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Autore: madelifje    19/05/2014    1 recensioni
A dodici anni ho avuto l’idea di salire sul tetto.
Lo spettacolo da lassù è bellissimo: si vedono le ultime luci ancora accese delle case, i lampioni che illuminano le strade deserte e, alla mia destra, i campi.
Mi sdraio sul plaid cercando di trovare la stella polare. Poi controllo di avere montato l’obbiettivo giusto sulla mia Canon, metto a fuoco e scatto la foto.
Giselle diceva che un giorno Alianna Crawford sarebbe diventata qualcuno.
Oggi è il 7 settembre 2012 e sono le ventitré e quindici minuti.
Alianna Crawford è ancora la ragazza invisibile.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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In your head.



But you see it's not me, it's not my family 
In your head, in your head, they are fighting 
With their tanks, and their bombs 
And their bombs, and their guns 
In your head, in your head they are cryin
In your head, in your head, Zombie, Zombie
In your head, what's in your head Zombie
The Cranberries - Zombie



La prima cosa di cui mi rendo conto è il dolore al collo. Devo fare uno sforzo assurdo per tirare su la testa e guardarmi intorno. Inizialmente le immagini continuano ad andare fuori fuoco, poi la stanza smette di girare e la luce della lampadina che penzola dal soffitto non è più così dolorosa. Sono nella catapecchia vicino al lago, realizzo.
-Finalmente è sveglia! –esclama una voce maschile. Sono seduta su una scomoda sedia di metallo, dietro ad un tavolo su cui c’è la mia borsa. La stanza non è arredata, ci sono solo un grande armadio di metallo e delle attrezzature da pesca sparse in giro.
Non so per quanto tempo sia rimasta incosciente. Non so proprio nulla, a dire il vero.
-Come stai, Ali?
Male, vorrei dire. La testa fa malissimo e in bocca ho ancora il sapore metallico del sangue. Invece non parlo.
-Non vogliamo rendere le cose ancora più spiacevoli, giusto? –questo è indiscutibilmente Connor. Vederlo qui, vederlo davvero, fa stranamente male. Una parte di me aveva continuato a sperare fino a questo momento che lui fosse innocente. Dopotutto ci conosciamo da tantissimo tempo e frequenta una mia amica. Willow. Oh mio Dio, come ho fatto a dimenticarmi di lei? 
Deglutisco e cerco di non lasciar trapelare nessuna emozione.
-Siete voi che mi avete dato una botta in testa.
Sono tutti in piedi dall’altro lato del tavolo. Connor, due ragazzi che non conosco… Chad e un membro della band di Vincent.
Non piangere. Qualsiasi cosa ma non piangere.
-Non avevamo scelta –dice uno dei due sconosciuti. È albino, gli occhi così chiari da sembrare trasparenti. L’altro ha i capelli rasati e un piercing sul sopracciglio. Non ricordo di averli mai visti prima.
-Quando ti abbiamo telefonato – interviene Chad – pensavamo davvero di lasciarti andare. Ma poi tu saresti andata dalla polizia… Vogliamo solo assicurarci che non succeda, Ali.
È impossibile. Lui e Ed sono amici. In un certo senso anche io e lui lo eravamo.
-Certo che sarebbe successo –e qui mi si spezza la voce. Non piangere, cazzo. –Avete ucciso una persona. Per colpa vostra è morta la mia migliore amica!
-Non doveva andare così –inizia Connor. –All’inizio volevamo solo fargli paura, a Miguel. Lo spingevamo, io ho tirato fuori il coltello… non gli avrei mai fatto nulla, lo giuro. Nathan però quella sera era strafatto. Ha iniziato a prenderlo a calci, non so quante volte. Poi Miguel ha battuto la testa contro qualcosa e… Giselle è diventata isterica. Urlava di voler andare dalla polizia, che dovevamo chiamare aiuto, che forse potevano ancora salvarlo… Poi però abbiamo capito che non c’era più niente da fare, e allora abbiamo giurato. Avremmo mantenuto il segreto a qualsiasi costo. Ma lei no, ovviamente. Era facile per Giselle, tecnicamente era innocente. Non aveva ammazzato nessuno, lei. Diceva a Nathan che aveva bisogno di aiuto per disintossicarsi e cambiare vita. E poi ha giurato che avrebbe parlato. Un giorno è andata a casa dei miei zii con l’intenzione di dire tutto, Nate l’ha presa appena in tempo e l’ha picchiata – il giorno in cui mi ha dato il rullino, penso. – Era diventata pericolosa, così Nathan ha rubato quelle pillole e l’ha imbottita per bene. La cosa bella è che quella puttana aveva già avvertito i genitori, che l’hanno fatto rinchiudere. È colpa sua se è morta, capisci?
Per tutta risposta, mi piego di lato e vomito. Ormai non mi sforzo più di trattenere le lacrime, tanto è inutile. 
Il ragazzo albino mi porge dei fazzoletti di carta. Li prendo.
Chad continua a raccontare. –Quando Nathan è tornato, qualche mese fa, voleva essere sicuro che tu avessi smesso di impicciarti. Quindi ha chiesto a Connor di avvicinarsi alla tua amica e a me di uscire con… Ed, un po’ più spesso.
-“Ali è intelligente. Eppure fragile come il cristallo.” Vi ho sentiti, alla festa di Halloween. –finalmente ricordo. Connor annuisce lentamente.
-Dopo che sei andata via da Maple’s Hill Nathan mi ha telefonato. Ha detto che sapevi di Miguel e che dovevamo farti stare zitta. I dettagli sulle fotografie, ce li ha raccontati per bene Will, non è vero piccola?
Solo adesso la vedo. Su un’altra sedia, in un angolo, il labbro inferiore spaccato e i lividi già neri. “Mi dispiace” prova a dire. Non serve. È a me che dispiace.
-Perché mi avete raccontato tutto?
-Perché, Ali –sussurra l’amico di Vincent –siamo sicuri che dopo stasera non lo dirai a nessuno.
 
Mi hanno dato qualcosa da bere e mi hanno spostato nell’angolo con Willow.
È solo quando al posto del ragazzo albino mi trovo davanti Andrew che realizzo di non avere nemmeno preso le medicine.
Devo andare via di qui, alla svelta.
Non senza Willow.
Sono rimasti solo in tre: Connor, Chad e Occhi Chiari. Probabilmente gli altri sono fuori a fumare.
-Will –sussurro. –Ho un coltellino nella borsa. Se riesco a prenderlo…
Lei annuisce impercettibilmente.
-State zitte! –grida Connor.
Qualsiasi cosa mi abbiano fatto bere, sta iniziando a fare effetto. Faccio fatica a pensare lucidamente, ma riesco comunque a trovare una specie di scusa.
-Le stavo dicendo che mi servono… delle medicine. Nella borsa. –lui esita. –Per favore… Vi ho già dato il telefono…
Sento salire l’adrenalina solo quando Connor mi appoggia la borsa sulle gambe e grugnisce di fare in fretta.
Le immagini si sdoppiano. Dove diavolo ho messo il coltellino?
Il mio piano fa acqua da tutte le parti.
Non mi sento per niente bene, loro sono in tre, possono chiamare aiuto da un momento all’altro e i polsi di Willow sono legati dietro alla sua schiena.
Dio, sto per vomitare di nuovo.
La tasca interna. Il coltellino è nella tasca interna.
Aspetto che tutti e tre stiano guardando da un’altra parte, prima di fare scivolare il coltellino tra le mani di Willow e tirare fuori il tubetto di plastica verde con le pastiglie dalla mia borsa.
Connor sta parlando al telefono. Chad e Occhi Chiari discutono sottovoce. Spero solo che gli altri due siano abbastanza lontani…
-Fatto –mormora Willow. La corda che la teneva legata adesso è a terra, tagliata a metà.
Riprendo il coltello. –Ok. Qualsiasi cosa succeda tu devi andare alla porta, la devi aprire e devi correre via. Capito? Willow, qualsiasi cosa succeda.
-Ma…
-No. Fallo e basta. -le sorrido cercando di sembrare fiduciosa, mentre in realtà vorrei solo svegliarmi e scoprire che si è trattato solo di un incubo.  -Sto per vomitare! –esclamo poi a voce più alta. 
-Cazzo. Non dovevi colpirla in testa così forte –sbotta Chad. Nello stato in cui mi ritrovo, simulare un conato non mi riesce nemmeno così difficile. Nel giro di due secondi mi ritrovo davanti al viso uno di quei secchi in cui i pescatori mettono i pesci, retto dal ragazzo albino.
Prima vomito, poi sollevo lo sguardo verso Occhi Chiari. Lo colpisco con tutta la forza che ho. Il ragazzo, che non se l’aspettava, cade all’indietro. Io e Willow scattiamo in piedi e ci lanciamo verso la porta, a cui però si è già parato davanti Chad. Grazie a Dio è il più basso dei tre. Tiro fuori il coltello e –Togliti! –urlo.
-Oh, Alianna è armata! Mettilo via, dai, non bisogna giocare con certe cose.
Non mi fermo neanche a riflettere. Lo sento imprecare e gridare di dolore, mentre la sua mano sanguina copiosamente e Willow apre la porta. È quasi finita. Ce l’abbiamo fatta.
Poi qualcuno mi afferra per le spalle e mi tira indietro. Mi divincolo, tiro calci, urlo, piango, cerco addirittura di morderlo. Ma Connor è maledettamente forte e non molla la presa.
-Tu non vai da nessuna parte –mi sussurra. È così vicino al mio orecchio da farmi venire i brividi lungo la spina dorsale. Non devo cedere. Manca così poco… Con un ultimo, disperato tentativo, raccolgo tutte le forze che mi rimangono e sbatto la testa indietro contro il cranio di Connor.
Si sente un orrendo crac e il sangue caldo di un naso rotto mi cola addosso. Cadiamo entrambi. Devo colpirlo con un paio di calci prima di essere libera, poi posso finalmente correre fuori.
L’aria è gelida. Un po’ a causa del buio e un po’ per la droga, non riesco a vedere nemmeno dove sto andando. Continuo a correre e basta. Ogni tanto sbatto contro il tronco di un albero. C’è un sentiero, da qualche parte, devo solo…
Inciampo, cado e mi rialzo subito. Non mi posso fermare.
Continuo a correre. Alle mie spalle ci sono delle voci e dei passi decisamente troppo veloci.
Non ti puoi fermare. Non ti devi fermare. Cazzo, corri.
E poi urlo. Urlo anche se so di essere troppo lontana da qualsiasi centro abitato. Anche se così la testa pulsa ancora di più.
La terra si muove. Si alza e si abbassa sotto i miei piedi, come il pavimento di quelle case stregate dei luna park. Mi devo appoggiare ad un tronco umidiccio, con i polmoni in fiamme e gli occhi serrati.
Vai avanti, maledizione. Ti raggiungeranno.
La luce delle torce inizia già a danzare alle mie spalle. Ormai è solo questione di tempo prima che mi trovino.
Ghiaia sotto alle mie scarpe. Dio, grazie.
Ci sono quasi.
E poi cado di nuovo. La strada è in discesa, perciò rotolo per parecchi metri prima di sbattere la schiena contro qualcosa di duro e irregolare. Il dolore mi toglie il fiato per un po’.
Se solo il mondo smettesse di girare. Se solo avessi preso quelle maledette medicine. Se solo avessi fatto finta di bere qualsiasi cosa mi abbiano dato. Mi rannicchio in posizione fetale.
Ti ricordi l’altra volta che sei venuta in questa foresta di notte? Avevi quindici anni. Era una scommessa tra te, Vincent e Giselle. Voi due dovevate trascorrere almeno due ore in mezzo a quegli alberi, al buio… adesso ti ricordi? Ti ricordi delle barzellette stupide che vi raccontavate per passare il tempo e non morire di paura?
No. Per favore, no. Adesso no.
-Aaaaliii!! Giochi a nascondino? –canticchia Occhi Chiari. Inizio a singhiozzare.
-Siamo arrivati alla fine, eh? Non è emozionante?
È tutto nella tua testa. Non è davvero la sua voce.
-Gi…Giselle?
-Tra un po’ ti troveranno. Ormai sono vicini. Oppure rinunceranno e ti lasceranno qui. Non ti illudere, Ali, morirai comunque congelata.
È nella tua testa. Non è reale.
-Gis. Gis, mi dispiace! Mi dispiace così tanto! So che è colpa mia. Dovevo fare in tempo. Volevo solo...
-Shhh, lo so cosa volevi. Ma è finita così. Ti aspetto, Ali.
-No! Non mi lasciare qui da sola! Ti prego! Giselle!
È troppo buio perché riesca a vedere, ma so che se n’è andata. E qui fa davvero troppo, troppo freddo.
Nei miei sogni mi capita di annegare, di essere strangolata e di morire con Andrew nell’incidente. Non mi sarei mai aspettata di congelare.
 
Tempo, è passato tempo. Non so quanto. Nei film dicono sempre di non addormentarsi, di fare di tutto per rimanere svegli. Quello che non dicono mai è quanto sia difficile. Non sono in grado di rialzarmi, questo ormai è chiaro. Ho perso la sensibilità alle dita delle mani, al naso e ai piedi. Non riesco più a distinguere le allucinazioni dalla realtà e ho tanto freddo.
Spero che qualcuno mi trovi, va bene anche Connor, basta che mi portino via da qui.
-Aiuto. Per favore, aiutatemi –gracchio. Figuriamoci, nemmeno io riesco a sentire la mia stessa voce.
 
-Ali… Ali parlami… Di’ qualcosa… Va bene tutto, piccola, però parla, ok?
-Ed?
-Sono qui. Sono qui, Ali, tranquilla. I poliziotti stanno arrestando Connor e gli altri, noi dobbiamo solo aspettare che arrivi l’ambulanza. All, mi senti?
-Speravo quasi di trovarti già morta. Sarebbe stato meglio. Dovevi morire tu, sai, non Andrew e Giselle.
-Ed? Ma… Cosa stai…?
È nella tua testa. Non è vero.
-Resisti. Tieni duro, Ali. Come gli “uomini veri” della canzone di Mulan. Com’è che faceva? Me ne canti un pezzo? “Sarai, veloce come è veloce il vento, e sarai…”
-Perché è tutta colpa tua, lo sai? No? E di chi credevi che fosse? Dovevi morire tu.
No. Non è reale. È tutto nella tua testa.
È solo un’allucinazione. Ed ti ama. Andrà tutto bene.
È nella tua testa.
-Sei… Ven…uto
-Certo che sì. Anzi, scusa se ci ho messo così tanto, ma quegli idioti gli sbirri all’inizio non mi credevano nemmeno. Ho sul serio detto “gli sbirri”? Sembro uno di quelli di Criminal Minds. Tu lo guardi? Dio, ti prende troppo, è così…
-E…d…
-Giusto. Scusa. Sei tu che dovresti parlare. Andrà tutto bene, All, te lo giuro.
-Non…
-Lo so che non si giura, ma tanto tu non lo dirai a nessuno. Vero?
Visto? Lui non ti farebbe mai del male.
-Ti ho detto quanto mi ha spaventato la tua telefonata? Erano tipo le otto e mezza, io stavo cercando di mangiare e… volevo convincerti a non farlo e forse sarebbe stato meglio. Il tuo piano però era intelligente. Sei coraggiosa, All, sei tu che porti i pantaloni nella coppia.
-Fr…ed…do…
-Lo so. Lo so, piccola. Non ti devi preoccupare, l’ambulanza sta arrivando. È finita. Ce l’abbiamo fatta. Quei bastardi andranno in prigione ed è tutto merito tuo. Giselle sarebbe fiera di te. Anzi, lo è. Giselle è molto fiera di te.
Dio quanto ti amo.
-Ti amo, Ali. Ti amo tantissimo.
-…nche… Io…
-Andrà tutto bene.
Lo so. Andrà tutto bene per davvero.





 

No, non posso aver finito l'ultimo capitolo. Manca solo l'epilogo, vi rendete conto? Oggi sono particolarmente sentimentale, un po' la colpa è de "Il Circo della Farfalla" l'avete mai visto? E dire che di solito non piango mai per i film. 
Basta divagare.
Questo era l'ultimo capitolo. Il titolo è tratto da quella fantastica canzone dei Cranberries che è riportata anche all'inizio - ascoltatela se non la conoscete, merita tantissimo. Avevamo lasciato Ali in balia di Connor e compagnia bella, adesso finalmente sapete tutta la verità. Spero anche che abbiate capito. Le ultime parti sono volutamente confuse, a causa del pov. Se Ali rimanesse perfettamente lucida in momenti del genere sarebbe completamente ooc. 
Rimando i ringraziamenti e i sentimentalismi vari alla prossima volta, adesso lascio la parola a voi :) Ho notato un calo nelle recensioni, se non vi piace quello che scrivo ditelo, mica mi offendo ahah

Ci vediamo all'epilogo
Gaia ♥

 
  
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