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Autore: LORIGETA    28/07/2008    8 recensioni
Trunks alzò gli occhi al soffitto, l’amico stava uscendo di senno o cosa? Cosa stava farneticando? “Corna? Ma che tipo di corna?” Chiese, aggrottando la fronte e cercando di sfilarsi i pantaloni, si stava facendo davvero tardi. “Corna …non so di che tipo, penso lunghe e ramificate come quelle dei cervi, oppure appuntite e dritte come quelle di Darbula!” Agitato, Goten tormentava i fili d’erba, ne aveva già strappato diversi, li faceva attorcigliare attorno alle dita e poi tirava forte in modo da spezzarli, mentre guardava verso l’orizzonte perdendosi nell’azzurro del cielo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Goku, Goten, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Una questione di …corna.

 

 

 

 

 

 

Chichi trattenne a stento un sospiro esasperato e asciugò le mani nella stoffa del grembiule, prima di brontolare a gran voce: doveva dire addio all’idea di trascorrere la giornata assieme a Goku.  
“E’ appena tornato dall’aldilà dopo sette lunghi anni e già alle prime luci dell’alba mi saluta per andare ad allenarsi! Sono stanca di questo suo menefreghismo.” Non si aspettava di certo che la coccolasse, tuttavia non era preparata a una tale dimostrazione di noncuranza.
“Stavolta se ne pentirà.” Continuò a parlottare e a servire la colazione al figlio minore che, incuriosito da quel malumore mattutino, ascoltava ogni parola con attenzione.
“Che succede mammina?” Goten aveva appena finito di addentare una fetta della friabile crostata di more preparata dalla mamma, e non si era reso conto che parlando a bocca piena le briciole erano piovute ovunque e trasalì nell’udire il secco rimprovero:
“Quante volte devo ripeterti di non parlare con la bocca piena?Chichi prese il bricco del latte: i ritmi con cui i suoi familiari si rimpinzavano la sfinivano, non faceva in tempo a riempire la tazza che subito il figlio la svuotava in due sorsi.
“Scusa, volevo solo sapere perché sei arrabbiata, papà è tornato a casa pensavo fossi contenta.” Indagò il bambino, prima di portare nuovamente la tazza alle labbra.
“Contenta? Beh, è andato ad allenarsi e chissà a che ora rientra, come sempre io sono l’ultimo dei suoi pensieri!” Il suo volto si fece pallidissimo, riempì ancora la tazza di latte, mettendosi poi stancamente a sedere.
Goten si trovò a corto di parole, fu consapevole della tristezza della mamma, non voleva ferirla facendole altre domande.
I loro sguardi si incontrarono.  
“Vado a giocare, ci vediamo dopo…” ma prima di andare volle sapere cosa avrebbe preparato per pranzo e poi si sollevò facendo un largo sorriso.
“Preparo pasta al sugo e arrosto con patatine, mi raccomando sii puntuale, Gohan oggi ha lezione fino a tardi e rimane in città, non voglio mangiare da sola.” Lo guardò annuire con il capo e allontanarsi. Chichi si alzò in piedi, oppressa da quell’angoscia crescente: una morsa le stringeva il cuore, si asciugò le lacrime dalle guance e prese a parlare voce alta, ignara che il bambino si fosse nascosto dietro allo stipite della porta per origliare.  
“Se continui così presto ti spunteranno le corna, Son Goku! Tempo qualche giorno e ne avrai un grosso paio sulla testa, è quello che ti meriti!” Gli occhi erano incupiti, arrossati, la mente era stravolta da anni di solitudine.
Goten sgranò gli occhi e restò impietrito per qualche istante, socchiuse leggermente le labbra dallo stupore: come poteva sua madre far crescere le corna sulla testa di suo padre, in che modo poteva? Forse era a conoscenza di qualche arcana magia? Era terribile anche solo pensarci.  
Non poteva stare con le mani in mano, non voleva che suo padre somigliasse ad un cervo o, peggio ancora, ad una creatura degli inferi, doveva fare qualcosa; inarcò un sopraciglio e poi girò i tacchi per uscire.
Attraversò in punta di piedi il soggiorno e si fermò per aprire con lentezza il cassetto della credenza di massello, si guardò alle spalle prima di estrarre il cellulare del fratello, lo prese, e con un gesto fulmineo lo infilò nella tasca della tuta, poi sfrecciò fuori in giardino senza perdere altro tempo.
“Mmmh …le corna! Come fanno a crescere le corna? La mamma era seria, ci nasconde qualcosa.”Passò una mano sui capelli spettinati e si avviò in direzione del bosco, voleva appartarsi per telefonare al suo migliore amico: forse lui sapeva, eh già, Trunks sapeva sempre tutto.
Mai aveva provato una simile inquietudine, il piccolo saiyan sedette sull’erba e incrociò le gambe, non sarebbe dovuto accadere quel battibecco trai suoi genitori, con il rischio poi di un tale inconveniente.
Le piccole dita si mossero veloci sulla tastiera del cellulare, il segnale di libero lo fece sospirare di sollievo.
“Pronto Trunks, sono io …senti è successo un guaio.” Sentiva la necessità di confidarsi con lui.
“Che cosa c’è Goten, dimmi pure” rispose l’altro bambino, che intanto tolse la casacca del pigiama gettandola sulla sedia, aveva dormito fino a tardi, ma era ben deciso a non farsi rimproverare da suo padre e l’unico modo, era quello di ingaggiare una sorta di combattimento con lui dopo aver fatto colazione.
Il piccolo Son chiuse gli occhi, non era nuovo ai problemi, ma questo gli sembrava insormontabile.
“Le corna gli cresceranno molto presto…” pensò, gli sembrava di sentire ancora la voce della madre.  
“Ascolta Trunks, tu sai se possono crescere le corna in testa a qualcuno? Mia mamma dice di sì, l’ho sentita io…” le mani erano chiuse attorno al telefono e tremavano leggermente, lo sguardo vagava nel verde della vegetazione.
Trunks alzò gli occhi al soffitto, l’amico stava uscendo di senno o cosa? Cosa stava farneticando?
“Corna? Ma che tipo di corna?” Chiese, aggrottando la fronte e cercando di sfilarsi i pantaloni, si stava facendo davvero tardi.
“Corna …non so di che tipo, penso lunghe e ramificate come quelle dei cervi, oppure appuntite e dritte come quelle di Darbula!” Agitato, Goten tormentava i fili d’erba, ne aveva già strappato diversi, li faceva attorcigliare attorno alle dita e poi tirava forte in modo da spezzarli, mentre guardava verso l’orizzonte perdendosi nell’azzurro del cielo.
Trunks serrò le labbra in un’espressione seccata: si appoggiò allo scrivania e sbuffò rumorosamente, non sentendosi particolarmente brillante in quel momento.
“Non so cosa risponderti, non ho mai saputo che potessero crescere le corna, ma scusa, cosa ti viene in mente? A chi dovrebbero crescere?” Si piantò una mano sul fianco e guardò l’orologio: stava rischiando di far irritare suo padre, non poteva perdere altro tempo ad ascoltare quelle sciocchezze.
“Ah, speravo mi potessi aiutare, comunque credo che cresceranno a mio padre, oggi o forse domani.” Il cuore prese a battergli forte, nella mente gli balenava solo quel pensiero, vedeva suo padre come un mostro con quelle lunghe protuberanze che gli spuntavano tra i folti capelli.
“Mi dispiace per tuo padre, spero non gli accada niente, comunque potresti chiedere a Gohan, forse lui sa qualcosa su l’argomento, potrebbe essere una malattia, un virus, io mi informerò e ti saprò dire.” Trunks si avvicinò all’armadio e fece scorrere l’anta per aprirla, la tuta era piegata in mezzo ad altri indumenti, l’afferrò e sollevò un piede per tentare di indossarla, ma quel movimento un po’ azzardato gli fece perdere l’equilibrio, si ritrovò a terra a gambe all’aria.
“Pronto, pronto …Trunks?” Intuendo che fosse successo un guaio, Goten continuò a chiamare l’amichetto, che rispose dopo un po’ con voce seccata, mettendo fine alla conversazione.
La conclusione non era stata delle migliori, Goten ne sapeva quanto prima, anzi era sempre più confuso; adesso voleva raggiungere suo padre alla riva del ruscello e accertarsi che stesse bene, avrebbe rivolto l’attenzione alla sua testa, magari con una scusa avrebbe cercato in mezzo alla sua chioma, per appurare che fosse tutto a posto, che niente di anomalo stesse crescendo nella cute. 
Il sentiero si addentrava fino ai margini della foresta, in mezzo alle querce secolari e agli arbusti, tra rovi e fiori d’ogni specie, sembrava di attraversare un altro mondo colorato solo di verde; i piedi di Goten si muovevano veloci sul terriccio umido ed erano impazienti di arrivare.
Quando, finalmente vide suo padre in lontananza, il piccolo sorrise; da prima, però, si nascose dietro ad un arbusto e lo scrutò da capo a piedi: il sudore gli rigava il volto, stava compiendo alcuni esercizi e sembrava molto concentrato; sospirò rincuorato, non c’erano corna per ora sulla sua testa, con lo sguardo seguì per un po’ quelle evoluzioni e poi decise di farsi avanti.

I limpidi occhi azzurri di Trunks avevano incontrato la pece di quelli di suo padre, non era necessaria troppa arguzia per rendersi conto di quanto fosse irritato da quel ritardo.
“Sei arrivato finalmente!” Quando Vegeta concluse la sfuriata, il figlio si fece coraggio, deglutì alcune volte e poi con un filo di voce si scusò: fissò quel volto adirato con il mento sollevato, doveva per forza reggere a quello sguardo. 
“Mettiti in posizione: cominciamo subito, sarà interessante vedere come te la cavi oggi, voglio provare una nuova tecnica.” Il ghigno che il principe delineò, preannunciava un allenamento duro, ma Trunks non era certo tipo da farsi intimorire e annuì con convinzione.
“Senti papà, prima vorrei chiederti una cosa…” c’era una cosa che doveva sapere, a cui ripensava, erano le parole di Goten a ronzargli nella testa e a impedirgli di concentrarsi sugli insegnamenti del padre. 
 “Cosa c’è ancora? Sbrigati, abbiamo già perso troppo tempo!”
“Poco fa mi ha chiamato Goten, dice che suo padre sta per ammalarsi…è molto grave.” Seguì un pesante silenzio, l’espressione di Vegeta era mutata, guardava attentamente suo figlio come se vedesse un fantasma.
“Kakaroth è malato? Cosa ti ha detto quel moccioso, parla!” Aveva quasi dimenticato di doversi dedicare a quella nuova tecnica, il suo stomaco cominciò a contorcersi, la saliva aumentò, come mai che si sentiva così strano? Cosa gli interessava di quell’idiota? Si stava forse preoccupando?
“Allora! Si può sapere cos’ha il padre di Goten?” Girò intorno al figlio, che lo guardava sorpreso da quell’interesse; Trunks si schiarì la voce: era meglio raccontargli ogni cosa, poiché la gelida occhiata che il padre gli lanciò non prometteva niente di buono. Fece una breve pausa prima di continuare, scegliendo con cura le parole:
“Goten dice che …stanno per nascere le corna sulla testa di Goku, dice che saranno lunghe, molto spesse, saranno affilate come quelle di un toro, lo ha sentito dire, è certo che accadrà a breve…”  sospirando abbassò lo sguardo.
“Le corna? Ma cosa stai farneticando?”
Nel soffocante calore della camera gravitazionale, Vegeta si sentì mancare.
La mente gli mandò l’immagine del suo rivale: ormai divenuto temibile e potente signore degli inferi, probabilmente così sarebbe stato in futuro per colpa di qualche forza oscura che ora stava tentando di sottometterlo, di far si che cedesse e diventasse spaventoso e crudele; forse qualche essere malvagio era sfuggito dall’inferno e stava tentando di piegare la volontà di Kakaroth, questa era la sola spiegazione plausibile. 
Si sentì umiliato: dunque avevano scelto lui per quel grandioso piano, lo ritenevano superiore al principe dei saiyan, lo avrebbero proclamato dunque a nuovo re donandogli quel nuovo aspetto, quelle corna solide e robuste.
“Sei sicuro che Goten sia una fonte attendibile?” Chiese, per esortare il figlio a raccontargli altri particolari; l’aria era carica di elettricità, Vegeta doveva ragionare e capire il modo migliore per agire.
“Sì, era molto sicuro, spaventato direi …ha detto che manca poco, forse gli sono già spuntate, era agitatissimo.”
Il principe gli si fermò di fronte: i loro sguardi si incrociarono e Trunks ebbe l’impressione di non averlo mai visto così serio; rimasero immobili, poteva trattarsi di una vera catastrofe, dovevano essere pronti ad intervenire e subito.

 

 

Continua …

 

Wew ciao! Non posso stare senza scrivere XD anche se ho decine di fic da concludere mi lascio sempre tentare da nuove ide..

Comunque questa storia sarà veramente breve e …rullo di tamburi: è praticamente già finita…devo solo rileggerla attentamente.

Quindi a presto per il prossimo aggiornamento, poi stavo pensando di dedicarmi per un po’ di tempo esclusivamente ad una sola storia in modo da portarla a termine, vorrei chiedervi se avete qualche preferenza, magari potete farmi sapere quella che vi interessa di più inviandomi una mail tramite il contatta autori.

Aspetto con ansia le vostre opinioni e le vostre rece sempre ben accette. ^^

 

 

Grazie un bacio.

 

 

LORIGETA ^^

  
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