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Autore: BlackRobin    20/05/2014    2 recensioni
"La verità è...ti amo." non sapeva se essere più felice per il fatto che gli avesse detto la verità, o perché anche lei provava lo stesso. "Dillo ancora." sì, gli piaceva sentire quelle due parole da Patrick: "TI AMO"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stata tutta un’illusione. Mi aveva ingannato. Era arrabbiato e si vedeva benissimo, ormai anche io riesco a leggergli la mente attraverso gli occhi. Era arrabbiato e triste, perché me ne andavo ed era stato l’ultimo a saperlo. Si notava dal fatto che prima diceva la verità e poi rimangiava tutto con un “Sto scherzando”.

Questo mi ha dato molto fastidio, perché per un attimo ho creduto veramente che voleva che io rimanessi. Ma ora non riesco più a fidarmi di ogni sua parola.
Sembrava un caso come altri, cominciato con una lettera ed un codice. Poi ho notato che ci stava spudoratamente provando con me, per farmi rimanere, e io l’ho lasciato fare, perché in fondo mi piaceva. Quando sono riuscita a decifrare quei numeri sulla spiaggia, mi sono sentita per un momento, un po’ come Jane: intelligente, riflessiva e perspicace, volevo rimanere. Ero così felice che volevo abbracciarlo, ma mi sono trattenuta. Mi aveva quasi convinta a restare, offrendomi tutti quei lussi e quel vestito stupendo, rosa.
Mi ricordava quello che mi aveva fatto mettere tempo fa, per poi affermare che ero come una principessa. Sì, ci sono cascata.
Ho pensato di essere la sua principessa.
Ero super eccitata e camminavo con un gran sorriso, come una bambina a cui hanno regalato tante caramelle, tutte per lei.
Sono scesa per mostrargli come mi stava, per ringraziarlo ancora ed ancora. Sì, volevo baciarlo. La sua espressione nel vedermi è stata magnifica, sembrava aver visto un angelo e io sono arrossita di colpo (fortunatamente ero lontana da lui, così non lo notò).
Il sogno è finito, quando solo andata a chiedere quel maledetto accappatoio. “Sì, ha prenotato da una settimana.” Come una settimana?
Aveva pianificato tutto, quel grandissimo figlio di puttana.
Gli ho tirato un bicchiere d’acqua, solo per trattenermi dal mollargli un pugno sul naso! Sono corsa nella mia stanza trattenendo le lacrime il più possibile. –No Teresa. Non puoi piangere, qui, davanti a tutti!- Ho tolto immediatamente quel vestito e mi sono cambiata d’abito.
Ero decisa ad andarmene, ormai non aveva senso rimanere. Ma poi sento la voce di Patrick “Vattene!” non riesco a dire altro. Lui si scusa, ma non basta una parola per ricostruire il mio intero cuore, che dopo essere stato trafitto, si è disintegrato e trasformato in polvere. Cercavo di tagliare corto perché il taxi era arrivato e non riuscivo a tenere la voce calma, visto che stavo piangendo a dirotto. Lui era ancora lì, adagiato alla mia porta. “Vattene! Sei ancora lì, sento il tuo respiro! Lasciami sola!”
No, ti prego. Vieni qui, baciami. Ho bisogno di un tuo abbraccio. Ora.- non sono riuscito a dirglielo.
Lui era disperato quanto me, ma non volevo mostrargli le mie debolezze. Non ora, sicuramente.
Ero così arrabbiata che una volta salita in taxi chiamai Pike e accettai la sua proposta di matrimonio. Lui continuava a parlare e parlare, ma non lo stavo ascoltando, anzi,  mi guardavo dietro e ripensavo alla cazzata che avevo fatto.

Ormai sono all’aeroporto e ancora non vedo Jane. Cosa? Lo sto aspettando? Perché ho questa voglia di rivederlo?
Ci scusiamo per il ritardo!” oh ecco, si parte. Prendo il biglietto e lo faccio vedere alla signora, che lo controlla e mi sorride augurandomi buon viaggio. Io abbozzo un sorriso, ma vorrei tanto piangere.
Entro nell’aereo e prendo posto vicino ad un uomo che stava guardando dal finestrino.
Guardo sconsolata il mio posto e decido che ormai devo farmene una ragione: diventerò la signora Pike.
Sono seduta qui, a guardare nel vuoto, quando ad un tratto mi ritrovo Jane con il fiatone che cerca di dirmi qualcosa.

Non riesco a pensare di svegliarmi e non poterti vedere. La verità è…ti amo.”
O mio dio, l’ha detto sul serio. È il momento più bello della mia vita. Dopo 12 anni è riuscito a esternare i suoi sentimenti, ma ora non riesco a smettere di piangere.
È troppo tardi Jane
Forse. Ma non importa. Sono felice di essere riuscito a dirtelo.
Per quanto sia felice di sentirmelo dire, non riesco a fidarmi di lui.
“Ti amo! La amo! Prendetevi cura di lei!”
“Scusate, è così imbarazzante.”

Afferro il fazzoletto e cerco di asciugarmi le lacrime che non smettono di uscire.
“Tranquilla cara, succede. Sai, tutte le donne qui dentro saranno verdi d’invidia!” mi rassicura la signora che è accanto a me.
“Quel ragazzo sembrava proprio innamorato di te. Secondo me dovresti dirgli quello che pensi tu.”
E mi rassicura con un sorriso. Ho capito! Mi alzo prendendo più coraggio possibile e dico alle hostess di farmi uscire. Attraverso tutta la pista di atterraggio e mi reco in un edifico dove c’era la polizia. Chiedo di entrare e così prendo un lungo respiro, entro e mi siedo davanti a lui. Dilungo un po’,ma poi mi decido.
“Credevi davvero a quello che mi hai detto prima?”
“Sì certo.”

Il mio cuore comincia a battere fortissimo e sorrido.
Bene, perché provo la stessa cosa.”
Ah, sono fortunato.”
Dice con un incantevole sorriso. La amo quando mi sorride.
Dillo ancora.
Dire cosa?”
c’è qualche minuto di silenzio, e ci guardiamo negli occhi. Il mio cuore si ferma quando lui si alza, nonostante la caviglia, nonostante Pike che mi sta aspettando inutilmente.
Dimentico tutto, ora ci siamo solo lui e io.
Con una mano avvicina il mio volto al suo, le sue labbra alle mie. Io prendo un respiro e le nostre labbra finalmente si toccano. La sensazione più piacevole di sempre. Cerco di prendere la sua bocca e non far finire più questo momento. Non mi sono nemmeno accorta che la guardia lo stava richiamando, tutto in torno a me era fermo e ovattato. Lentamente si allontana e gli sorrido.
Ti amo Teresa.
Ti amo anche io, Patrick

Ora ci siamo solo Noi.
  
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