarezza come un granello di sabbia in uno strumento particolarmente delicato, tanto piccolo quanto fastidioso.
 
“Tornerà?”.
“Si”.
“Quando?”
“Purtroppo non lo so, Rei-kun…”.
“Che farò io fino ad allora?”.
“Tu, Rei-kun, cerca di diventare non qualcuno d’insostituibile, ma uno cui non si possa rinunciare”.

 
Le pedine insostituibili generano invidie e suscitano troppo interesse.
Sono il Re e la Regina, i pezzi pregiati, quelli che pongono fine al gioco e che per questo corrono più rischi.
Le buone pedine, invece, non escono mai dall’ombra, agiscono in segreto, colpiscono senza preavviso. Sono gli Alfieri, che non possono mai mancare dalla scacchiera.
 
“Non piangere, Rei-kun. Le lacrime non servono a nulla, annebbiano solo la vista. E saper vedere è la sola cosa che conta”.
“Ma io non voglio che se ne vada”.
“Devo. È una richiesta di quella persona. E noi non desideriamo deluderla, vero Rei-kun?”

 

Si avvicina allo specchio del salone.
È ciò che voleva essere, ciò che lei voleva fosse.
Per un attimo il respiro gli s’incaglia, comunque, in qualche risacca tra gola e polmoni.
 
“Vuole davvero andarsene?”
“Ha importanza? Le persone mentono continuamente, Rei-kun. Dicono una cosa e ne pensano un’altra. È sbagliato, ma in un mondo come questo, a volte, una bugia ti salva la vita se sei bravo a mascherarla”.
“Per questo indossa gli occhiali, dottoressa?”.
“Lo sguardo è sempre traditore, Rei-kun ”.

 
La mano che allunga verso il cassetto è scossa da un leggero tremore, che cessa non appena trova un paio di occhiali scuri. Li indossa.
La stanza piomba in un’oscurità confortevole. Il suo riflesso è solo un’ombra allo specchio.
Un professionista del ragionamento non può ammettere elementi estranei nel delicato macchinario di precisione del proprio pensiero.
 
“Io l’aspetterò, dottoressa. Non la dimenticherò mai. È una promessa”.
“…e se ti venisse chiesto, Rei-kun? Faresti la scelta giusta?”

 
Elena l’ha trasformato nell’Alfiere perfetto e l’Alfiere perfetto non può permettersi sogni.
“Sto andando a uccidere sua figlia, dottoressa”.
 

Scacco matto.
 

 
 




Angolo Autrice
 
Salve a tutti!! Posto con un giorno di ritardo (è appena scattata la mezzanotte…abbonatemela) causa esami…uff!! -.-
Comunque ecco l’ultima chicca che la mia mente celebrolesa vi propone.
Dal file 889 (si, piccolo spoiler per chi non segue il manga) ho ripensato molto spesso a quale tipo di rapporto potessero avere Amuro ed Elena (rapporto che aveva già stuzzicato la mia fantasia durante Mistery Train) ed è saltata fuori sta robetta qui…una sorte di madre putativa…una tutrice ecco! E che può fare una tutrice mibba? Ovvio! Allevare un mibbo con i controfiocchi!
La parte della scacchiera (premetto che non so giocare molto bene a scacchi e che quindi mi sono presa delle libertà letterarie) voleva essere una metafora sulla decisione da prendere: fare scacco al Re (l’obiettivo, cioè Shiho, alias Sherry, momentaneamente Ai) e lasciare sola la Regina (Elena) o no?
La scelta che prende Amuro si capisce nell’ultima frase.
E vi chiederete dov’è l’irriconoscenza? Beh, non l’ho voluta esplicitare, ma mi sembrava ovvio che quando si è legati molto a qualcuno il modo migliore per dimostrarglielo non è ammazzargli la figlia!! Tutti d’accordo?
Basta scrivere fregnacce…sono stanca e me ne vado a dormire…
Chi volesse lasciarmi qualche opinione, sappia che è ben accetta e che prima o poi risponderò.
Grazie e buonanotte! ^^
(anche se vista l’ora, lo leggerete più tardi, quindi: buongiorno!O__o)
 
besos


ps. Prossimo appuntamento a fine mese (30 maggio) con...Gin o Jodie? Bah, devo ancora decidere
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: shimichan