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Autore: wirror    18/05/2014    0 recensioni
Ted è un ragazzo di vent'anni con la musica nel cuore e un sogno da realizzare: mettere insieme una band. Decide di trasferirsi a New York dove conoscerà nuovi amici e vivrà nuove avventure... avventure che non potrebbe mai immaginare.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Barney Stinson, Lily Aldrin, Marshall Eriksen, Robin Scherbatsky, Ted Mosby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ted guardò fuori dal finestrino dell’auto con uno sguardo eccitato ed infantile. Suo padre guidava con fermezza e la sua presenza infondeva a Ted una grande sicurezza. Si fidava ciecamente di lui, anche se il loro era un rapporto complicato. Non riuscivano a creare un dialogo e così non risultava facile comprendersi fra di loro. Ted continuò a guardare fuori dal finestrino, ammirando la luce di settembre e sognando ad occhi aperti. Non era mai stato a New York e ora ci avrebbe vissuto. Non gli sembrava ancora vero. Suo padre trovò con qualche difficoltà l’indirizzo del nuovo appartamento, ma alla fine arrivarono a destinazione. Scaricarono i bagagli e li portarono dentro al portone, poi rimasero in silenzio per qualche minuto, guardandosi attorno.
“Beh papà.” disse alla fine Ted “Io vado.”
Suo padre lo afferrò per una spalla e lo guardò profondamente.
“Stai attento.”
“Certamente.” sorrise il ragazzo.
Senza aspettarselo minimamente Ted ricevette un abbraccio dal suo vecchio.
“Dai non fare così.” lo esortò, picchiettando sulla sua schiena.
“Mi mancherai. La casa non sarà più la stessa senza di te.”
“Avete ancora Heather.”
“Sì, è vero.”
I due sciolsero l’abbraccio e si sorrisero. Dopo interminabili raccomandazioni Ted vide suo padre salire in macchina e andarsene. Fece un respiro profondo e poi chiuse il portone. Afferrò due valige e salì le scale. Maledetto edificio senza ascensore!
 
Arrivò al terzo piano al numero 37. Bussò e aspettò. Nessuno gli aprì la porta. Bussò di nuovo. Ancora niente. Pensò di essere arrivato troppo presto.
“C’è nessuno?” chiese, arrivando quasi ad appoggiare le labbra sul legno della porta.
Finalmente qualcuno venne ad aprire. Davanti a lui gli si presentò un ragazzo alto e biondo che dimostrava più o meno la sua età. Era davvero bello. Il ragazzo gli sorrise gentilmente.
“Ciao! Devi essere Ted, giusto?”
Ted rimase ancora qualche secondo a fissare i suoi adorabili lineamenti e poi si ricompose.
“Sì. Ehm…ciao! Sì. Sono Ted. Tu sei Barney?”
“Proprio lui.” gli strizzò l’occhio.
Il cuore di Ted perse uno o due battiti.
“Entra pure, ti faccio vedere la casa. Oh… dammi una di quelle. Ehi, è pesante. Cosa hai dentro? Un cadavere?”
Il fatto che il suo nuovo coinquilino parlasse di cadaveri al loro primo incontro non era confortante.
 
L’appartamento era molto carino. All’entrata vi era un salotto arredato con un divano di pelle, due poltrone nere, alcuni mobili che sembravano antichi e preziosi e una bella tv. C’erano due bagni e questo era il motivo principale che aveva spinto Ted a scegliere quell’appartamento invece che un altro. Non avrebbe dovuto dividere il bagno con un'altra persona. Inoltre c’erano due camere da letto e una cucina.
“Questa è la mia camera.” disse Barney, indicando una stanza.
“E’ la più vicina alla porta così possono…”
Si voltò verso Ted, il quale lo stava osservando incantato. Si mise a ridere.
“Ti racconterò poi. Non voglio darti subito una brutta impressione.”
“Non credo che tu possa farlo. Nemmeno se volessi.”
I due si imbarazzarono leggermente e Barney cambiò discorso.
“E quella è la tua.” indicò una stanza vicino alla sua.
“Grazie.”
Ted spinse la porta con un fianco ed entrò. Vi erano solo un letto e un armadio vuoto. Sorrise soddisfatto, lasciando che l’immagine della sua nuova stanza gli riempisse gli occhi. Quello era il suo nuovo inizio.
“Hai solo queste due valige?” chiese Barney, seguendolo.
“No.” Ted spalancò gli occhi. “Oh mio Dio!”
Scappò fuori dalla camera e si fiondò fuori dall’appartamento. Fece le rampe delle scale quasi senza toccare gli scalini. Quando arrivò davanti al portone e vide la sua roba fece un respiro di sollievo. Riprese fiato. Sentì dall’alto la risata di Barney.
“Ok che New York è una città pericolosa, ma non ci sono solo criminali.”
Ted non rispose e prese uno scatolone. Barney era già vicino a lui.
“Ti aiuto.” gli disse sorridendo.
Ted arrossì.
 
A me piacciono le donne.
 
Pensò.
 
A me piacciono le donne.
Le donne.
A me piacciono le donne.
 
Ted impiegò la giornata a rimettere a posto la sua roba. La prima cosa che pensò era che doveva comprare un comodino…e anche un abat jour. Aveva un po’ paura del buio. Ma sapeva che New York è la città che non dorme mai e pensò che per quella notte sarebbe stato sufficiente sollevare la tapparella per avere un po’ di luce.
Quella camera gli dava una sensazione di libertà, indipendenza…ma anche di nostalgia. Gli mancava la sua famiglia, ma non voleva pensarci.
 
Appoggiò la custodia sul letto e l’aprì. Prese la chitarra che vi era all’interno e l’ammirò con orgoglio. Era così perso nei suoi pensieri che non si accorse che qualcuno lo stava fissando.
“Così tu sei un musicista.”
Ted si voltò di scatto e vide Barney appoggiato allo stipite della porta.
“Preferisco l’espressione “musicante””
Barney aggrottò la fronte e Ted maledisse la propria lingua.
“Che differenza fa?”
“Veramente non lo so. È la prima cosa che mi è venuta da dire.”
Entrambi risero.
“Musicante è uno che suona e basta, il musicista è uno famoso che guadagna suonando.” provò a spiegare Ted.
“Capito.” disse languidamente Barney. “E a te piacerebbe passare di livello? Diventare musicista?”
“Sì, mi piacerebbe.”
“Mi suoni qualcosa?”
Barney si sedette sul letto e nel suo sguardo c’era una scintilla.
“No. No. Io non sono molto bravo.”
“Andiamo… Vuoi dirmi che te la sei portata appresso e non la sai suonare? Non ci credo.”
“La so suonare poco. Mi piace di più cantare.”
“Perfetto. Allora canta e se vuoi puoi accompagnati con la chitarra.”
Barney sfoderò un largo sorriso. Sembrava che nessuno gli avesse mai detto di no. Era così convincente.
“Va bene, ma non ti aspettare grandi cose.”
Al ragazzo biondo scappò un grido di trionfo. Ted si sedette vicino a lui e accordò la chitarra. Dopo qualche secondo intonò una canzone che Barney non aveva mai sentito prima.
 
When life leaves you high and dry
I’ll be at your door tonight if you need help, if you need help.
I’ll shut down the city lights
I’ll lie, cheat, I’ll beg and bribe to make you well, to make you well.
 
Ted iniziò a sentire uno strano profumo di rose. Non ne aveva viste dentro all’appartamento e ora non poteva controllare.
 
Give me reasons to believe
That you would the same for me
 
Il profumo di rose si fece più intenso. Ted si concentrò il più possibile per non pensare ad altro se non alla canzone…eppure iniziava a sentirsi eccitato.
 
And I would do it for you, for you
Baby I’m not moving on
I love you long after you’re gone
For you, for you
You would never sleep alone
I love you long after you’re gone
And long after you’re gone, gone, gone.
 
Ted si fermò e fece cinque respiri profondi ad occhi chiusi. La sua eccitazione si calmò. Alzò le palpebre. C’erano due occhi azzurri che, ardendo, lo stavano fissando.
 
“Non sei niente male.” disse Barney.
“C-come?”
“Non sei niente male… Canti molto bene e anche a suonare non sei malaccio come dici.”
“Ah… Grazie… G-grazie mille.”
Barney tirò una pacca amichevole sulla spalla di Ted.
“Vieni, ti porto a cenare in un bel posticino.”
“Ora?”
Barney si alzò e si voltò per guardarlo negli occhi.
“Sì, certo.” e uscì dalla stanza.
Ted rimase imbambolato e immobile nella sua posizione.
“Preparati. Tra dieci minuti andiamo.” urlò Barney dalla stanza accanto.
 
Ted si preparò e uscì assieme al suo nuovo amico. Si guardò intorno prima di andarsene. Non c’era alcuna rosa all’interno del loro appartamento. Eppure continuava a sentirne il profumo.
  
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