''We can restart all over again''

Fin da piccola sono stata una bambina sfrontata e senza paura,l'unica che riusciva a tenere testa ai bulli della classe,la bambina più coraggiosa della città,dicevano.
Eppure c'è una cosa che mi ha sempre spaventato:il bianco.
Ho sempre pensato che il bianco non fosse stato mai un colore,era piuttosto,un vuoto.Un foglio bianco,è un foglio vuoto,una notte in bianco,è una notte vuota.Il bianco è il vuoto.
Ed è quello che mi è rimasto nel cuore,un vuoto immenso.
Mi rigiro nel letto per almeno un'ora,senza riuscire a non guardare il soffitto.
Mi sono fatta sconfiggere dalle mie stesse paure,mi sono arresa al bianco.
Sembra incredibile come il bianco mi spaventi,e nonostante tutto,quanto io ci sia vicina.

Sento come un sussurro lontano la sveglia bastarda che suona da più di mezz'ora.Sento anche le urla di mio padre,che da sotto,mi dice di muovermi,sarà un'altra giornata vuota,una giornata bianca.
Ma mi alzo lo stesso dal letto piuttosto velocemente,faccio una doccia veloce,indosso qualcosa e scendo giù in fretta.
Mio padre,come al solito mi fa trovare le uova e il bacon già pronte sul tavolo,con due piccole patate sorridendi vicino:
-Fammelo un sorriso almeno oggi,Megan-
Ma io sorrido sempre,credo.
-Ci posso provare-
Alzo gli occhi distrattamente per guardare l'orologio,segna le otto meno un quarto,e significa che fra un quarto d'ora il solito ragazzo che ci vuole provare disperatamente mi passerà a prendere con la moto,e per evitarlo,mi inizio ad avviare a piedi.
-Dai io mi avvio,così ti risparmio l'appostamento di motociclisti,ci vediamo al bar-
La vita in un paesino così piccolo come South Beach,dove la gente è solo di passaggio per una decina di giorni,per le solite vacanze estive,è più piena di quanto sembri.
La gente qui si conosce tutta,e i turisti,vengono schedati in meno di un giorno,non ci sta gente montata,o che si da arie,non molti almeno.Più o meno è un posto tranquillo.
Ci sta il mare qua a cullarti la notte,con le sue onde che potrebbero far rilassare tutti,e non fa mai troppo freddo,per troppo tempo.
Ha i suoi bei difetti,come il fatto che per mangiare decentemente si deve andare fuori città.
Ma è come una perla nascosta,in un posto tranquillo.
L'ideale per ricominciare da capo.
Come al solito,i tipici ragazzi notturni,come li chiamo io,hanno lasciato un putiferio sulla costa del mare,e vicino al bar,e ho solo un quarto d'ora per farlo sembrare decente.
-Serve una mano,Meg?-
La solita vocina dolce mi sorprende alle spalle,fortunatamente non è nessuno che non mi vada di vedere oggi.E' Meredith,la mia migliore amica.
-Mi faresti un grande piacere,Mer-
E così,con un sorriso assonnato,io e Mer riusciamo a sistemare tutto in almeno dieci minuti.
Non pensavo mi sarei mai abituata a questa vita così,piena.
A New York,dove stavo prima,avevo tutti i privilegi del mondo,e non sarei mai finita a lavorare in un bar di ''famiglia''.
Ma la ''Grande Mela'' non è poi così fantastica,e col passare del tempo,ho iniziato ad apprezzare davvero questo posto,e questa gente.
Mio padre tardava ancora,e qui la gente iniziava a farsi sentire,cominciando dai piccoli marmocchi,a finire ai vecchietti.
Il cuore della città piano piano si riuniva in questi tavolini sgangherati,qualcuno preparava le scorte per la giornata a mare,qualcuno semplicemente faceva colazione,altri aspettavano la loro comitiva,o addirittura c'era chi dormiva sul tavolino.
-Stasera corri,Meg?-
Lo immaginavo che me lo avesse chiesto.Ma proprio oggi,nel suo anniversario,non me la sentivo
-Mer,oggi è il suo anniversario,non posso-
La faccia contrariata di Meredith mi aveva fatto capire tutto,infondo,non pretendevo di essere compresa
-Tu non corri da una settimana Meg!E' l'unica cosa che ti fa davvero distrarre,dai vieni-
Una parte di me sarebbe andata volentieri,ma oggi no.
-Mer,basta.Domani o quando ne organizzano un'altra verrò.Promesso-
Per quanto cercasse di tirarmi su di morale,non poteva riuscirci.Non oggi.
Dopo la prima mezz'ora di folla assoluta viene anche la nostra comitiva:Jake,Carl,Jazz e Faith.
Adoravo quelle quattro canaglie come se non ci fosse un domani,forse sono loro che colorano un poco le mie giornate,forse.
-Megan,Mer!-
Jake,come al solito,mi stritola forte,mentre urla il mio nome.
Mentre gli altri,chiaramente assonati,si limitano a un saluto sorridente.
-Daai Meg,ti prego corri oggi,guarda la mia faccia!-
Ed eccolo che cominciava.
Inutile,oggi non avrei ceduto.
-Parlavo di questo con Mer,smettetela okay?-
Il mio tono piuttosto serio lo mette a posto,infatti si limito a prendersi il caffè che gli avevo preparato e andarselo a bere.
-Noi comunque scendiamo in spiaggia,quando finisci,raggiungici-
Li saluto velocemente mentre si allontanano,borbottando fra di loro.
Da una parte li capisco,è stato difficile anche per loro.
Ma non quanto lo è stato per me.
Almeno la giornata rende la mia mente occupata,fra lavare i tavoli,cucinare per mezzogiorno,pulire e rassettare,non ho abbastanza tempo per pensare.
E d'altronde è meglio così,perchè se mi metto a pensare,potrei finire in un mare di lacrime.
E preferisco di gran lunga il lavoro.
Non sono mai stata una tipa sentimentale,nè una pensierosa.
E non lo sono nemmeno oggi probabilmente,in un modo o nell'altro riesco a tenermi piuttosto allegra e occupata
-Ciao bellissima,avete una birra?-
Sbuffo mentre sento il solito opportunista che ci vuole provare,ripetere una frase che ho sentito almeno venti volte.
Ma sfoggio il mio sorriso migliore lo stesso
-La birra ce l'abbiamo,ma il permesso di chiamarmi bellissima no-
Il tizio fa un passo incerto in avanti
-E' negato anche dire la verità?Sei bellissima con questi occhioni azzurri-
Sorrido mentre cerco di evitarlo senza sembrare troppo scortese
-Potrei essere già fidanzata,bello-
Che poi chiariamoci,di bello non aveva molto.
-Senti tu,prenditi questa birra e levati un poco di torno-
Sorrido nel sentire la voce di Jake,e alzare lo sguardo e notare che il tizio della birra,aveva pogiato i soldi e aveva preso la via del mare
-Ancora qui?-
Gli sorrido sinceramente.
-Volevo parlare un poco con te-
Quel tono mi preoccupava,molto.
Ma nonostante tutto mi siedo con calma,e ascolto quello che ha da dire.
-Sai,Andrew non manca solo a te.Io lo sento ovunque.Lo sento nelle giornate a mare,lo sento perchè non ricevo più i suoi messaggi,e lo sento perfino sgridarti quando la gente ci prova con te.Ma io sto cercando di andare avanti,Meg.Non puoi guardarti indietro per sempre-
Non aveva tutti i torti del mondo,ma per qualche maledetta ragione,io non riuscivo,e non volevo guardare avanti.
Non volevo rimettermi in gioco di nuovo,non seriamente.
Tutte le storielle di due tre giorni,avevano lo scopo di farmi semplicemente dimenticare,e a poco è servito.
Ma come posso riuscire a guardare avanti?
Io non ci riesco
-Jake,io apprezzo quello che fai,ma io voglio gestire il dolore a modo mio.Tornerò quella di prima,dammi solo un poco di tempo-
Il suo sguardo si fa più serio di prima
-E' già passato un anno,Meg.Non perderti tutto-
E mi accarezza la guancia,prima di tornare dagli altri
''Vedi di non perderti tutto''
E' davvero così?
Mi sto davvero perdendo tutto?