Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: KuromiAkira    15/05/2014    2 recensioni
Nessuno era in piedi a parte qualche servitore a cui Judal non aveva intenzione di rivolgere la parola, e le sue gambe l'avevano condotto automaticamente da una delle poche persone con cui amava passare il tempo libero: Ren Kougyoku, l'ottava principessa.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judal, Kōgyoku Ren
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dalle tende chiare della finestra filtravano i tenui raggi di un sole sorto da poco, colorando la grande stanza di calde e limpide tinte; i cinguettii degli uccellini spezzavano con dolcezza il silenzio che regnava nel palazzo imperiale dell'impero Kou.
Judal sbuffò, buttandosi lentamente in ginocchio, di fianco ad un letto ampio e dalle coperte rosa, distendendo le braccia sul materasso. I due arti sfiorarono delle lunghe ciocche color magenta che istintivamente iniziò ad accarezzare con la punta delle dita, seguendone con lo sguardo il breve percorso prima di alzare gli occhi per osservare il volto della proprietaria della stanza.
Il sacerdote e magi dell'impero Kou aveva l'abitudine di svegliarsi presto la mattina, benché fosse un ragazzo a cui piaceva dormire o crogiolarsi dentro le calde e confortevoli coperte.
Sfortunatamente, era anche un tipo che si annoiava troppo facilmente, per cui aveva deciso di farsi un giro per il castello in attesa che i principi si svegliassero.
Nessuno era in piedi a parte qualche servitore a cui Judal non aveva intenzione di rivolgere la parola, e le sue gambe l'avevano condotto automaticamente da una delle poche persone con cui amava passare il tempo libero: Ren Kougyoku, l'ottava principessa.
Nonostante fosse più che normale che la ragazza stesse ancora dormendo, delusione e un pizzico di stizza si impossessarono di lui e il suo volto assunse un'espressione scocciata e infantile.
Sbuffò ancora. Anche se era inutile rimanere lì, Judal non aveva intenzione di andarsene, per cui poggiò la guancia sul letto e iniziò a studiare per bene il profilo della ragazza.
Non che ne avesse bisogno, ormai conosceva tutte le espressioni che la principessa era in grado di fare, e poi non era la prima volta che sgattaiolava nella sua stanza e la osservava dormire.
Il più delle volte la svegliava oppure attendeva il suo risveglio solo per godersi la reazione imbarazzata di lei, ma ogni tanto gli piaceva osservarla nel sonno.
Lo rilassava, per una strana ragione che non conosceva e non sentiva il bisogno di scoprire.
L'ottava principessa riposava con un’espressione serena e rilassata, un raro spettacolo che da sveglia non offriva quasi mai sul suo volto costantemente affranto e ansioso, mentre i rokh, che brillavano di un tenue colore rosa pallido, si muovevano volteggiando attorno a lei creando una gioiosa danza sotto le note della sua anima.
Era raro vederli così tranquilli. Solitamente si muovevano frenetici ad ogni cambio d’umore, frequenti e repentini, della ragazza.
Judal abbassò appena le palpebre, il suo sguardo si fece indagatore.
Kougyoku era molto amata dai rokh. Questa era una cosa che aveva sempre saputo, ma il magi aveva iniziato a farci davvero caso solo dopo aver conosciuto quel piccoletto di Aladdin.
Tra i figli dell'imperatore, l'aspirante regina scelta da Vinea era quella che possedeva i rokh più puri, persino più di quelli di Ren Hakuei.
Erano i rokh di una persona spensierata, gentile e felice.
Eppure Kougyoku era ben lontana dal rispecchiare una descrizione del genere.
Figlia dell'imperatore e di una prostituta, Kougyoku era disprezzata e, nel migliore dei casi, ignorata da tutti.
Era cresciuta completamente sola, consapevole di non essere stata voluta, consapevole di non essere degna della famiglia imperiale.
Ogni volta che la guardava, il suo volto era basso, timoroso, timido; era lo sguardo di chi si sente un pesce fuor d'acqua, di chi sa di essere inadatto. E aveva tutti i motivi di sentirsi così.
- Judal-chan... - mormorò improvvisamente lei, distogliendolo dalle proprie riflessioni. Mugugnò, il suo bel volto di contorse in una leggera smorfia, ancora palesemente addormentata. - Io non sono vecchia - borbottò, accennando un movimento con la testa, come per scacciare via la frase che stava sognando e che aveva sentito molte volte in quegli anni.
A quelle parole, il ragazzo non si trattenne dal ridere sguaiatamente, nonostante il rischio di svegliarla.
- Io non ho detto nulla - esclamò divertito, sollevandosi appena col busto come se volesse effettivamente rivolgersi a lei.
Kougyoku non parlò più, i muscoli del suo volto si distesero rilassati, e lui la fissò quasi con tenerezza, sogghignando.
Quella ragazza era strana, pensò per l'ennesima volta il magi.
Con un passato come il suo, uno come minimo diventa una persona solitaria, cupa.
Ma non era il suo caso: in lei brillava la luce della speranza, la volontà incrollabile di poter trovare un posto dove stare e dove essere felice.
Nonostante la solitudine e il dolore, nonostante fosse bersaglio di disprezzo, non perdeva mai il sorriso e guardava al futuro, continuando a credere in un destino migliore, peccando quasi di ingenuità.
Judal aveva sempre trovato irritanti le persone come lei, così pure e fiduciose, così diverse da lui, dalla sua anima oscura e contorta; però, stranamente, Kougyoku gli piaceva.
Era una ragazza sfortunata che non aveva motivi per opporre resistenza al proprio fato, per lei sarebbe stato decisamente più semplice rassegnarsi ma, per quanto fosse una piagnucolona e avesse la tendenza a deprimersi per delle sciocchezze, il suo carattere allegro era la prova inconfutabile dell'incredibile forza d'animo che possedeva, ed era proprio questo a renderla una guerriera eccellente.
Per questo l'aveva scelta.
Per quanto fossero opposti, per quanto gente come lei lo mandassero solitamente in bestia, doveva ammettere che, obbiettivamente, quel suo modo di essere rendeva Kougyoku speciale.
Era figlia di una prostituta, ma valeva molto più delle sue sorellastre figlie della moglie legittima. Era forte quanto i suoi fratelli, pur essendo una donna, proprio come Hakuei.
E poi aveva il merito di farlo divertire, di reagire ad ogni sua provocazione.
Senza di lei, le giornate di Judal sarebbero state molto più noiose.
Senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, Judal sollevò una mano e sfiorò col dito il profilo della ragazza, dalla fronte alle labbra. Lì si fermò, soprappensiero.
Non era un tipo da farsi molte domande, e in fondo Kougyoku non era l’unica a stargli simpatica, tra i figli dell’imperatore, ma a volte non poteva non percepire qualcosa di anomalo in lui, quando era insieme a Kougyoku.
Forse era proprio quella luce, che tanto strideva accanto all’oscurità che cullava il suo cuore. A furia di starle vicino, l'avrebbe contaminata?
Scosse la testa, per scacciare quei pensieri. Non era tipo da pensare a certe cose.
“Ecco perché odio annoiarmi” si ritrovò a pensare, imbronciandosi.
Disturbata dal contatto tra le dita di Judal con le sue labbra, Kougyoku aprì lentamente gli occhi.
Le ci volle qualche istante prima di destarsi del tutto dal torpore del sonno e di percepire la presenza di qualcuno vicino a lei e, alzandosi a sedere di scatto, afferrò le coperte per proteggersi da sguardi indiscreti e indietreggiò, incrociando lo sguardo del magi.
Riconosciutolo, avvampò fino alla punta delle orecchie.
- Judal-chan! - gridò, sorpresa.
Lui la guardò con indifferenza, ritraendo la mano, sollevandosi e sospirando. - Finalmente ti sei svegliata, vecchia! - affermò.
- Co-co-cosa ci fai qui? - balbettò in piena agitazione, rannicchiandosi e cercando di nascondere il proprio corpo.
Era vestita, ma sembrava voler celare agli occhi del magi ogni centimetro della sua pelle.
Judal rise, essendosi aspettato una reazione del genere, poi la malizia prese il sopravvento e, ricordandosi della frase che aveva pronunciato nel sonno, colse l'occasione per prenderla un po' in giro.
- Beh, che hai? Hai forse fatto un sogno indecente? -
Lei si irrigidì e arrossì, pudica come al suo solito.
Aveva fatto bene ad andare da lei, pensò il magi sorridendo. Poco importava di riflessioni complicati: Kougyoku riusciva sempre a farlo divertire con poco.
- N-non cambiare discorso e rispondimi! - esigette lei, scoccandogli un'occhiataccia. - Come ti permetti di intrufolarti nella mia stanza mentre sto dormendo? - lo accusò, puntandolo con un dito.
In realtà non era la prima volta ma, a giudicare dalla luminosità, la ragazza intuì che erano molto presto. Troppo, per i soliti scherzi del magi, almeno.
- Mi annoiavo e sono venuto a prenderti un po' in giro, vecchia! - confessò con semplicità lui.
- N-non mi avrai fatto qualcosa, spero... - bisbigliò lei, sentendosi sprofondare al solo pensarlo.
Lui rispose con una risatina di scherno. - Non farti strane idee. Se volessi fare cose del genere non andrei certo da te - replicò, mettendosi una mano davanti alla bocca come per nascondere la propria ilarità.
Kougyoku si irrigidì, offesa da quelle parole, anche se non poté certamente dirsi stupita.
- Fuori di qui! - gridò, lanciandogli il cuscino contro.
Il magi, ridendo, schivò e corse fuori, soddisfatto.
Quella giornata era iniziata bene, dal suo punto di vista.

Kougyoku trovò il coraggio di mettere naso fuori dalla sua stanza solo verso le dieci del mattino, dopo aver rimuginato a lungo su ciò che era successo.
Judal non si era più fatto vedere e lei, passeggiando per il vasto giardino del castello, sospirò e si appoggiò all'ombra di un albero, per proteggersi dalla calura di quella giornata estiva.
- Ma alla fine cosa ci era venuto a fare, Judal-chan, a quell'ora nella mia stanza? - si domandò per l'ennesima volta.
L'imbarazzo era infine sparito, lasciando il posto alla rassegnazione, poiché ormai era abituata ai dispetti del ragazzo, ma come al solito faticava a capirlo.
- Se diventassi sua amica forse riuscirei a comprenderlo meglio? - si chiese, piegando appena la testa verso il basso.
- Questo non succederà mai, vecchia! - esalò tranquillamente Judal, steso sopra uno dei grandi rami dell'albero.
L'ottava principessa imperiale sussultò e alzò lo sguardo.
- Judal-chan! Da quanto sei qui? - chiese sorpresa, nascondendo il volto con le larghe maniche del vestito.
Lui, con la sua abituale tranquillità, socchiuse gli occhi senza mostrare alcuna particolare emozione. - Stavo facendo un sonnellino. Ora sei stata tu a disturbare il mio sonno - si lamentò, alzandosi e balzando abilmente a terra, proprio di fianco a lei.
La ragazza strinse le labbra in un'espressione contrita. - Allora dormi quando è ora di dormire, invece di intrufolarti nelle stanze altrui! - lo sgridò, arrossendo ancora al ricordo.
- Sì, sì... - liquidò la faccenda lui, posandosi le mani sulla nuca.
- E poi si può sapere perché entri in camera mia in piena notte? - volle assolutamente sapere.
Judal si voltò a guardarla come se stesse ponderando sulla risposta. - Non era esattamente 'notte' - precisò. Poi ghignò. - Ma lo sai che hai proprio una faccia buffa? - la prese in giro.
- C-cos'ha la mia faccia che non va? - reagì lei, irrigidendosi.
Il magi rise e la puntò col dito. - Sei proprio esilarante, sai? Non resisto alla tentazione di prenderti in giro, non è colpa mia - dichiarò, intimamente felice.
- Judal-chan, sei crudele! - piagnucolò lei, con le lacrime agli occhi. Si nascose nuovamente in volto con le maniche e singhiozzò.
Per nulla pentito, il sacerdote dell'impero Kou rise rumorosamente, e la principessa, piena di umiliazione, iniziò a tremare di rabbia.
- Falla finita! - gridò, voltandosi verso di lui e stringendo i pugni lungo i fianchi.
Judal si tranquillizzò, pur senza abbandonare il sorrisino divertito e, asciugandosi una lacrima ai bordi dell'occhio sinistro, la guardò.
- Quando ti arrabbi sei così carina, Kougyoku - affermò senza imbarazzo.
- Co...? - cercò di dire lei indietreggiando, senza avere la forza di pronunciare una frase di senso compiuto.
Poi, resasi conto che era solo l’ennesima presa in giro, si morse il labbro inferiore e gli rivolse un'occhiata di fuoco.
- Judal-chan! - gridò, adirata.
Il magi scoppiò nuovamente a ridere e si mise a correre, seguito prontamente dalla ragazza. I due fecero il giro del giardino, senza fare caso ai principi e alle principesse residenti del castello che in quel momento erano fuori dall'edificio.
La risata del ragazzo riecheggiava in tutta la zona.
- Ma che fanno, quei due? - mormorò Hakuryuu, nel bel mezzo del proprio allenamento, mentre si asciugava il sudore dal mento con la manica della veste e seguiva i due ragazzi con uno sguardo perplesso.
Hakuei rise.
- Vanno proprio d'accordo - commentò, posandosi la mano destra sulla guancia.
- Tu dici? - domandò scettico il fratello. - Io credo che Judal abbia fatto uno dei suoi scherzi - intuì.
- Mh, può darsi. Ma hai notato che riesce a divertirsi e a sorridere in quel modo solo quando c'è Kougyoku con lui? - cinguettò la donna, sorridendo felice.
- Eh? - fu la reazione del quarto principe dell'impero Kou. - Che ti sei messa in testa, sorella? -
Lei ridacchiò, mentre osservava Ren Kouha avvicinarsi a passi ampi e veloci verso la sorellastra e il magi chiedendo se 'poteva unirsi anche lui a quel gioco'.
Fece qualche passo avanti, intrecciandosi le dita delle mani dietro la schiena. - Nulla, nulla - cercò di rassicurarlo. Sorrise.
"Una volta Aladdin mi disse che Judal gli sembrava un 'sole nero' " ricordò, continuando a osservare il magi stuzzicare la sorellastra. "Un sole nero non può illuminare niente, ma è pur sempre un sole. Forse è per questo che cerca una 'luce' che stia al suo fianco."






Note finali: essendo la primissima fiction su Magi, sicuramente mi è uscita maluccio. Ma si deve pur iniziare da qualche parte.
Mi balenava in testa un'idea su di loro, che sono riuscita a inserire solo alla fine servendomi di Hakuei.
Che Aladdin le abbia raccontato dell'impressione che ha avuto su Judal la prima volta che l'ha visto è un po' forzato, ma dato che la fiction è nata dall'idea che di Kougyoku 'luce' del 'sole nero', ho voluto inserirlo comunque.
Forse non si capisce bene il concetto, però XD
Adoro Judal e Kougyoku, anche se non credo diventeranno mai canon. XD Però, secondo me, Kougyoku è la preferita di Judal, tra le ragazze. Se fosse meno deviato, forse potrebbe innamorarsi di lei :)
Spero di scrivere ancora su loro due, ispirazione permettendo.
  
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