Avevano appena consegnato il piccolo Cosmo nelle braccia sicure dei suoi genitori. Castle aveva le lacrime agli occhi e a Beckett, nonostante dicesse che con i bambini non aveva feeling, dispiaceva lasciare quel dolce fagottino. "Rick, andiamo a casa?" chiese al suo partner. Lui la guardò con gli occhi da cucciolo e annuì, sorridendole. Erano le tre di notte quando Rick si girò nelle lenzuola verso la parte si Kate. Allungò un braccio per poterla abbracciare, ma trovò solo le coperte ancora calde. Si alzò dal letto e uscì in salotto: la trovò seduta al pianoforte, che ammirava la magica New York City di notte, la città che non dorme mai. "Kate, tutto bene tesoro?". Lei si girò, gli sorrise. Lui andò ad abbracciarla e si mise a guardare insieme a lei il paesaggio. "Senti Rick..." disse sottovoce "ho pensato a questi ultimi giorni... Li abbiamo passati come genitori... E stavo pensando...". "Kate, vuoi provare a...?". Gli occhi di Castle erano pieni di gioia, e questo rendeva felice anche lei. "Si Rick. Voglio provare a fare la mamma sul serio. Con nostro figlio. Si insomma, ormai siamo sposati...". "Kate... Non potevi dirmi cosa migliore!". L'uomo si lanciò sulle labbra di Beckett, per un lungo, dolcissimo bacio. "Ti amo Rick". "Anche io Kate. Anche io."