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Autore: sister of Cla    17/05/2014    1 recensioni
Vittoria, chiamata sempre Vicky è una semplice ragazza con una cotta. Ha molte amiche, i suoi difetti, i suoi pregi, i suoi sport...
Però quel Matteo, Matt, è impossibile da evitare. E' fidanzato, sì, però qualcosa lo spingerà a mollare la sua ragazza Camilla.
Che sia amore?
Non lo sa nemmeno Vicky. Usciranno ancora uno o due ragazzi nella sua vita prima di arrivare a quello giusto. E, nel frattempo, i suoi guai non basteranno mai.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Vicky poV
 
Sveglia di mattina alle sei e di corsa a scuola. E' dura la vita soprattutto quando si tratta di ambito scolastico. Me la cavo abbastanza bene, dappertutto tranne che ad educazione fisica. Uff. Odio educazione fisica. E oggi ho proprio questa, due ore.
"Bauu?" il mio cane corre a svegliarmi.
"Lo so che devo alzarmi!" scosto le coperte e scendo in cucina, seguita dalla piccola peste.
"Mamma, mi hai preparato le brioches?" chiedo con voce assonnata, bevendo un sorso del suo caffè.
"Tesoro! Hai 17 anni, non puoi fare qualcosa tu?" dice lei, riprendendosi il caffè.
"Scusa" borbotto. "Beh, se le cose stanno così, questa mattina non mangerò"
Questa è una scusa per farmi preparare la colazione da mia madre. Infatti eccola all'opera.
Mentre prepara vado in bagno. Mi guardo allo specchio e sussulto di orrore. I miei lunghi capelli castani sono tutti spettinati, così corro a sistemarli in un coda alta. Non ho voglia di truccarmi oggi. Tolgo il pigiama con le paperelle (ridicolo, lo so bene) e mi infilo i jeans e una felpa sopra la canottiera. Fa abbastanza caldo da non dover mettersi il giubbino. Metto gli occhiali da vista e torno in cucina, iniziando a ingozzarmi delle buonissime brioches.
"Ricordati la sacca da ginnastica" mi dice mia madre. Sbuffo e raccolgo l'odioso sacchetto rosso vicino alle mie scarpe e allo zaino.
Una volta pronta, esco di casa.
"Ciao mamma!"
"Ciao!" sento che saluta.
Arrivata alla mia fermata mi metto ad aspettare l'autobus. Ci sono tanti studenti e tra loro anche la mia migliore amica che mi aspetta. La abbraccio subito.
"Emma!"
"Ciao, Vicky. Guarda chi c'è." e indica un ragazzo seduto sulla panchina un paio di metri da noi.
E' Matt, quello che mi piace. Ha degli occhi neri bellissimi,  delle labbra perfette e un viso da favola.
Bene, la smetto di fantasticare.
Matt è fidanzato con la peggior ragazza vanitosa e alla moda di tutto l'istituto! Proprio non la sopporto.
Arriva l'autobus, finalmente, così ci saliamo e ci sediamo in fondo, con altre mie compagne di classe.
Tiro fuori il cellulare dalla tasca della felpa. In teoria non si potrebbe portarlo, però lo tengono tutti nascosto quindi lo faccio anche io. Tanto i professori sono mezzi orbi e stupidi quindi non lo noteranno mai.



Matt's poV

Sono veramente stufo di essere fissato da quella. So a malapena come si chiama. Io sono fidanzato e lei cosa vuole da me? Proprio a volte la gente non la capisco.
Mi lascio cadere pesantemente su un sedile dell'autobus davanti, con un mio amico. Mi perdo a guardare fuori dal finestrino e lo sguardo mi cade su tante coppie che passeggiano per mano.
Io e la mia ragazza no invece. Lei è capace solo di sbaciucchiare. Ormai credo di avere tutte le labbra screpolate.
Il pullman si ferma davanti alla scuola superiore e scendiamo tutti. Io mi dirigo verso la mia classe con i miei compagni, prima che una sagoma mi avvolga stretto in un abbraccio trita-costole.
E' la mia ragazza.
Subito mi bacia con foga, stringendomi fortissimo, poi mi guarda.
"Oggi hai lezione di ginnastica con un'altra classe. Quella classe non è la mia. Quindi non pavoneggiarti con le altre ragazze!"
"Certo che no" rispondo. Le sorrido ed entro definitavamente in classe, togliendomi dalle labbra gli utlimi residui del suo rossetto.
Prendo posto al mio banco e annuso la mia maglietta. Profuma dalla mia fidanzata. Scuoto la testa e inizio a disegnare sul diario, tanto per non prestare attenzione alle parole insensate del professore di tecnica.
 
  
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