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Autore: BellDarkoNovak    16/05/2014    2 recensioni
[Destiel, AU. Il rating potrebbe variare fra arancione e rosso]
Castiel è un trentasettenne normale, a parte gli appuntamenti abituali da una psichiatra. Non ha problemi: lavora in un pub e ha normali hobby, fra cui disegnare. Un giorno, però, incontrò i fratelli Winchester e tutto cambiò nella sua vita.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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Ali

Il giorno dopo Castiel si svegliò sul divano, deve essersi addormentato mentre guardava la televisione su uno dei suoi canali preferiti, dove trasmettevano film, per la maggior parte d'orrore, riguardanti il mondo sovrannaturale. Sospirò, spegnendo la tv proprio quando mostrarono un licantropo trasformarsi.
Si stiracchiò, massaggiandosi la schiena dolorante per la scomodità del divano, e si alzò, notando di avere due messaggi in segreteria. Cliccò il pulsante rosso lampeggiante del telefono fisso sul comodino a fianco del sofà e ascoltò la voce di Fred dirgli di non andare al lavoro per quel giorno. Castiel sorrise, sollevato dal poter stare una giornata a casa, specie dopo quello che era accaduto il giorno prima.
Il secondo messaggio fece scivolare dalle sue labbra il sorriso, sostituendolo con una smorfia di disappunto. La voce di Anna oramai gli dava solo fastidio. Nonostante tutto continuava a provarci con Castiel, convinta che Castiel stia passando solo un momento "mi piacciono gli uomini" e poi rinsavirà.
L'uomo scosse la testa, cancellando i messaggi con il tasto apposito e dirigendosi verso la piccola cucina, per scaldarsi un po' di latte.
Non sapendo che fare, cominciò a fissare il latte sul fornello, essendo curioso sulla diceria che 'se fissi l'aqcua in pentola, essa non bollirà'. Dovrebbe essere la stessa cosa per il latte, essendo entrambi liquidi, no?
Sospirò di nuovo, prendendo il pentolino con il latte e versandolo nella tazza. Allungò la mano per spegnere il gas con la manovella, ma un colpo alla porta lo fece sobbalzare dallo spavento, e la mano finì dritta dritta sulle fiamme. Castiel ritrasse la mano d'istinto, portandola al petto e spegnendo il fornello con la mano sana. Aprì velocemente il rubinetto e mise la mano sotto l'acqua fredda, sentendo ancora dei colpi alla porta.
"Un attimo!" si ritrovò a gridare, guardando apprensivo la pelle rossa staccarsi leggermente. Avvolse la mano in uno straccio umido e chiuse il rubinetto, dirigendosi verso la porta.
La aprì e fisso i due agenti del giorno prima sorridergli e salutarlo con un cenno del capo e della mano.
"Di nuovo voi due? Avete scoperto qualcosa riguardo Balthazar?" chiese, premendo la mano ferita al petto.
"Che ti è successo?" Chiese Dean, accennando alla mano.
"Mi avete spaventato e mi sono bruciato la mano con il fornello, niente di che" disse e si spostò dall'uscio della porta per fargli entrare. Dean si sedette sulla poltrona e Sam si affiancò a lui, rimanendo in piedi. "A dire il vero volevamo fare qualche domanda riguardo la tua famiglia, se a te va bene" disse Sam, passando il palmo della mano sulla giacca, sistemandola.
"Certo, ditemi pure" Castiel si accomodò sul divano, accavallando le gambe.
"Volevamo sapere, innanzi tutto, qualcuno potrebbe avercela con la tua famiglia o con tuo fratello?" chiese, passandosi una mano fra i capelli.
"Beh, mio fratello... come dire, con la sua personalità, dava fastidio a molti" ammise Castiel, poi abbassò lo sguardo "ma non credevo che... insomma".
Castiel aveva il viso completamente inespressivo, solo la voce cedeva in qualche punto, facendo notare la sua tristezza.
Dean lo fissava, lo studiava. Quel comportamento era davvero strano. Aveva appena perso il fratello e non faceva una piega, parlandone. Castiel era quasi anomalo.
"Quando hai trovato tuo fratello, hai notato per caso cose strane? Odori strani?" Chiese Sam, ottenendo l'attenzione di Dean, che si sistemò sulla poltrona, poggiando gli avambracci sulle ginocchia.
"No, beh, nessun odore" rispose Castiel alzando lo sguardo verso i due fratelli e alzando il sopracciglio destro. "C'era una strana sostanza nera, vicino al suo corpo. Era veramente appiccicosa". Fece una smorfia di disgusto e i due agenti annuirono, guardandosi.
Si alzarono nello stesso istante, seguiti da Castiel, che, come il giorno prima, li accompagnò alla porta e li fece uscire. Attese qualche secondo, per sentire i due mormorare "Secondo te è un fantasma?"
"Quasi sicuramente sì"
Castiel aggrottò la fronte e chiuse definitivamente la porta. Andò in soggiorno e si sedette sulla sedia davanti alla sua sottospecie di scrivania, dove qualche volta si sedeva a disegnare. Il legno nero del tavolo gli ricordava la sua vecchia casa, la sua famiglia riunita sotto lo stesso tetto. Sospirò e cominciò a disegnare un altro angelo, sdraiato di profilo e rannicchiato, quasi volesse proteggersi dalla vista di Castiel. Disegnò le ali candide, ma mentre stava rifinendo alcune piume, premette troppo la matita e la grafite si spezzò, lasciando Castiel fra le lacrime.
Appoggiò la testa sul disegno e pianse, pianse tutta la notte.
   
 
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