« C’è qualcosa dentro di te
che è sbagliato
e ci rende simili. »
Probabilmente in situazioni normali due persone come
loro, così diverse, così lontane – almeno in apparenza, almeno in superficie
– non si sarebbero mai incontrate. Probabilmente, anche nel remoto caso in
cui il fato si fosse divertito a farli incrociare per strada, avrebbero tirato
dritto.
I loro occhi non si sarebbero mai posati gli uni negli
altri.
Non si sarebbero riconosciuti.
Non avrebbero capito che sotto quella patina
d’incompatibilità c’erano loro.
Quei due corpi, quelle due anime che ora si stavano
unendo, divorandosi a vicenda come due assetati, due affamati. Mai sazi, mai
svuotati da quella libidine, quel desiderio che li ha colti fin da subito, che
li ha ossessionati rendendoli succubi l’uno dell’altro.
Quei due corpi, quelle due anime ora nude intente a
scambiarsi saliva, sangue, sbagli.
Quei due corpi, quelle due anime ora sudate che si
stavano fondendo l’una con l’altra in un − strano, contorto, ma nello
stesso tempo così sbagliatamente perfetto − puzzle
picassiano.
Quei due corpi, quelle due anime ora graffiate,
segnate indelebilmente dalle loro scelte, dai loro vizi e da mille altri
errori.
Quei due corpi, quelle due anime che ora urlavano,
gemevano il loro piacere, il loro dolore.
Quei due corpi, quelle due anime ora
scoppiate in un orgasmo che andava coinvolgendo ogni parte del loro
essere.
Quei due corpi, quelle due anime che ora si sono
riconosciute come l’uno la parte sbagliata dell’altro, l’uno la parte
essenziale dell’altro.
Chris Keller e Tobias Beecher.
Due entità così
dissimili, quanto pericolosamente affini.
Sono consapevole
che /OZ/ sia lo sfiga fandom per eccellenza
e che con tutta probabilità lo leggerò giusto io − e forse questo è un
bene XP −, ma sentivo il
bisogno di scrivere due righe su questi due.
Il titolo è tratto da una canzone
degli /Afterhours/, la vedova bianca.