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Autore: MissDeppDixon    15/05/2014    2 recensioni
16 anni dopo gli Hunger Games,il distretto 4 rimane lo stesso anche senza l'ormai eroe Finnick Odair
rimane una donna dai capelli rossi ad accudire suo figlio,con lo stesso nome del padre Finnick jr. Odair. Il ragazzo inizia così la sua storia condizionata dalle difficoltà tra i suoi coetanei,le difficoltà della dolce età dell'adolescenza. La storia dalle mille sfaccettature racconta il coraggio di un adolescente cresciuto solo,dall'energia della sua tenera età accompagnata da rabbia e timore,ma da tenerezza e profondità d'animo di un sedicenne con una madre di cui prendersi cura e un padre che lo osserva dall'alto, e un piccolo amore che inonda il cuore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nathalie era vicinissima al viso di Finn, sentiva il suo respiro sulle labbra, lui la strinse a sè, i suoi fianchi erano legati dalle sue braccia,le sfiorò le labbra, erano fredde, gelide.
-Fredde?- si chiese Finn con il viso attaccato al vetro, si allontanò da esso, sbattè le palpebre due volte,
'Perchè baciavo il vetro?' si chiese mentre ri metteva una cuffia nell'orecchio.


Si alzò e scese dal treno, appena si fu fermato alla stazione c'era lei tutta pimpante, ma Finn non aveva voglia di parlarle, non voleva nemmeno guardarla.
Infatti tirò diritto:
-Nemmeno mi saluti?- disse Sheila
Finn continuò a camminare con le cuffie nelle orecchie 
-Perchè mi ignori?-
Finn continuò ad andare
-FINNICK!!-disse lei urlando e tirandolo per un braccio, lui si staccò da lei con rabbia e la guardò con gli occhi oceano trasformati in fiamme
-cosa ti ho fatto?- disse lei 
Finn si tolse le cuffie 
-COSA MI HAI FATTO?? STAI SCHERZANDO SPERO!-
-Mi ignori dal giorno del tuo compleanno, non mi hai più chiamata.-
-Bhè fantastico! Ti dovevo anche chiamare!-
-Si..-
-Tu non ti rendi nemmeno conto di cosa fai! Non te ne accorgi nemmeno?!-
-Di cosa dovrei accorgermi?-
-Che mi hai baciato nonostante tu sappia quanto io ami Nathalie!-
-Io ti amo.-
-Mi ami? Ah davvero? Tu mi ami ahah questa è bella.-
-Io sono seria, non prendermi in giro-
-Al massimo sei tu che mi prendi in giro-
-Ah io ti prendo in giro?-chiese stizzita
-Dici di amarmi e te ne vai a flirtare con altri-
-Sono amici-
-Dici di amarmi e non ti fai sentire per mesi-
-L'uomo fa il primo passo-
-Dici di amarmi e non mi rispetti mai.-
-Ma questo cosa c'entra, l'amore è cieco-
-Tu dici di amarmi solo per vantarti che hai baciato il figlio di Odair è così?-
-No-
-Invece si, ti vedo quando parli con altre, quando mi salutavi ti riempivi di superioritá e di aviditá-
-Ma quando?-
-Ti ho visto quando sei venuta al mio compleanno con le tue amiche di qua, ti riempivi volevi essere invidiata-
-Non è vero-
-Si è vero, quando ti vantavi di aver perso la verginità-
-Cosa c'entra?-
-Che sei piena di te.-
-Sono piena di me?? Tu sai quanto soffro a vederti fare avanti e indietro da quell'ospedale? Sai quanto soffro quando hai la mente altrove  e pensi a lei? Sai quanto soffro quando so che non potrò essere ricambiata?Quanto soffro che tu non mi degni nemmeno di uno sguardo?-

Sheila era scoppiata in lacrime, Finn si calmò, aveva l'istinto di tranquillzzarla ma come avrebbe potuto? Lui non l'amava, per questo ci pensò e rimase lì freddo a dire
-Tu dici di amarmi, allora perchè mi hai baciato? Se mi avessi amato davvero non mi avresti mai baciato, mi avresti lasciato libero.-
-Le persone che si amano si baciano- disse Sheila asciugandosi le lacrime con il tono di voce sempre antipatico
-Ti sei mai chiesta perchè non ti abbia mai baciato quando stavi con altri e tu mi piacevi? Perchè volevo lasciarti libera. Chi ama dá la libertá.-disse Finn girandosi e tornando a casa
Sheila urlò il suo nome, Finn si girò
-Partirò.-
-Dove andrai?-
-Capitol City-
-buon viaggio-
-Finn..-
-Cosa?-
-Un ultimo bacio,ti prego-

Fin la guardò storto
-Capirò se mi ami o no-
-Non l'hai capito dall'altro bacio, poi la risposta è no, non ti amo. Io Amo Nathalie.
- disse Fin arrossendo e andandosene
Amava Nathalie l'aveva detto a qualcuno, per ben due volte.
Finn tornò in ospedale felice, entrò nella 304 e Nathalie non c'era.
-Nathalie- sussurrava in preda al panico 
-Nathalie..- 
-Nathalie!-
urlava per il corridoio dell'ospedale
-NATHALIE! NATHALIE!! Scusi ha visto una ragazza dai capelli neri? Occhi blu??
-no..non lo so-
-La prego!!!-
disse scuotendo l'infermiera
-non lo so,calmati-
-Grazie-

Corse per il corridoio, dov'è andata? Com'è andata? È sveglia o... no..dove l'hanno portata, il corridoio era vuoto di ogni indizio, salì per i piani ma niente, fino ad arrivare al quinto piano con il fiatone, intravide una ragazza piccola, magra, dai lunghi capelli neri, pelle bianca, legata ad una flebo, i suoi passi erano deboli e incerti.
Finn le corse incontro 
-Nathalie! Nathalie!-le posò delicatamente sul braccio la sua mano e lei si girò
Non aveva le lentiggini, nè gli occhi blu, ma occhi neri a mandorla e le labbra sottili violacee, aveva grandi occhiaie e occhi gonfi, la ragazza sussurrò qualcosa che Finn non aveva capito, per quanto piano l'avesse detto.
-Finn...- disse una voce famigliare alle sue spalle, accarezzandolo
-Finn vieni, Nathalie è qui..su.-
Annie gli aveva preso la mano e l'aveva guidato in una stanza in fondo, i capelli rossi gli ballavano leggermente dietro la schiena, avanzava tenendo la mano stretta a suo figlio, da lì sentiva tutto il suo calore, il cuore di Finn martellava sul petto, rimbombava nelle vene e nei sui polpastrelli, tanto che pensava che Annie riusciva a sentire i battiti irrequieti del suo cuore.
Finn guardò dall'oblò della porta, vide dei medici attorno alla ragazza:
-Cosa le stanno facendo?-
-..Nathalie sussurrava delle cose, farfugliava qualcosa..-
-Cosa?-
-Si..bhè ho messo su della musica e ha iniziato a farfugliare, a parlottare-
-che canzone hai messo?-chiese Finn
-She loves you.-
-Adesso che le stanno facendo?-
-La operano-
-perchè?-
-i medici hanno detto che ne aveva bisogno, era indispensabile, se avesse rotto la barriera del coma da sola avrebbe ritratto contusioni gravi alla memoria, al linguaggio..-
-ma potrebbe morire! Perchè non me ne ha parlato?-
-Perchè ho preso io questa decisione-
-Mamma tu non la conosci,non sai cosa avrebbe voluto! Perchè! Se dovesse morire.. io .. io non me lo perdonerei mai..me lo avresti dovuto dire. Non dovrebbe farlo, se muore..-
Era la prima volta che si arrabbiava così con Annie, ma non era la solita lite, sentiva senso di tristezza e nervosismo
-Fin, è una ragazza, ha appena 18 anni-
-se dovesse morire-
-FINNICK,Ascoltami, ha 18 anni e non credo che sarebbe felice di stare in coma, probabilmente se non avessimo fatto nulla sarebbe rimasta così per sempre. Sono un anno e 7 mesi che è in questo stato, non penso che morire ne valga la pena, morire per vivere, per vivere la sua adolescenza, per amarti, si, lei ti ama, farfugliava il tuo nome lo sai? Io penso che valga la pena rischiare la propria vita per amare.-

Annie era in lacrime e anche Fin scoppiò a piangere, si abbracciarono.Questo era il messaggio che Nathalie gli dava da più di un anno, voleva svegliarsi, voleva vivere, Annie l'aveva capito, prima di lui, che si tormentava in ogni minuto per la sua espressione. Si staccò da sua madre, si sedette a quella sedia bianca, nemmeno lui voleva più vedere quell'ospedale, quelle sedie dove si tormentavano a turno lui e sua madre, ogni giorno.
Aveva passato la giornata su quella sedia,abbracciava sua madre, ogni tanto si addormentavano. Annie gli accarezzava i lunghi capelli che si confondevano in quelli di lei. Poco tempo dopo arrivarono anche Peeta e Katniss, seduti di fronte a loro a dargli coraggio, verso le 21:00 andarono via ed arrivarono James, Parkin, Winston con in braccio John. Fin gli andò in contro, tutti si unirono in un grande abbraccio silenzioso 
-Forza Finnick, Nathalie siamo con te.-
sussurrarono i tre a Fin. Annie prese John dalle braccia di Winston e scesero a prendere un tè per dar modo ai quattro di scoppiare in un silenzioso pianto.

-Ragazzi mi annoiooo!!- fece Winston
-E cosa vuoi da noi ora?- disse Parkin
-Facciamo un gioco-rispose Winston con uno sguardo furtivo, con le sopracciglia alte e la lingua tra i denti
-Mi fai paura con quella faccia- disse James
-Fattone non sono un pervertito-
-Fattone? Ha parlato quello che si fa di cannoni-
-E basta..-
-Ti preghiamo di togliere la tua appendice nasale fuori dagli affari altrui!
-fecero all'unisono James e Winston.
Parkin li fulminò
-Vogliamo parlare di nasi ora? Winston guarda il tuo, mi pare che sembri un pò lungo pinocchio.-
-Meglio della tua proboscide-
-Zitto mascellone-
- Mascellone?-
-Ahaha mascellone biondo platino
- fece James a Winston
-non parlare tu che hai uno sguardo da depravato-fece Winston
-io vado a fumare una sigaretta-disse Fin uscendo e lasciandoli litigare come al solito
Dopo aver finito, ritrovò i suoi compagni ancora a litigare
-Non dovevamo fare un gioco?-
-Che gioco?-
fecero i tre all'unisono
-Quello...niente.-
I tre continuarono a litigare fino a picchiarsi e stettero un quarto d'ora senza parlarsi quando all'improvviso 
Winston disse
-Mi annoioooo!!!-
-Winston, John ha sonno..
-fece Annie
-eh...io dovrei rimanere qua-
-E come facciamo?-
-Julia viene a prenderlo alla stazione alle 23:30
-Allora vado sono le 23:00-
-conosci Julia?
-chiese Winston
-no..-
-tieni ecco una sua foto, è di ieri quindi dovresti riconoacerla, tranne se non si è fatta pelata mentre eravamo via.-
-Va bene, fatemi sapere per qualche novitá.-
-D'accordo,ciao!-risposero i tre all'unisono
-Ciao mamma.-

Annie gli sorrise
-Mi annoioooo!!- fece Winston
-Facciamo un gioco?-fece Parkin
James e Winston lo fulminarono
-quello che dicevi prima tu Winston-
-allora volete farlo!-
-Eh..-
-allooraaa.-
-facciamo che quando Nathalie si sveglia faremo delle cose per lei, facciamo la conta e la prima cosa che ci viene in mente la faremo al suo risveglio.-
-ok-

Si sedettero a gambe incrociate per terra
-Io le dirò...che è una puttanella ..- fece James 
Fin lo fulminò
-perchè non tua madre?-
-O la tua?
-fece James
-O tua sorella-
-Tua cugina-
-Tua nonna.-
-Perchè non la mamma di Parkin-
-E ora cosa c'entro io?-
-centri sempre-
fece Winston
-Parliamo di tua mamma? O di Julia?-
-Abbassa i toni!-
-Voi avete iniziato-
- È James che se ne esce con le sue idee malate-
fece Fin
-idee malate? Pensa per te!-
 Passarono il tempo alle litigate, in quel poco tempo in cui non hanno litigato Winston doveva dirle che 'Se sei una beatlemaniac sei la benvenuta'
Parkin doveva dirle 'che se sali sul Magical Mystery tour ci incontreresti sicuramente, quindi meglio evitare gli autobus'
James invece 'Sappi che se sai guidare, a fare i tour ci accompagni te'
Invece Fin doveva dirle 'Nathalie saliresti con me sul Magical Mystery tour,con noi pazzi?'  Si divertirono a scornarci, ma vederli seduti sulle sedie uno affianco all'altro con le teste appoggiate sulla spalla dell'altro: James era alla fine della fila e reggeva tutti, Parkin al centro e Winston era steso abbracciato Parkin. Erano le 03:27
Fin prese una sigaretta e uscì di nuovo.
Si sedette, poggiando un piede sulla panchina, poi l'altro e si sedette sullo schienale,accese la sigaretta fatta a mano, con i fiammiferi. La seconda luce che si vedeva era quella della punta della sigaretta e del fumo bianco e denso volava verso l'alto con una delicatezza unica, posò di nuovo la sigaretta sulle labbra, gli veniva da piangere ma aspirò un'altra boccata e la respirò fuori con una lentezza estenuante, ne fumò un'altra, un'altrà, un'altra e un'altra ancora. Aspirò la prima boccata, chiuse gli occhi e li riaprì, un colpo al cuore, il fumo gli andò di traverso. All'improvviso a fianco a lui si era presentato un signore. Finn si stava sentendo male 
-Ehy..stai bene?- gli chiese l'uomo allungando la mano verso Fin
-si..non si preoccupi..- disse Fin tra la tosse
Guardardandolo meglio: l'uomo aveva un giubotto lungo e marrone slacciato, scopriva una sciarpa blu stinta, un maglione a righe verdi, un pantalone da ginnastica largo e delle infradito. Aveva un cappello di lana nero in testa, da cui uscivano dei capelli biondi, aveva degli occhi chiari, il colore non riusciva a capirlo.
-cosa ci fa lei in un posto del genere?- chiese Fin
-Ahah guardami..non credo di avere un aspetto da aristocratico..-disse lui sorridendo, quando rideva gli si formavano delle fossette sulle guance. Per essere così malandato era estremamente affascinante, nessun uomo l'aveva colpito così, era impossibile non notare la sua bellezza.
-Vuoi una zolletta?- fece l'uomo
Fin accettò volentieri, lasciò sciogliere la zolletta sulla lingua, chiudeva gli occhi per assaporarne il gusto, riaprì gli occhi e il suo sguardo si puntò sull'uomo..l'aveva giá visto..ma non capiva dove..
-Come sta Nathalie?-
-come sa di Nathalie? Come sa il suo nome?-

L'uomo lo guardò con uno sguardo dolce, Fin lo guardò strano
-So molte cose Fin..-Fin lo guardò stupito 
-come si chiama lei?-
-mm..sai da tempo nessuno mi chiede come io mi chiami..-

Ci fu un minuto di silenzio
-Sean.-
-Sean cosa potresti perdere sta notte?-
-Sai Fin..io ho perso molte cose..però nonostante tutto..non le ho perse davvero.-
-non ti seguo.-

L'uomo gli sorrise
-Fin..- gli accarezzò i capelli
-Le persone, le cose, i luoghi..non li perdiamo mai veramente, rimangono qui. Solo quando osserverai una foto non riconoscerai, non avrai un ricordo che collega il momento, non avrai un tremitio al cuore, in quel momento l'hai perso, anche quando non si conosce la persona o non ls si ha mai incontrata, basta che essa abbia avuto un importanza per noi, che ci abbia dato un ricordo, un insegnamento, essa rimarrá nel nostro cuore, rimarrà una parte di noi, anche se quella è già morta prima di conoscerla, anche se sei morto prima di aver la fortuna di incontrarla.-disse Sean, la luce del lampione rifletteva sulla pelle dorata e i suoi occhi oceano lo guardavano con le lacrime agli occhi
-Ti voglio bene Fin.-
Fin lo guardò, ecco dove l'aveva visto, ecco dove aveva rivisto la pelle dorata, dove aveva rivisto le fossette, dove aveva rivisto i suoi occhi oceano:
ogni mattina nel suo specchio, quando rideva, quando rimaneva a fissare la foto di suo padre che sorrideva mostrando le fossette come le sue, guardandolo con tenerezza dai suoi occhi verde oltremare, dai suoi capelli d'oro.
-Papá..- fece Fin con le lacrime agli occhi, ma l'uomo era scomparso
-grazie..ti voglio bene.- disse mettendosi le mani sul viso, coprendosi le lacrime che gli rigavano il viso, un soffio leggero si posò sulla spalla e una voce lontana e soave recitava al suo orecchio,'Abbi cura di te, di Nathalie, di Annie..dille che l'amo, Prim gioca felice, io e Mags ci raccontiamo storie, vi guardiamo da lassù, Katniss e Peeta sono genitori meravigliosi, Cinna fa vestiti meravigliosi, Annie..tu..mi mancate tantissimo..Fin, tu che porti il mio nome, sii forte, sii coraggioso, sii prudente, ama, Fin, papá ti ama, la mamma ti ama, Finnick noi siamo qui nel tuo cuore, io vivo qui.'
Poi quello spirito svanì e arrivò una forte bruciatura sulla mano, Fin si svegliò all'improvviso, lasció la sesta sigaretta consumata che gli ha bruciato le dita. Gettò la sigaretta al suolo, si portò le dita dove c'era la  bruciatura alle labbra; la saliva alleviava il dolore,ma sapeva che fosse rimasta la bruciatura. Il sogno..forse non lo era davvero, forse aveva bisogno della sua figura in quel momento, forse l'aveva chiamata, in fondo suo padre era rimasto sempre al suo fianco, a tendergli la mano.. a stringergliela forte quando i mostri si avvicinavano. Gli venne in mente una canzone, 'Beautiful Boy' di John Lennon

Close your eyes, 
Have no fear, 
The monsters gone, 
He's on the run and your daddy's here.
.

Canticchiò rientrandò in ospedale. I ragazzi si stavano svegliando..Fin si sedette sulla panchina con le mani nelle tasche della felpa. Erano tutti così stranamente silenziosi, non che un ospedale sia allegro, ma i tre erano sempre così rumorosi, un rumore che amava, un rumore nel quale avrebbe vissuto per sempre, quel silenzio era strano, pesante, pieno di tensione..aveva terrore di quel silenzio, soprattutto il silenzio durante il quale aspettava che l'uomo in bianco parlasse, un silenzio carico di ansia, di preoccupazione. Gli sguardi si volgevano verso il medico dagli occhi di ghiaccio segnati da zampe di gallina, borse sotto gli occhi e dei solchi gli dividevano le sopracciglia e i lati delle labbra, il naso dritto e i capelli grigi diritti indicavano una serverità, una durezza d'animo ed un'austeritá terribile e soffocante, ma la sua voce era calda, calma e accogliente quando si accingeva a dire 'La ragazza è fuori pericolo, l'operazione è riuscita, presto ritornerá allo stadio precedente, ma con qualche lesione nella zona della memoria'.

Fin senza pensarci due volte corse seguendo il letto con le rotelle dove c'era Nathalie, i suoi capelli lunghi non c'erano, una benda le cingeva la testa, il volto sereno. 
-Nathalie!- le prese la mano, Fin la sentì stringere leggermente nella sua, gli salirono le lacrime agli occhi
'Imagine there's no Hunger' 
Gli venne in lampo una strofa di Imagine, seguiva il letto stringendo la mano a Nathalie
 
La camera 304 come al solito accoglieva l'addormentata Nathalie e il suo affascinante accompagnatore dai capelli rossi. Nathalie questa volta non aveva i capelli neri che le incorniciavano il viso ma una fasciatura che le racchiudeva la testa calva. 
Fin le accarezzava delicatamente il viso, segnandone ed esaminandone con occhi stretti ogni tratto,  percose la cicatrice lungo il collo, una cicatrice emarginata, forse una delle cicatrici che le ha fatto il padre, forse difendendosi o forse difendendo sua madre. 
Fin crollò sulle coperte...
Una mano delicata bianca, delicata, accarezzava i capelli di Fin, una mano calda.
Fin alzò lo sguardo, i suoi occhi oceano si incontrarono con i suoi blu oltremare, socchiusi da ciglia lunghissime e sopracciglia definite, serene.
Dagli occhi di Fin sgorgarono lacrime che gli scivolarono sulle guance, non riusciva a trattenere il suo sguardo dolce e il calore che emanavano le sue mani cadaveriche.
La mano gli asciugò le lacrime, le lunga dita affusolate accarezzavano le sue guance. Nathalie lo guardo e rise
-Fin? Cosa fai piangi?-
Ma anche Nathalie aveva iniziato a lacrimare,
Fin si distese su di lei affondando il naso nel suo collo, anche questa volta il suo collo fu bagnato dalle sue lacrime, ma questa volta anche Nathalie si strinse forte a lui, questa volta il calore di Nathalie inondò la guancia di Fin, il calore che tanto gli mancava, che tanto aspettava era finalmente lì fra le sue braccia.
Alla porta, da lontano, aspettavano a parlottare fra loro Parkin, James e Winston che appena Finn gli fece uno sguardo, loro lo distoglievano tranne Winston che lo guardava con un sopracciglio alto, uno sguardo ammiccante mentre si passava la lingua sul labbro superiore. 
Nathalie si mise a ridere, anche Finn e fece cenno ai tre di entrare, uno dopo l'altro varcarono la soglia della camera
 -Ciao Nath!-Fece James
-Nath?-
-Si..abbreviamo i nomi Nathalie.
-disse Parkin sorrdendo
-come..sapete il mio nome?-
-siamo amici di Finniah-
disse Winston con il suo spirito di affascinante
-Come vi chiamate?-
-James-
-Parkin-
-Winston,  puoi chiamare quando vuoi.-
-Win ti spezzo in due-
disse Finn
-se sei una beatlemaniac sei la benvenuta.-
-beatlemaniac anche voi?-
-siamo una band tributo-
fece James
-Fantastico! Insieme con Fin! Suona la chitarra vero?-
-esatto-

-se sali sul Magical Mystery Tour ci incontreresti sicuramente,quindi meglio evitare gli autobus- fece Parkin alla ragazza
-perchè?-
-perchè sappi che se sai  guidare,a fare i tour ci accompagni te
-disse James
-mi dispiace ma non so guidare..o per lo meno..l'ho dimenticato..-
-Quindi Nathalie saliresti  sul Magical Mystery tour, con noi pazzi?-
-Non ci penserei due volte ad accettare.
-fece Nathalie sorridendo e mostrando denti dritti, ma i canini un po' appuntiti.
I tre andarono via, Fin e Nathalie rimasero soli e Fin prese a giochellare con la sua mano
-cosa si prova stando in coma?si sente qualcosa?-
-era buio..come un lungo sonno ma..durante questo sentivo una voce..la tua voce, sentivo le tue mani, le tue lacrime, era un sogno da cui non potevo svegliarmi..anche se avrei voluto tanto svegliarmi e trattenerti tra le mie braccia solo per dirti che ero con te.-

Fin le sorrise accarezzandole la guancia
-Sheila mi ha baciato-
-davvero?-
-voleva che lo rifacessi-
-tu?-
-io ho rifiutato..Io ho scoperto di amare te
-
Nathalie gli accarezzò la guancia e Fin si avvicinò al suo viso, erano così vicini da potersi baciare .
-Fin..-
-dimmi-
-perchè ho tutti questi lividi e cicatrici?-
 Fin si scostò da lei, aveva ricordato tutto sugli ultimi avvenimenti prima di andare in coma, ma aveva dimenticato cos'era lei, da cosa scappava..non avrebbe mai voluto dirglielo, lui non avrebbe dovuto spezzargli il cuore su suo padre, l'uomo che avrebbe dovuto amarla più della sua vita. Tremó, lo sguardo di Fin era terrorizzato, era sbiancato, si accorse si esserlo quando Nathalie lo guardò con timore chiedendogli se si sentisse bene, ma Fin prese a tremare, paura, timore..cosa gli faceva paura? La sinceritá? Gli faceva paura doverle dire come si era procurata le cicatrici che le avevano procurato? Davvero essere sincero gli faceva paura? Fin fece un lungo respiro profondo, si mise in bocca un cubetto di zucchero, lo lasciò sciogliere sulla lingua ad occhi chiusi, una volta terminato deglutì. Spalancò gli occhi e iniziò, la porta sbattè all'improvviso, il signor Markey con un improvviso scatto e il fiatone spalancò la porta.
Si mise una mano sul petto finendo di respirare affannanosamente, si asciugo la fronte con il polso scostandosi una ciocca di capelli dalla fronte.
-chi è quest'uomo?- sussurrò Nathalie nell'orecchio di Fin
-il signor Markey, dovrebbe essere un professore ma in questi mesi ho imparato che è anche un dottore e un investigatore, ti ha salvato la vita.-
-Capisco-
disse Nathalie
Il signor Markey si sedette sulla sedia affianco a Fin
-Buongiorno Odair-
-Buongiorno a lei signor Markey-
-Nathalie come stai?-
-ehm..bene la ringrazio per quello che ha fatto per me-
-non ho bisogno di ringraziamenti -
-d'accordo..-
-Ho bisogni di parlare con te in privato-
-allora io esco-
-no.-
fece Nathalie dirandogli il polso
-voglio che tu ascolti.-
-vado a prendere un tè e poi salgo, non ti preoccupare, salgo subito e aspetto qui fuori-
-..va bene ma fai subito..-
 L'ansia nella voce di Nathalie lo preoccupava tantissimo, corse giù a prendere una lattina di tè 
'Il signor markey,che può farle..' ma poi pensò che il signor Markey aveva lo sguardo duro, le lentiggini, i capelli lisci e neri, 'capelli lisci e neri...lentiggini..
NATHALIE!' pensò Fin. Senza nemmeno pagare la lattina la lasciò sul bancone della cassa, corse sulle scale, come non avrebbe potuto pensarci? Il signor Markey era uguale a Nathalie, salí per la camera 304, spalancò la porta, Annie era davanti a Nathalie, tremante, in lacrime, che abbracciava il cuscino. Aveva una lunga ferita sul braccio, il signor Markey aveva una bottiglia di vetro spaccata in due che agitava con lo sguardo assatanato di un killer. Un rabbia, un terrore, forse l'animale che nasconde ogni uomo uscì fuori in quel momento, quello, qualunque cosa esso sia, lo stava distruggendo..stava distruggendo le uniche cose che gli erano rimaste. Pensò questo prima di avventarsi su di lui, bloccandogli il braccio per terra con la destra e con la sinistra prendendolo a pugni con più violenza che aveva in sè, ogni pugno era una scarica, l'uomo si liberó dalla presa e infilzò la mano di Fin inziando a prenderlo a sfrangate per il collo, tirandogli i capelli e buttandogli ripetutamente a terra la testa. Fin, in quella foga, con la mano libera prese la bottiglia che Markey aveva lasciato prima di mettersi sopra di lui e gli ruppe la testa. I vetri si infrangevano finendo anche sul viso di Fin che chiuse gli occhi in tempo, l'uomo lo sbatteva ancora a terra, stava iniziando a perdere i sensi, con le gambe lo colpì in quel punto, non ce la faceva più, sentiva il sangue scorrere lungo l'orecchio. Quando, dopo una botta, Grivenson cadde svenuto su di lui. Annie aveva un tubo di ferro in mano, le lacrime le scendevano lungo le guance, sentite le urla di Finn, Nathalie chiamò gli infermieri che erano pronti a portar via Fin quasi privo di sensi, vide solo Nathalie che urlava il suo nome in lacrime e si sporgeva dal letto, Annie che gli corse in contro tra i singhiozzi, urlava anche lei il suo nome, sorrise prima di chiudere gli occhi.
 
Nathalie giocava con la sua mano canticchiando Ime
 'You may say I'm a dreamer..but I'not the only one..I hope some day you'll join us,and the world lives as one' di John Lennon 
Fin aprì delicatamente gli occhi, Nathalie alzò lo sguardo e inziò a piangere, si strinse a lui
'Imagine there's no possetions I wonder it you can!' Rispose abbracciandola, aveva dei muscoli indolenziti, poi si staccarono. Nathalie aveva una giacca verde e una camicetta di seta bianca, dei pantaloncini neri e delle converse verdi, non aveva la fasciatura ma i capelli erano come se se li fosse rasati da poco, iniziavano a crescere
-ma quanto veloce ti crescono i capelli? Sei giá usicta? Ma come, ieri..-
-Fin..sei stato in coma per due mesi-
disse sorridendo ma in preda alle lacrime
-quindi sono anch'io pelato adesso?-
-ah!ah!ah! Divertente! No..tu sei rimasto un bellissimo John Lennon dai capelli rossi e gli occhi verdi.-
-anche da pelato sarei stato meraviglioso-
-ceerto-
-invidiosa,come mai tutti quei fiori?-
-ti ricordi le lettere nel tuo armadietto?-
-come dimenticarle..-
-le tue indimenticabili ammiratrici hanno ricoperto la camera dei loro fiori, poi non si sono più presentate-
-e tu?-
-io?-
-si tu.-
-io non ti ho portato nulla, nè dolci nè fiori, ma sono rimasta qui ogni ora insieme ad Annie, ad aiutarla a vestirti, lavarti, sistemarti e a farti compagnia-
-quindi tu..-
-io cosa-..
-tu mi hai vestito..-
-..no io ti ho solo tagliato quella barba da babbo Natale-

Si toccò il mento liscio e nudo, ma i capelli gli erano rimasti e aveva delle lunghe bassette
-sono più sexy con le bassette?-
-no, oggi avevo intenzione di tagliartele!-
-ma non l'hai fatto-
-no..-disse lei sedendosi sul letto-come stai oggi?-

disse sottovoce sdraiandosi sul letto affianco a lui
-Sveglio- disse aggiustandosi il cuscino dietro le schiena e appoggiando la testa sulla spalla di Nathalie
-Davvero sei sveglio? Sai non me ne sono accorta-
 Fin la baciò sulla guancia, la sua guancia magra si era colmata di carne, Annie l'aveva trattata come sua figlia,  era morbida e un po' rosea, profumava di Girasoli, di vento, di foglie..
le sue labbra si allontanarono dalla sua guancia, il rossore le inondò il viso, trasformandola in una salsa al ketchup, passò un minuto in silenzio quando i due si guardarono di nuovo e le loro labbra affondarono l'una nelle altre. Le labbra di Nathalie sapevano di fragola, erano morbide e sembravano quasi zuccherate, invece quelle di Fin erano salate, sapevano di mare, una lacrima scivolò sul volto di lei e lui fu pronto a coglierla in un attimo.

12 Agosto
Fin e Nathalie camminavano mano nella mano, i capelli di lei crescevano con una velocitá inaudita, le erano arrivati fino alla fine del viso, Fin invece gli aveva raccolti in una coda e dei baffi con le basette gli ornavano il viso.
Erano abbracciati sulla spiaggia, lei era davanti a lui, Fin da dietro poteva cingerla tra le braccia, Nathalie guardò il suo polso
-cos'è questo bracciale?-
L'aveva messo al polso da quando l'aveva trovato, solo che non ci aveva fatto caso, lo aveva sempre ignorato nonostante sentisse il suo peso costante sul polso
-era di mio padre,simboleggiava l'allenanza dei tributi contro Capitol-
-è molto importante..non dovrebbe essere ad un museo?-
-diciamo che il simbolo che ha questo bracciale lo sappiamo io, Finnick, Katniss, Peeta,Annie, Mags, Haymitch e adesso anche tu.-
-allora terrò il segreto, guarda c'è un biglietto attaccato..-
-non ci riesce nessuno a staccarlo-

Nathalie sfilò dal polso di Fin il bracciale e mentre diceva le precedenti parole lei con facilitá sfilò il biglietto, lo diede a Fin che lo aprì nelle 8 parti che era piegato
'Ciao Fin,
Sai spero che i miei sacrifici non siano stati vani,per poter offrire un giorno migliore, ho dato tutto quello che ho potuto per difendere le persone che amo,se dovesse capitare anche a te,non esistare Fin..proteggila con tutto quello che hai..con la tua vita stessa. 
Prim e Rue raccolgono le margherite, Il papá di Katniss ci inonda di gioia con la sua voce, Cinna crea ancora vestiti, Mags sorride sempre, mi parla. Il papá Di Peeta ci prepara delle fantastiche torte, io..bhe, io pesco ancora, più tardi ti inviò una zolletta. Vi amo, non abbiate paura di niente. Siate sempre felici miei amati Annie e Finn.
con Affetto
Papá Finnick"

Fin e Nathalie lessero in silenzio, lei si strinse a lui, le mani di Fin tremarono. Riconosceva quella scrittura tremolante ma sicura, quella scrittura instabile, come chi l'aveva scritta, come sua madre. 
Strappò il foglio, e mise i pezzettini in tasca. Strinse più forte Nathalie e la baciò tra il rumore delle onde, la prese in braccio e, intenti a baciarsi, si chiusero in un capannone abbandonato.

  
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