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Autore: Colpobasso    16/05/2014    1 recensioni
Era notte, le luci dei lampioni ci illuminavano il viso facendo notare le nostre espressioni gioiose e allo stesso tempo imbarazzate.
Camminavamo uno affianco all'altro, sfiorandoci di tanto in tanto nello spostarci per far passare gli altri. Non riuscivamo a parlare l’emozioni erano tante, il cuore ci batteva a mille all'ora e non riuscivamo a trovare nessuna parola che avrebbe formato una frase di senso compiuto.
Passeggiavo seguendo Matteo, non sapevo bene dove stessimo andando ma speravo che mi avrebbe ricondotta dai miei amici così che me ne sarei potuta tornare a casa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era notte, le luci dei lampioni ci illuminavano il viso facendo notare le nostre espressioni gioiose e allo stesso tempo imbarazzate.
Camminavamo uno affianco all'altro, sfiorandoci di tanto in tanto nello spostarci per far passare gli altri. Non riuscivamo a parlare l’emozioni erano tante, il cuore ci batteva a mille all’ora e non riuscivamo a trovare nessuna parola che avrebbe formato una frase di senso compiuto.
Passeggiavo seguendo Matteo, non sapevo bene dove stessimo andando ma speravo che mi avrebbe ricondotta dai miei amici così che me ne sarei potuta tornare a casa.
Avevo conosciuto Matteo ad un compleanno di un mio amico, stavo camminando per raggiungere le mie amiche quando di scatto qualcuno mi aveva versato un bicchiere di vino sulla mia maglietta preferita, che mettevo solo nelle occasioni importanti, così voltandomi per vedere chi fosse stato il colpevole incrociai il mio sguardo con quello del ragazzo sentendo un brivido per tutto il corpo, aveva gli occhi di un marrone intenso, le lentiggini chiarissime e delle labbra spettacolari ed enormi che solo al vederle ti facevano eccitare e voglia di morderle. Ci guardammo per vari secondi finché il ragazzo non si accorse di essersi incantato e cercando di rimediare all'errore commesso prese un tovagliolo e me lo porse
“Scusami tanto, non volevo, sono veramente amareggiato per il danno che ho commesso. Non so come farmi perdonare.”
Ero ancora incantata dai quei occhi che mi fissavano colpevoli così cercai di mettere in fila due parole:
“Ehm.. non preoccuparti, capita, un po’ di acqua frizzante e del bicarbonato e la macchia sparirà!”
“Scusami tanto, sono mortificato, sono veramente un maldestro di prima categoria!”
Il ragazzo mi guardò con aria amorevole e io mi sciolsi in quello sguardo, ma tutto fu spezzato dall'arrivo di un gruppo di ragazzi che trascinarono via il ragazzo che si voltò ancora una volta verso di me sussurrandomi scusa.
Ero tutta bagnata di vino cosi presi  e me ne andai fuori, non sapevo come fare non potevo continuare a stare alla festa tutta sporca. Così decisi di tornare a casa per cambiarmi, non abitavo molto vicino ma era l’unico modo.
“Eii!” Mi sentì urlare da dietro “ Ei, fermati un attimo dove stai andando?”
Mi voltai e vidi il ragazzo correre verso di me con una bottiglia d’acqua e del bicarbonato in mano e un sorriso mi travolse il viso.
Il ragazzo mi porse la bottiglia e il bicarbonato “Tieni, io ho causato il problema io lo risolvo, non posso lasciarti tornare a casa tutta sola solo perché un deficienti ti ha sporcato la maglietta”
Sorrisi iniziando a spalmare il bicarbonato sulla macchia.Ci mettemmo seduti su una panchina di un parco lì vicino, aspettando che la macchia si sarebbe asciugata.
Il ragazzo non faceva altro che parlare, di tutto, senza fermarsi un minuto.
“Ho iniziato a giocare calcio quando ero piccolissimo, mio padre diceva che sarei diventano bravo e infatti così fu e ora gli devo tutto, la mia carriera e tutto il resto… Una volta sono caduto e mi sono lesionato un ginocchio ma per fortuna sono riuscito a guarire in tempo per la finale…”
Ed io me ne stavo in silenzio, non riuscivo a stargli dietro infatti mi perdevo ogni 5 minuti nei miei pensieri pensando a quando si sarebbe azzittato e saremmo potuti tornare alla festa.
“Perché non parli mai? Ti sto annoiando?”                                                                        
Mi  ripresi dai miei pensieri e risposi “No, no è che non sono abituata ad ascoltare così tante storie di solito non parlo mai così tanto con le persone!”
“A capisco, ma ora parlami di te!”
“Be, non saprei che dire la mia vita non è così piena come la tua anzi è molto noiosa, studio all’università di matematica..”
“A davvero? Wow, non avrei mai pensato di trovare una ragazza al giorno d’oggi a cui sarebbe piaciuta la matematica! Ma che stupido non mi sono neanche presentato, piacere Matteo!”
“Andrea, lo so è un nome da maschio, ma a me piace molto!”
“è bellissimo!”
Ci guardammo molto appassionatamente e non so per quale motivo ma lui improvvisamente si avvicinò al mio viso e mi diede un bacio, dolce, sensuale, deciso e bellissimo.Rimasi di sasso, ma subito dopo acconsenti e da uno divennero due, tre, quattro e così via.
“Io direi di andarcene di qui” mi sussurrò il ragazzo all'orecchia “Anche perché c’è un vecchio barbone che ci sta fissando e spero che non si ecciti troppo!” sussurrò con un cenno di sarcasmo per spezzare la tensione del momento.
Mi voltai e vidi l'anziano signore sdraiato su una panchina che ci fissava. “Sì,sì andiamocene.. Ma dove possiamo andarcene?”
“Se vuoi io abito qui vicino, potresti farmi ripetizioni di matematica per i corsi serali!” Io mi limitai a ridere  ed annuire.
Appena entrati iniziammo a baciarci e all'improvviso ho sentito le sue mani sui miei fianchi. Mi tirò verso di sé. I nostri corpi si sfioravano appena e già sentivo il suo calore addosso a me. Mi sollevò da terra appoggiandomi al muro. Continuavamo a baciarci le sue labbra erano morbide e il sapore dei suoi baci buono.Sentì la sua mano risalire tra le mie cosce toccandomi dove da anni ormai nessuno lo faceva più. Mi tremavano le gambe. Era delicato ma allo stesso tempo forte,deciso.  Non sapevo che fare, a che pensare, se fermarmi oppure no. Ma il desidero era maggiore di ogni altra cosa, ormai non potevo fermarmi. Mi strinse di nuovo i fianchi appoggiandomi sul tavolo sfilandomi la maglietta. Iniziò a baciarmi il viso scendendo per il collo fino ad arrivare al mio seno. Mi slacciò il reggiseno e iniziò a mordermi i capezzoli, non riuscivo a muovermi avevo le mani immerse nei suoi capelli. Si svestì rimanendo in boxer. Mi sdraiò sul tavolo, mi alzò la gonna e iniziò a baciarmi. Mi vergognava il fatto di saperlo così vicino alla mia parte più intima ma non riuscivo a fermarlo. Mi sfilò le mutandine iniziando a leccarmi le gambe poi il mio ventre. Mi sentivo sua.Si tolse i boxer entrandomi dentro,fino in fondo. Lo sentivo vicinissimo. Con me. Mi stringeva forte i fianchi nei suoi movimenti. Sentivo il suo respiro,i suoi lamenti e la sua voglia.Riaprì  gli occhi vendendo i suoi che mi guardavano dritto nei miei. Quello sguardo mi fece sentire nuda. Sentivo ogni minimo rumore,lamento come amplificato. Sapevo già che non avrei raggiunto l’orgasmo, come sempre del resto. E sapevo che l’avrei deluso per questo. Ma mentre stavo pensando, ad un certo punto, inaspettatamente, mi  sentì travolgere da un calore intenso, dalla bocca mi  uscì un grido profondo come se lo tenessi dentro da sempre e sono venuta. Lui rimase dentro di me, immobile. Dopo un istante  uscì e  sentì il suo piacere sulla mia pancia e il mio seno. “Resta qui” mi sussurrò e prese un indumento bagnato e caldo per pulirmi e finito mi infilò le mie mutandine e il mio reggiseno e mi portò nel letto, sotto le coperte. Abbracciandomi nel suo calore.
Rimanemmo lì sdraiati per quasi un ora senza dirci niente. “è stato bellissimo, non mi era mai capitato di sentirmi tanto bene nel fare l’amore. Di solito mi limito a godere e basta, ma questa volta è stato diverso. Come se cercassi di farti star bene più a te che a me stesso.”
Rimasi quasi sconvolta da questa dichiarazione, era vero nessun ragazzo si era mai preoccupato così tanto di me nei rapporti sessuali.
“Non mi  è mai piaciuto molto fare sesso, visto che non ho mai notato tutta questa goduria nel farlo, ma questa volta è  stato diverso. Mi è piaciuto e voglio rifarlo. All'infinito. “
Mi strinse forte a lui. Dandomi un bacio sulla fronte. Ci alzammo e ci rivestimmo. Uscimmo di casa e ci incamminammo verso la festa.
Prima di rientrare mi abbracciò dandomi l’ultimo bacio della serata sussurrandomi “Promettimi che non sarà l’ultima volta che ci vediamo, promettimi che rifaremmo l’amore altre migliaia di volte.Promettimelo.”
“Te lo prometto” risposi. 
  
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