Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: lumelly    20/05/2014    13 recensioni
Tratto dal capitolo: "L’aereo stava atterrando all’aeroporto di Starling City e io continuavo a rivivere quella scena. Erano passati più di cinque mesi. Cinque mesi, in cui ero stata a New York da un’amica. Ma neanche la lontananza era servita a farmi mollare la presa. Pochi giorni dopo quelle due parole e quello che ne era seguito, ovvero avevamo riportato Slade su Lyan Yu e Oliver e io avevamo ribadito le nostre capacità attoriali, avevo capito di aver bisogno di un taglio netto. Dalla missione, dai tagli sul corpo, dai lividi, dalle intercettazioni, dai filmati violati nei circuiti di sicurezza, dal gruppo, dalle diverse preoccupazioni che scuotevano Roy e Diggle, da lui."
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Roy Harper
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Slade ha preso Laurel perchè vuole uccidere la donna che amo.»
«Lo so e allora?»
«Allora ha preso la donna sbagliata.»
«Oh.»
«Ti amo… Lo capisci?»
«Sì.»
 
L’aereo stava atterrando all’aeroporto di Starling City e io continuavo a rivivere quella scena. Erano passati più di cinque mesi. Cinque mesi, in cui ero stata a New York da un’amica. Ma neanche la lontananza era servita a farmi mollare la presa. Pochi giorni dopo quelle due parole e quello che ne era seguito, ovvero avevamo riportato Slade su Lyan Yu e Oliver e io avevamo ribadito le nostre capacità attoriali, avevo capito di aver bisogno di un taglio netto. Dalla missione, dai tagli sul corpo, dai lividi, dalle intercettazioni, dai filmati violati nei circuiti di sicurezza, dal gruppo, dalle diverse preoccupazioni che scuotevano Roy e Diggle, da lui.
Erano stati i mesi più strani della mia vita. Era così irreale non vedere i miei amici tutti i giorni e le notti. Non vedere lui. Ricordavo ancora quando mi era scappata quella cavolata un giorno alla Queen Consolidated: “Adoro passare le notti con te.” . Mi ero vergognata a morte, ma era la verità. Pensavo che andare via mi avrebbe fatto bene. Insomma, Slade era fuori gioco, avevamo bisogno tutti di una pausa. Anche la criminalità sembrava in letargo, d’altronde c’era poco da rubare o uccidere in una città semidistrutta. Ma la verità era che avevo bisogno di mettere kilometri tra me e Oliver. Per un attimo ci avevo creduto, per un attimo i suoi occhi mi erano sembrati sinceri. Poi mi aveva passato quella siringa nella mano e di colpo avevo capito. Ok, avevamo detto di raggirare Slade ma non mi aspettavo che lo facessimo in quel modo. E in un primo momento l’avevo presa bene, come dovevo prenderla davvero, pensando che Oliver si fidasse a tal punto di me da darmi il compito più importante. Avevamo sconfitto Slade assieme, da solo non ce l’avrebbe fatta. Ma più le ore e i giorni passavano, più una parte di me si sentiva rotta. Era come se fino a quel momento, non parlando dei nostri sentimenti, ciò che sentivo potesse rimanere nascosto. Non davo voce a una speranza che però c’era. Ma con quella falsa dichiarazione mi era esploso tutto nel petto e dovevo prendermi del tempo per me. Per capire. Per accettare che io e Oliver semplicemente non saremmo mai stati. Lui non mi amava e questo non sarebbe cambiato. Mai.
 
«Cristo Roy, ne ho abbastanza. Thea se n’è andata, devi reagire!» Quel ragazzino mi stava davvero spazientendo.
«Ah, davvero! Certo, tu sì che sei un maestro nell’andare avanti!»
«E con questo che vuoi dire?» Lo guardai minaccioso.
«Che tu metti in un angolo le tue emozioni, le isoli e ti impedisci di star male. Chi è messo peggio? Io o te?»
«Anch’io sono preoccupato per lei, cosa credi? Non vederla tutti i giorni mi fa stare male ma se dice che sta bene e in questo momento vuole starsene per i fatti suoi, lo accetto. Cosa posso fare? Non posso andare a riprendere una persona che non vuole stare qua!»
«Sicuro di stare ancora parlando di Thea?» il ragazzino mi provocò.
Lo guardai in cagnesco.
«Non parli mai di lei. Se n’è andata e sembra che la cosa non ti scalfisca minimamente.» Mi girai e vidi dallo sguardo di Diggle che era d’accordo con lui. Mi voltai di nuovo, dando loro le spalle.
«Allora? Perché non lo dici? Perché non dici che avresti dovuto fermarla e invece sei solo un maledetto vigliacco e…»
«Taci Roy, Felicity voleva andarsene. Non potevo trattenerla.» lo interruppi urlando.
«Beh vedo che facciamo progressi. Non ho mai fatto il nome di Felicity.» Mi guardò con aria trionfante.
Lo osservai furente, poi presi la giacca e me ne andai. Ne avevamo già parlato fin troppo e io di Felicity non volevo parlare.
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: lumelly