‘American Idiot’dei Green Day rieccheggiava nel camerino dei 5 Seconds of Summer.
Tra mezz’ora avrebbero avuto il concerto più importante del ‘Don’t Stop World Tour’ e Ashton e Micheal si trovavano fuori con le fans a regalare autografi e fare qualche foto con esse.
Luke e Calum erano soli nel loro camerino, seduti nel divano.
Si, soli.
Calum giocava con il suo cellulare.
Luke? Bè, Luke guardava sognante quello che da ben sette anni era uno dei suoi migliori amici e anche colui che amava più della musica. Si, lui viveva per la musica. Amava il suono della chitarra, il suono della batteria e del basso. Cal era riuscito a farsi amare da Luke, più di quello che quest’ultimo considerava la sua Vita.
Calum, per lui, era il mare dopo aver corso sulla sabbia bollente.
La spalla su cui piangere.
L’arcobaleno dopo la pioggia.
Il sole dopo la tempesta.
Per Luke, Calum era tutto.
Per Calum, Luke era solo il suo migliore amico e compagno di band.. 
O forse no?
Calum provava qualcosa per il piccolo Luke ma non gliel’aveva mai dimostrato per paura di rovinare qualla che era la loro meravigliosa amicizia.
Luke da un bel po’di minuti aveva cominciato a fissare le mani di Hood e non si era accorto di quest’ultimo che lo guardava. Non appena se ne accorse, distorse lo sguardo e si alzò dal divano dirigendosi verso la cucina.
Calum, lo segui. Aveva bisogno di parlare con il biondino. Doveva confessargli tutto quello che sentiva. Avevano avuto una settimana libera e non l’aveva passata con lui, come puntualmente facevano ogni qualvolta avessero una settimana libera. Voleva stare da solo per capire cosa provava per il piccolo e come potergli confessare tutto ciò che provava. Alla fine aveva optato nel dirglielo in un momento in cui si sarebbero trovati soli.
Luke si trovava davanti alla finestra che c’era nella grande cucina e dava le spalle a Calum che, nel giro di pochi secondi, percosse la stanza e si mise a pochissimi centimetri dalla schieda di Lukey.
Quest’ultimo, sentendo il fiato di qualcuno sul suo collo, si voltò e si ritrovò vicino all’immensità degli occhi nocciola e alle labbra carnose del moro.
Quelle labbra che fremevano di baciare quelle del biondo.
Impulsivamente Calum prese tra le sue mani il viso di Lukey e in un secondo gli posò le labbra. Passarono pochi secondi e i due si staccarono.
Calum aveva paura.
Aveva una paura matta di perdere il suo amico.
Di rovinare tutto.
Stava per scappare via da Luke, quando questo afferrò i suoi polsi, lo fece girare e lo baciò.
Calum era sorpreso. LUKE LO AVEVA RIBACIATO.
Questo bacio era diverso dal primo. Era più passionale, dato con foga.
Luke era passato dalle sue labbra al suo collo, baciandolo e succhiando la sua pelle che sapeva di vaniglia, lasciandogli una macchia violacea.
Si staccarono nuovamente potendo, così, ammirare la bellezza dell’altro e la felicità che si poteva notare nei loro occhi.
Da quel momento, i due sapevano che di questi momenti ce ne sarebbero stati tantissimi.