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Autore: jolly24    30/07/2008    3 recensioni
Sapevo che era sbagliato, ma in quel momento non riuscivo a fermarmi. Ho proseguito ciò che stavo facendo, consapevole che avrei fatto del male alla persona a cui tenevo di più al mondo. E ora sono qui, con tanta paura di perdere il dono più grande che mi ha concesso la vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno le cose non potevano andare in modo peggiore.

Non me ne capitava una giusta. Passeggiavo per strada con gli occhi gonfi e arrossati, chiedendomi in continuazione come si possa essere così sfigati a diciassette anni. Dimenticavo, non ho detto che il mio nome è Sarah e vivo a Magdeburg con i miei genitori e il mio fratellino di otto anni.

Sono alta e snella, coi capelli lunghi, lisci e castano chiaro e gli occhi azzurri.

In quella calda e afosa giornata di giugno, ciò che stava intorno a me non poteva sembrarmi più freddo e desolato.

Ero appena uscita da scuola con la “splendida” notizia che avrei avuto il debito in matematica e quindi mi sarei dovuta fare dieci giorni in classe con quel caldo a studiarmi quell’ odiata materia.

Come se non bastasse avevo appena saputo che mio zio si era infortunato al lavoro ed era a casa in poltrona con una gamba ingessata.

Ma la cosa peggiore mi è capitata ieri sera, quando il mio ragazzo, la persona più importante della mia vita, mi aveva chiuso il telefono in faccia.

Ma come dargli torto, nonostante lo amassi con tutta la mia anima da ormai quattro anni, avevo tradito la sua fiducia, con un ragazzo con cui avevo avuto un flirt, poco tempo prima di mettermi ufficialmente con lui.

Mi sentivo un schifo, mi facevo ribrezzo da sola; avevo fatto un male indescrivibile ad un fidanzato dolcissimo, che ogni giorno mi ripeteva in continuazione che per me si sarebbe anche buttato nelle fiamme.

Ma per darvi una maggiore idea di lui ve ne parlerò un po’.

Si chiama Bill Kaulitz, è in classe con me dai tempi delle medie e vive con sua madre, il suo patrigno e il suo gemello Tom.
E un ragazzo dal carattere dolce e sensibile e fisicamente è bellissimo.
E alto un 1,83 ed è magrissimo, poiché nonostante la sua notevole altezza, pesa solo 50 chili.
Ha i capelli lunghi e neri, che tiene quasi tutti giorni “sparati” in aria, due favolosi occhi castani, che ha l’abitudine di  truccare di nero e delle labbra sottili, che ti fanno sognare con i suoi baci.

Un'altra a abitudine che ha è di laccarsi le unghie di nero e il suo abbigliamento è molto particolare, costituito da teschi e bracciali, jeans e giacche di pelle, abbinate a magliette originali, che ricordano molto uno stile gotico-androgino.

Questo lo aiuta a distinguersi dal suo gemello, che a sua differenza ha i capelli rasta, non tinti di nero, ma lasciati del biondo naturale, e uno stile hip-hop.

Comunque, tornando a parlare della nostra storia, tre giorni fa, ho fatto una cosa imperdonabile, che lo ha fatto molto irrigidire nei miei confronti ed è per questo che non mi parla.

Con lui, ho passato i momenti più belli dell’amore… il primo bacio, il primo San Valentino da fidanzata, il primo appuntamento e cosa più importante, con lui l’anno scorso ho vissuto la mia prima volta.

 

 

Vi racconto cosa mi è successo… stavo tornando a casa, poiché quel pomeriggio l’avevo trascorso da un’amica e ad un tratto mi sento chiamare.
Mi volto e vedo un bel ragazzo, alto e magro, coi capelli neri e un ciuffo perfettamente piastrato davanti all’occhio e due begli occhi azzurro ghiaccio.
Ma quello è David, il ragazzo di cui avevo parlato poco prima e con cui ho avuto qualche flirt.
Decido di rispondergli:
“Ehi David, ciao!! Come va?” gli domando con un sorriso.
L’avevo sempre trovato anche molto simpatico.
“Tutto bene… ormai è da praticamente un anno che non ci vediamo, però devi sapere che mi sono dovuto trasferire per un anno a Lipsia, per il lavoro di mio papà. Mi sei mancata”, mi dice, ricambiando il mio sorriso. Eravamo stati anche buoni amici, da  quando lui aveva smesso di venirmi dietro, notando il mio palese amore per Bill.
“Senti” continuò poi. “Io adesso abito proprio qui” mi disse.
“Cosa ne dici di salire, così beviamo qualcosa di fresco insieme e ti mostro la nuova casa. Intanto ne approfitteremo per raccontarci le novità dell’anno passato” mi propose.
Accettai di buon grado e salimmo in casa sua.

Facemmo il giro della nuova abitazione.
Entrando si poteva notare subito l’atrio, circondato da ampie arcate, decorate in stile moderno.
Superate queste ultime si poteva notare il salotto, dove vi erano due grandi divani bianchi e abbinati ad essi due poltroncine imbottite ai lati.
Intorno al tutto due grandi piantane bianche e un grande mobile, dove vi erano due librerie e un grande televisore.
Anche le stanze degli ospiti erano arredate in modo molto simile.
I bagni erano spaziosi e avevano muri dai colori chiari, ma nonostante fossero tali, l’arredamento riusciva a mantenere loro un’aria piuttosto confortevole.
Era davvero enorme; ancor più della precedente.

Facemmo una breve sosta nell’elegante, ma moderna cucina dove bevemmo un po’ di Coca Cola.

La cucina era costituita da grandi banconi indipendenti  e al centro stava un grande tavolo rettangolare, che riprendeva molto bene i colori dell’ambiente.
Poi lui riprese a parlare:”Allora, ti piace?”
Subito risposi affermativamente:” Sì, è bellissima. Ancor meglio dell’altra”.
“Vieni con me, ancora non hai visto la mia camera, però”.

Mi condusse nella sua stanza, dove c’era davvero un gran disordine.
Inutile dire le dimensioni della camera.
Da un lato c’era il grande armadio a muro e precisamente all’opposto c’era un letto a una piazza e mezza, affiancato da due comodini.
Dietro ad esso si poteva notare la scrivania in vetro, ricoperta da quaderni, libri, CD e scartoffie varie.
Stavo ancora ammirando la bellezza di quella casa, quando sentii, dai suoi passi, che lui si stava avvicinando a me.

Sentii le sue braccia prendermi da dietro e baciarmi il collo.
Mi girai di scatto  incontrai i suoi abissi azzurri.
Iniziai a sentirmi strana, non avevo inteso immediatamente le sue intenzioni.
“D-David... che fai?”... “Shh...lasciati guidare da me” mi rispose.
Cercai di parlare, ma lui continuò a fissarmi, cingendomi la vita e accarezzandomi le labbra con un dito.
Non sapevo cosa fare, mi sentivo stordita ed ero chiusa con lui, nella sua camera da letto, con le sue braccia,che non avevano intenzione di sciogliersi.
Amavo Bill e mi accorgevo che stavo per fare l’errore più grave, che avessi potuto compiere nei suoi confronti.
Ma quelle circostanze mi impedirono di mantenere la mia lucidità e risposi al suo abbraccio.
“David ti prego... io sto ancora con Bill te l’ho detto prima...”
“E allora? Si vede che non ti dispiace affatto stare qui con me”.

Poi continuò... “Lasciati andare e stai con me... vivi appieno questo nostro momento”.
Non resistetti alle sue parole, alla sua voce sensuale e sospirando gli cinsi il collo con le mie braccia sottili.

Lui mi  abbracciò di nuovo e cominciando a camminare, mi condusse verso il suo letto.
Io lo seguii, camminando all’indietro, mentre le sue labbra esploravano le mie in un tenero e profondo bacio.
Ci sdraiammo sul letto avvinghiati l’uno all’altra.

Cominciammo a spogliarci, io ero in estasi nel sentire le sue mani sul mio ventre e le sue labbra sul mio seno.
Sospiravo in continuazione... ogni suo minimo gesto mi faceva impazzire in quel momento.
Quando le sue carezze si fecero più insistenti decisi di lasciarmi andare, pregandolo di farmi sua.
Poco dopo lui mi prese e dopo essere venuti (per fortuna prendevo la pillola!) si staccò da me, sdraiandosi al mio fianco e carezzandomi lievemente un seno.

Mi resi conto di quello che avevo fatto e proprio in quel momento mi apparve davanti il delicato viso di Bill, che mi sorrideva dolcemente, dopo che avevamo fatto l’amore.

Mi vennero le lacrime agli occhi e così, cercando di non farmi notare, mi rivestii e andai via, salutandolo velocemente, mentre lui si rivestiva con aria soddisfatta.
Sentivo che quello era stato solo sesso e non amore come con Bill.

Lui mi donava tutto sé stesso, mentre ora David aveva solo ottenuto l’unica cosa che aveva sempre cercato da me... ormai avevo anche inteso che la sua amicizia era falsa.

Gli sarebbe servita in futuro solo per avvicinarsi a me, come era appena riuscito a fare e mi sentii una stupida per quello che avevo fatto al ragazzo che veramente mi amava e non mi usava solo per divertimento.

Strinsi gli occhi forte, facendo cadere tutte le lacrime e continuai a pensare ai suoi grandi occhi scuri e truccati. Avrei dovuto confessarglielo prima o poi.
Temevo la sua reazione.


Infatti, da quando gliel’ho raccontato non mi vuole sentire già da due terribili giorni.
Mi ha detto che ha bisogno di tempo per riflettere.

Nel frattempo io continuo a soffrire per la sua mancanza, ma dopotutto è questo il prezzo da pagare, quando si fanno questi errori, che rischiano di cambiare i miei sogni che ho sempre avuto con lui.

Spero tanto nel suo perdono, non sopporterei di perdere il dono più bello che mi ha concesso la vita.

 

Nota dell’autore:

Ecco una nuova fanfic... non ho molto da dire....solo... commentate!!!! bacioni

  
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