La scuola è sempre stato il mio forte; per quanto riguardava le materie scolastiche e le varie borse di studio accademiche, non perché arrivassi sempre in anticipo come molti secchioni della mia classe o perché non avessi molti amici. Me l'ero sempre cavata per conto mio. Per quanto adorassi studiare e imparare cose nuove, non arrivavo mai in anticipo, ritardavo sempre di qualche minuto o per dirla tutta di qualche ora. Occupavo molto tempo a pensare ai genitori che non avevo mai conosciuto e a fare svariate ricerche sul mio passato senza ottenere alcun risultato. Mia zia Annie aveva ragione: ero un guaio, una di quelle persone che hanno il diavolo in corpo e l'acqua santa come ornamento esteriore. Ma non ho ben capito perché non mi avesse mai parlato dei miei, diceva che erano morti, e che ogni giorno assomigliavo sempre più a mio padre, meno a mia madre. -Portavo i capelli biondi alla Jack Dawson ed ero molto magra e fin troppo alta, ma sapevo che mia zia si riferisse sia all'aspetto esteriore che al carattere. -<< Alex Winchester.. sempre in ritardo eh? >> ha detto il signor Addison, insegnava letteratura inglese e nessuno capiva perché portasse un parrucchino, nonostante i suoi capelli fossero biologicamente intatti. -<< Già, scusi. La prego mi faccia entrare.. >> ho detto. -<
Andando ad indagare..
vidi una bella impala del 67 di fronte alla centrale di polizia. Era tutta nera e quasi luccicava sotto il bagliore del sole. -<< ehi niente male, eh? >> ha detto la voce alle mie spalle. -<< è sua? >> era un tipo biondo sulla trentina. -<< Si. >> ha detto. Un ragazzo più alto lo raggiunse alle spalle con passo fugace, sembrava concentrato su qualche pensiero. -<< ehi Dean. La polizia sembra non sapere molto sui corpi prosciugati. Sembra che le teste siano state rimosse con facilità. >> ha detto e poi si accorse che lo stavo fissando. -<
Stavo per avviarmi verso casa rimuginando sulle parole di quei due ragazzi, zia Annie sarebbe andata su tutte le furie se avessi ritardato di un'altra ora. All'improvviso uno strano tizio sbucò fuori dal nulla, pensai mi stesse seguendo da un pezzo. Presi a correre e lui decise di sbarrarmi la strada colpendomi violentemente alla faccia. Il naso cominciò a sanguinarmi a fiotti.. -<
Mi trovavo in una casa abbandonata con entrambe le braccia legate ad una sedia. È stata l'acqua di un secchio a riportarmi al presente e un bel destro alla mandibola, per essere precisi. -<< cosa vuoi da me bastardo?>> ho detto. -<< come fai a non temermi.. a non sapere chi hai davanti?>> ha detto. -<< pensi che io sappia chi sei.. andiamo bene.>> feci del sarcasmo. Lui schioccò le dita e alle sue spalle si materializzarono due tizi con un paio di pupille dilatate e nere. Deglutii-<
-<< Alex cosa ti è successo? >> ha chiesto zia Annie. Zoppicavo. -<< tu mi devi dare delle spiegazioni! >> non le ho detto nulla di occhi gialli. -<< Alex.. mi dispiace. Non so come tu abbia fatto a scoprirlo, ma ho provato a tenerti lontano dalla verità perché non volevo che facessi la fine di tuo padre.. tu meriti di vivere la tua vita..>> ha detto. -<< Mi hai mentito su mio padre.. come posso vivere la mia vita se non conosco il mio passato?>> ho detto. -<< Non volevo che soffrissi. Tua madre non avrebbe voluto che diventassi come lui>> ha detto. -<< Mia madre é morta. Dimmi tutto quello che sai..>> -<< io non so molto su tuo padre. È un cacciatore..>> ha detto. -<< un cacciatore di cosa?>> continuai a mantenere una calma poliziesca. -<
Mi tornarono alla mente quei due strani ragazzi e andai a fare ricerche su quel dannato demone che mi aveva aggredito. Mentre gironzolavo per le varie sezioni, vidi dei demoni che si fingevano esseri umani e mi nascosi dietro uno scaffale per spiare meglio la loro conversazione, ma uno di loro sembrò percepire il mio odore. Presi un libro su delle leggende pagane e mi allontanai correndo. Il demone mi raggiunse e me la feci a gambe fino a quando non scivolai per terra, portandomi le mani al viso per evitare che la terra mi andasse negli occhi. -<< Sam l'acqua santa. >> urlò la voce alle mie spalle. Dean maneggiava uno straordinario coltello a serramanico con maestria, lo conficcò al petto del demone e gli urlò qualcosa che non capii. Un qualcosa di oscuro uscì dalla bocca di quell'uomo, lasciandolo privo di vita sul fango. -<< stai bene? >> ha detto Dean. Mi sollevai da terra.. -<< grazie..>> ho risposto. -<< chi sei? Perché quel demone ti stava dando la caccia?>> ha detto Sam. -<< Non lo so.. so solo di non essere un demone. Voi siete dei cacciatori?>> ho detto. Loro si guardarono accigliati.. -<
-<< Allora.. distendi il braccio sul tavolo e chiudi gli occhi, farà male ma almeno smetterà di sanguinare.>> ha detto Dean. Il dolore fu insopportabile, ma solo all'inizio. Mi diede una decina di punti al braccio e mi sistemò la spalla in un solo colpo. Sam sembrava fare delle ricerche in internet. -<
Avevo perso una madre, per sempre. E trovato un padre che non sapevo di possedere, che temevo di conoscere.