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Autore: dede432Kami daibakuhatsu    17/05/2014    1 recensioni
Una storia nata durante dei giorni d'estate, due ragazzi appartenenti a due mondi diversi, riuscirà l'amore a sbocciare tra queste due persone?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Gli esami di stato erano appena finiti e Sora quel giorno voleva rilassarsi in modo appropriato. Prese il suo inseparabile blocco da disegno e uscì di casa immergendosi nel caos estivo di New York. Era un ragazzo molto solare e amico di tutti , però quello che le persone vedevano era solo una maschera che il ragazzo indossava, in realtà lui era triste e credeva poco in se stesso; l’unica cosa che lo facesse sentire veramente se stesso era il disegno, non appena prendeva in mano il suo blocco si estraniava da mondo per creare dei capolavori su carta. L’unica persona a cui aveva avuto il coraggio di far vedere i suo disegni era il suo migliore amico , che lo esortò ad aprire una galleria ma il ragazzo aveva sempre rifiutato dicendo che non era all’altezza per quelle cose e quindi desisteva sempre.  Quel giorno anche se faceva abbastanza caldo il ragazzo aveva indossato i jeans, e una camicia a maniche lunghe; infatti il ragazzo era molto timido e si vergognava di far vedere il suo corpo scoperto; quando arrivò in spiaggia i suoi occhi gialli brillarono per la contentezza e capelli corti di uno strano colore blu vennero mossi leggermente dal lieve vento. Non ci pensò due volte e si levò le scarpe entrando in spiaggia, appena i suoi piedi toccarono la sabbia un brivido di piacere percorse la sua schiena “ Finalmente qui “ ; non era uno che amava la compagnia quindi si allontanò il più possibile dalla gente arrivando in un posto più appartato ma dove avesse la stessa visuale sull’oceano e sul cielo azzurro. Si sedette sulla spiaggia e piegò le gambe, prese il blocco da disegno e lo posò sopra, cacciò le matite e i pastelli iniziando a disegnare il paesaggio circostante cogliendone ogni sfumatura e colore, fece girare lo sguardo quando si bloccò di botta, davanti a lui s’era un ragazzo sui ventitré anni : la pelle abbronzata e i muscoli scolpiti erano baciati da sole e le gocce d’acqua presenti su quel corpo marmoreo brillavano di luce propria, i capelli azzurri dietro e blu davanti coprivano a malapena le orecchie appuntite e gli occhi azzurri brillavano contenti. Intorno  alla vita il ragazzo teneva un pezzo della  stoffa per coprire le sue nudità. Le mani di Sora si mossero da sole e aggiunsero al disegno la figura slanciata del ragazzo, non appena il più piccolo se ne rese conto arrossì all’improvviso; quando alzò la testa il suo sguardo incrociò quello del più grande che aprì poco la bocca mordendosi il labbro inferiore; quel gesto fece arrossire deglutire a vuoto il più piccolo che si alzò di scatto e scappò via dimenticandosi del tutto la sua roba. Quando vide il ragazzo correre via il blu sorrise divertito stava per andarsene quando il suo sguardo cadde sulla spiaggia, si legò meglio il suo indumento e si avvicinò, non appena vide di cosa si trattava lo prese e iniziò a sfogliare le pagine del blocco “ E’ molto bravo, oltre che ad essere molto carino …… Aspetta un minuto “ il ragazzo rimase sorpreso nel vedere l’ultima pagina colorata: il disegno mostrava il paesaggio circostante disegnato nel migliore dei modi come se fosse stato fatto da un artista importante, ma la cosa che lo sorprese più di tutte fu il suo ritratto davanti a tutto quello “ Non ci credo,  anche se è un umano ha delle mani d’oro, devo ridarglielo subito “ , schioccò le dita  e dei vestiti gli comparvero addosso, prese tutta la roba che aveva trovato e la rimise dentro la borsa “ Devo riportarglielo si, ma come faccio se non so neanche dove abita? “ , stava per rimettere anche il blocco dentro quando vide una piccola etichetta attaccata sulla copertina “ Aozora Sora, Fifth Avenue, 38th Street “ << Bingo >> , e dopo quel piccolo colpo di fortuna si diresse alla ricerca del più piccolo.                                                                                                      Stava correndo da quanto, mezz’ora? Non lo sapeva neanche lui, l’unica cosa che sapeva e che doveva mettere molta distanza tra la spiaggia e sé; quando vide in lontananza il palazzo dove abitava fu come se avesse visto la salvezza più grande. Non appena arrivò davanti alle porte automatiche entrò e crollò sul pavimento con il fiatone, tanto che il portiere, Albert un simpatico uomo sui quaranta anni gli si avvicinò preoccupato << Sora ti senti bene? >> , il ragazzo tossì diverse volte prima di parlare << NO …… non mi sento affatto bene >> << Che succede? Dai a me puoi dire tutto ricordi? >> , e come poteva dimenticarselo, lui è stato il primo dopo il suo migliore amico a cui aveva detto della sua omosessualità, infatti l’uomo quel giorno lo consolò e gli parlò come si farebbe ad un figlio visto che i suoi genitori non appena lo ebbero scoperto troncarono ogni rapporto con lui andandosene di casa e lasciandolo da solo << Il fatto e che >> << Respira, e calmati >> gli disse l’uomo. Così dicendo aiutò il più piccolo ad alzarsi dal pavimento e lo portò a sedersi, gli diede un bicchiere d’acqua che il ragazzo bevette in poco tempo  << Ok adesso raccontami tutto >> disse calmo e sorridendo a Sora che sorrise a sua volta << Oggi come tu ben sai volevo andare un po’ in spiaggia per rilassarmi dagli esami e quindi riposarmi un po’, mi sono messo un po’ in disparte dalla gente e >> << Dovresti iniziare a fare amicizia, sarebbe ora >> << Non mi fido fino a quel punto, comunque, stavo sulla spiaggia a disegnare il paesaggio quando davanti a me BOOM! Compare lui, l’essere più bello che avessi mai visto, le mia mani come mosse da una strana forza iniziano a disegnare anche lui sul foglio , però quando me ne rendo conto è troppo tardi, poi alzo lo sguardo e lo vedo mordersi un labbro, a quel gesto sono arrossito come un coglione e ho ingoiato diverse volte, non ce l’ho fatta più e sono scappato, secondo me quando me ne sono andato ha iniziato a ridere come uno stupido >> << Hai con te il blocco? >> << Cer >>, il blu non riuscì a finire la frase che iniziò a guardarsi intorno preoccupato << Non lo trovo più >> disse iniziando a d agitarsi Sora << Calmati Sora >> << Non posso calmarmi lì dentro c’è tutta la mia vita >> disse ancora più nel panico il ragazzo facendo avanti e indietro , quando all’improvviso si fermò di scatto << Non può essere >> << Ti sei ricordato dove l’hai lasciato? >> << In spiaggia >> << Bene allora ci sono buone probabilità che lui venga a riportartelo >> << Non è una buona probabilità, e se vedesse i miei disegni? >> rispose il più piccolo  arrivando all’esasperazione << Dai non sarà una tragedia, almeno vedrà il talento che hai >> << Forse per te non lo è ma per me si >> disse ancora più disperato il ragazzo. Non fece in tempo ad uscire dal piccolo studio dell’uomo che quest’ultimo lo tirò dentro << Ehi ma che fai? >> disse sorpreso il ragazzo << Zitto e vai di là qualcuno è entrato >> << E allora? Non posso tornare a casa mia solo perché qualcuno è entrato dalla porta? >> << Chiamalo come ti pare ma sono sicuro che è il ragazzo che hai incontrato >> << Non dire cavolate lui >> Sora si sporse quel tanto che bastò per vedere il ragazzo della spiaggia dirigersi proprio lì; non ci pensò due volte che si chiuse dentro lo sgabuzzino. L’uomo rise alla reazione del ragazzo ma si fermò subito non appena vide il ragazzo << Dimmi posso fare qualcosa per te? >> << Per caso Aozora Sora abita qui? >> << Si perché? >> << Non vorrei sembrare invadente , ma è presente in questo momento? >> << No mi dispiace, cosa dovevi dirgli? >> << Nulla e solo che questa mattina ha lasciato questa in spiaggia e quindi sono venuto a restituirla >> gli rispose il ragazzo togliendosi la tracolla e dandola all’uomo << Ok glielo farò sapere, come ti chiami? >> << Umi Ito >> << Ok grazie per essere passato , glielo riferirò appena torna >> << Arrivederci >>, così dicendo il ragazzo uscì scomparendo alla vista dell’uomo.                                                                                                                                                              Quando Ito se ne fu andato Albert bussò sulla porta << Sora? >> << Se ne è andato? >> << Si esci fuori >> , il più piccolo uscì titubante e si mise davanti all’uomo che lo guardava sorridendo << Grazie >> disse imbarazzato Sora, il moro sorrise ancora di più dandogli la tracolla << Di nulla >>, dopo aver preso la sua roba il ragazzo corse fuori infilandosi nell’ascensore , per scomparire alla vista dell’uomo che rise di gusto. Non appena le porte dell’ascensore si chiusero Sora scivolò sul pavimento “ Che imbarazzo, ma come ho potuto essere così stupido? “ , con quei pensieri entrò in casa sua e preoccupato aprì il blocco da disegno, sfogliò le pagine e vide con suo sommo dispiacere che il disegno era ancora integro, stava per richiuderlo quando un biglietto uscì fuori dalle pagine “ Ho trovato il tuo quaderno e le altre cose, non volermene ma ho visto i tuoi disegni, sei molto bravo e il mio ritratto era a dir poco strepitoso non so come tu ci sia riuscito, comunque, spero di rivederti in questi giorni, un bacio , ITO “ ; quelle parole fecero arrossire Sora che si buttò sul divano con ancora in mano il biglietto. La sera arrivò in fretta e il ragazzo dopo mangiato si infilò sotto le coperte sognando una famigliare testa azzurra.
Fine capitolo 1
   
 
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