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Autore: _Alis98    18/05/2014    0 recensioni
Riassunto: Mickey alla fine realizza che c'è qualcosa di veramente sbagliato in Ian. Questo è quello che mi è venuto in mente quando ho letto la trama dell'episodio 4x09. "Mickey cerca di riequilibrare un mutevole Ian"
Disclaimer: non possiedo Shameless.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Note autore: Mi dispiace se non ho descritto il disturbo bipolare molto bene. Ho provato a far comportare Ian un po' come Monica, ma ho anche paura di aver scritto il suo cambio di umore in un modo un po' strano. Non ne sono completamente sicura. Ho cercato di tenerlo in una sorta di stato d'animo 'maniacale', finché non crolla alla fine. Ho anche voluto che facesse la cosa dei progetti di ristrutturazione per la casa proprio come Monica. Per favore fatemi sapere se pensate che ho descritto bene lui e la sua malattia o se c'è qualcosa che devo aggiustare.

Note traduttore: Buona domenica a tutti ragazzi, sono tornata con una nuova Gallavich! Non chiedo più di recensire, tanto ho capito che non lo farete, però vedo che molti leggono queste storie quindi va bene così. Per il capitolo originale qui e la storia è stata scritta da Love the Omni.
Spero vi piaccia. Ciao!

I Gallagher erano tutti seduti intorno al tavolo della cucina, a mangiare il loro cibo e a parlare ad alta voce. Fiona sorrideva radiosa a tutti loro, contenta che erano tutti tornati a casa da lei un' altra volta. Era passato così tanto tempo da quando non mangiavano la cena tutti insieme allo stesso tempo, avvolti dall'illusione di una famiglia felice. Solo per un breve momento, smebrò di nuovo proprio come ai vecchi tempi. 

Tuttavia, in realtà, le cose stavano iniziando a cambiare all'interno del loro nucleo familiare, e loro non sarebbero stati mai più gli stessi. 

Uno dei cambiamenti era la presenza di una nuova persona al tavolo: Mickey Milkovich. Fiona l'adocchiò sospettosamente. Non le erano mai piaciuti i Milkovich, e non riusciva a capire perché sembrava che stessero sempre a ciondolare a casa sua. 

Mickey la colse a fissarlo. "Passami le patate" le disse dall'altra parte del tavolo. Alzò le sopracciglia a lui, aspettandosi un 'per favore', ma non ne ottenne mai uno.
 
Lei sospirò e gli passò la ciotola.

"Allora Mickey..." disse "Perché sei qui ad ogni modo? Non ti stai nascondendo perché hai fatto qualche attività illegale di cui io dovrei sapere, vero? Non ho bisogno che tu mi metta nei guai con il mio addetto alla sorveglianza." Un paio di facce curiose alzarono lo sguardo dal loro cibo per sentire la replica di Mickey.

"Rilassati," disse Mickey, gettando uno sguardo a Ian e mordendosi il labbro. Tornò a guardare giù e grattò sul suo cibo."Non è niente del genere" 
 
Non si preoccupava di rispondere alla sua domanda. Ian sembrava deluso dalla sua risposta.

"Tua moglie non ti sta cercando?" Fiona chiese iniziando a diventare perfino più confusa. Ian era quello che l'aveva invitato a restare, ma Fiona non sapeva neanche che i due ragazzi fossero amici. Poteva dire che c'era sicuramente qualcosa di strano che stava succedendo.

Mickey scrollò solo le spalle. "Non mi frega," rispose con voce roca. Lip guardò il Milkovich acutamente ma non disse niente. Debbie e Carl erano tornati a mangiare il loro cibo, perdendo interesse per la conversazione.

La bocca di Ian mutò in un cipiglio duro. Non era niente di nuovo per Mickey evitare completamente di menzionare la loro relazione, ma per qualche ragione guardarlo succedere un'altra volta fece bruciare un fuoco nel suo stomaco. Improvvisamente era così fottutamente stufo e stanco che Mickey non riconoscesse mai cosa significano l'uno per l'altro.

Mickey l'aveva baciato in pubblico recentemente... ma loro erano ancora così lontani dal diventare una vera coppia, non è vero?

"Sai, Mick. È una buona domanda," ringhiò. "Perché cazzo sei qui?" Il suo cambiamento di umore era stato così brusco che ognuno al tavolo da pranzo si girò per guardarlo con aria sbigottita. 

Pel di carota sbatté la forchetta sul suo piatto e si spinse fuori dalla sua sedia, correndo su per le scale.

"Ian?" Fiona chiese, preoccupata. "E il resto del tuo cibo?" gridò dietro di lui.

"Non ho più la cazzo di fame," gli urlò in risposta.

Mickey sospirò e continuò a mangiare, ignorando gli sguardi di tutti gli altri. Nessuno si mosse. La loro serata felice era stata rovinata, e un silenzio era caduto sulla tavola.

Quando Mickey finì di mangiare, portò silenziosamente il piatto di Ian con lui al lavandino e lo lavò insieme al suo.

"Grazie per il cibo," mormorò, prima di seguire Ian su per le scale.

Una volta che se n'era andato, tutti lasciarono andare un sospiro di sollievo e continuarono la loro cena.

Mickey bussò alla porta della camera da letto di Ian, ma non si preoccupò di aspettare una risposta. Era anche la sua stanza ora. Aprì la porta aspettandosi di vedere Ian arrabbiato con lui.

Quello che vide invece fu anche più strano.

La stanza era ricoperta di palle di carta accartocciate. Ian era seduto sul suo letto, a scarabocchiare furiosamente sul suo taccuino. C'era un lampo di eccitazione nei suoi occhi.

"Che stai facendo?" Mickey chiese con circospezione. Ian alzò lo sguardo e gli sorrise.

"Sei qui!" disse allegramente. "Amico, ho avuto un illuminazione! Ho stilato tutti questi piani. Ho così tante idee, riesco a malapena a scriverle tutte! Sai quel tipo elettricista di cui ti ho parlato? Una volta che avrò imparato da lui sarò capace di rifare l'impianto elettrico dell'intera cucina! Sai, questa casa ha sempre avuto un veramente merdoso-"

"Ian. Gesù, calmati," disse Mickey, guardandolo dall'alto in baso a disagio. "Prendi un fottuto respiro."

Ian rise semplicemente. "Hai ragione," disse. "Hai proprio ragione!" saltò giù dal letto e avvolse il suo braccio intorno a Mickey, sotterrando la sua faccia nella curva del collo del ragazzo più grande. "Ho avuto un'idea che è anche migliore."

"Che cosa c'è in te?" Mickey chiese quando Ian iniziò a mordere e a succhiare la sua pelle. "Tipo mezz'ora fa stavi urlando contro di me davanti a tutti. Ti senti bene?"

"La tua pelle è così fottuttamente bianca. Mi piace marchiarla con i succhiotti," Ian rispose con una risatina, quasi come se non avesse neanche sentito le domande di Mickey. Succhiò più forte e fece scivolare giù la sua mano per massaggiare il cavallo dei pantaloni di Mickey.

"Seriamente, fermo," disse Mickey, combattendo con un gemito e spingendolo via. Era troppo preoccupato per Ian per prestare attenzione alle sue attenzioni al momento. "Mi stai facendo diventare pazzo, amico."

Ian lo guardò con un'espressione ferita sulla sua faccia. Delle lacrime si erano formate nei suoi occhi, ma non caddero.

"Mi stai spingendo via?" chiese con incredulità. "Di nuovo?!"

Mickey aprì la sua bocca per rispondere ma non venne fuori niente. I suoi occhi brillavano di colpa.

"Bene!" urlò Ian, ridendo al tipico silenzio di Mickey. "Fottiti!" Si buttò di nuovo sul letto e si seppellì nelle coperte.

Una volta che la prima lacrima era caduta dalla sua guancia, improvvisamente il pel di carota si sentì come se non potesse più smettere di piangere. Qualcosa si era rotto in lui, e la diga che teneva indietro tutta la sua tristezza era finalmente caduta.

Singhiozzò nel suo cuscino. Mickey non aveva mai sentito un suono così orribile.

Il ragazzo più basso stava lì in piedi goffamente, guardando la confusione di coperte sgualcite attorno ad Ian che si agitavano con ognuno dei suoi singhiozzi.

"... che ti sta succedendo, Ian?" Mickey mormorò, la sua voce era spezzata mentre guardava tristemente il ragazzo che ama.

"Vaffanculo," Ian brontolò di rimando, stringendosi ulteriormente nelle coperte e usandole come uno scudo contro l'altro uomo.

È qui che Mickey realizzò che il comportamento irregolare di Gallagher era più grave di quanto avesse pensato. Era più che solo le droghe, ed era più che solo il cuore spezzato che gli aveva provocato prima che Ian partisse.

C'era qualcosa di veramente sbagliato in Ian.

Mickey si stese nel letto di Ian affianco a lui. Non lasciò il fianco di Ian per il resto della notte.
Dopo che Ian si era calmato, e le sue lacrime si erano asciugate, afferrò stretta la mano di Ian.

Nessuno di loro sapeva ancora niente della malattia di Ian, ma sapevano che qualsiasi cosa fosse, l'avrebbero affrontata "insieme."
  
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