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Autore: lukeisapenguin_    14/05/2014    0 recensioni
Ronnie, 17, si era trasferita a New York dopo la morte del padre e del fratello. Le cose andavano bene appena dopo il trasferimento, ma poco dopo sono precipitate.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Scolastico
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16 ottobre 2004

 Era una normalissima giornata d’autunno, le foglie iniziavano a cadere dagli alberi, e le giornate iniziavano a diventare sempre più corte.
Come ogni giovedì, Ronnie doveva fermarsi a scuola fino alle 3 del pomeriggio. Frequentava il terzo anno al City College of New York, nel pieno centro della città.

Ronnie era una ragazza stupenda, aveva i capelli rossi, quasi arancioni, sempre legati con un nastrino bianco, e gli occhi blu, come il mare che aveva dentro. I suoi erano occhi vuoti, senza emozioni, per non parlare del suo sorriso, spento.
Il tre settembre duemiladue Ronnie perse suo padre Jack e suo fratello Sam a causa di un bruttissimo incidente stradale; un pazzo, probabilmente ubriaco, andava in contro mano sulla Bond street, nel pieno centro di Londra. Quel giorno perse le persone più importanti della sua vita, ci fu un periodo in cui smise di mangiare e diventò bulimica. Dimagrì di ben 26kg in tre settimane, arrivando a pesare 39kg, poi entrò nel brutto circolo dell’autolesionismo dal quale non uscì mai.
Ne lei, ne sua madre riuscivano più a sopportare quella situazione, decisero di partire da quella città, per sempre, con la speranza di riuscire a ricostruirsi una vita.
Così, sette mesi dopo l’accaduto decisero di trasferirsi a New York, Ronnie avrebbe finito di frequentare lì’ il college, e Liz avrebbe cercato lavoro.
I primi tempi dopo il trasloco andarono molto bene, sia per Liz che aveva trovato un lavoro come commessa da American Apparel, che per Ronnie, ma poi la situazione precipitò.
 I compagni di classe di Ronnie iniziarono a prenderla in giro, dicendole che era una anoressica depressa, oppure di rimanere a casa a tagliarsi e Liz venne licenziata perché secondo il suo capo non era in grado di poter lavorare a contatto con altre persone, e divenne tossico dipendente.

Ormai era tardi per tornare in dietro.

Come ogni giorno, Ronnie non vedeva l’ora di poter uscire da quella specie di prigione che alcuni chiamavano scuola. Ad un certo punto, nel bel mezzo della lezione, le squillò il cellulare, era sua madre.
Uscì dalla classe per rispondere, e quando le disse che era a scuola Liz le disse “Figlia, non ti azzardare a tornare a casa oggi, vattene sotto un ponte, arrangiati, non ti voglio più vedere”.

“Non ti voglio più vedere”, quelle parole le risuonarono in testa per tutto il giorno, non riusciva a capirne il perché, infondo era l’unica cosa che le era rimasta, e non la voleva più vedere.
Quando uscì da scuola corse veloce verso la stazione della metropolitana, e rimase seduta lì a guardare i treni che le passavano davanti fino alle otto di sera.
In quelle cinque ore pensò a molte cose, e giunse ad una conclusione, voleva farla finita, così si alzò da quella panchina, e si diresse verso i binari in attesa del treno, e quando arrivò, si lasciò cadere giù.
Le persone che videro la scena rimasero impietrite, senza parole, ma nessuno si tirò indietro e tutti corsero davanti per vedere cosa era appena successo.
Intanto si scatenò il panico in mezza città, ormai era una storia sulla bocca di tutti, e quando Liz sentì dell’accaduto non ci voleva credere, non pensava che quelle parole da lei pronunciate potessero avere tanta importanza per sua figlia, ma ormai era troppo tardi, aveva perso anche lei.

Il giorno seguente, la professoressa Martines di Matematica diede la notizia alla classe.
Alcuni alunni sembravano disinteressati al fatto, mentre altri si sentivano in colpa per tutte le volte che la avevano presa in giro solo per il gusto di seguire la massa. Poi c’era Theo, un ragazzo di buona famiglia di origini californiane, che era follemente innamorato di Ronnie, ma non glielo aveva mai confessato a causa della sua timidezza.
Quando la professoressa finì di parlare, Theo scoppiò a piangere e corse fuori dalla classe. Nessuno capiva il perché dei quell’azione, eccetto Sarah, la sua migliore amica che non era presente quel giorno a scuola.
Theo era il classico ragazzo perfetto, biondo con gli occhi blu, aveva i soldi e tutte le ragazze della scuola ai suoi piedi, insomma, il bello della situazione.
Spesso era sul punto di confessargli il suo amore tante, ma non ci riuscì mai, e si diede una colpa immensa per non averlo fatto, magari poteva impedire tutto questo, ma ora era tardi.

  
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