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Autore: FeelingRomanova    20/05/2014    5 recensioni
Sara è a casa di Stefano, Lorenzo è in America. Sta lasciando Veronica, e Sara sa che potrebbe morire.
Ho cercato di immaginare cosa potesse star pensando Sara, così lontana da Lorenzo e così vicina alla morte.
Per chi avesse visto l'anteprima del dodicesimo episodio, ci troviamo a casa di Stefano, nei primi minuti dell'episodio.
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Dal testo:
(...)Mi sento come se la tua ombra mi seguisse ovunque.
Ogni volta che mi girò è lì.
Mi sorride.
Ed io piango.
Così fisso il vetro.
Non mi giro.
Penso a te.
Ma non ti vedo.
Penso a te.
Ma non ti posso avere qui.
Penso a te.
E piango.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                       Penso a te. E piango.            



Fissare il vetro della finestra non mi farà stare meglio.
Eppure lo faccio.
Non parlare non mi farà stare meglio.
Eppure lo faccio.
Guardare il mio riflesso non mi farà stare meglio. Vedere un'estranea non può aiutarmi.
Cercare di ricordarmi di respirare potrebbe farmi stare meglio.
Eppure non lo fa.
Forse è perché faccio fatica.
Ah, già, è normale che faccia fatica.
È normale che riesca a trattenere le lacrime per testardaggine.
Non piangerò per la mia malattia.
Non sono così ipocrita.
Piangerò per te.
Per te che sei andato da Veronica a dirle addio.
Piangerò per te.
Per te che come uno stupido ti sei innamorato di me.
Piangerò per te.
Per te che mi scoprirai morta senza sapere perché.
Piangerò per te.
Per te che scoprirai che hai amato una bastarda, una bugiarda, fino all'ultimo.
Piango per te.
Per te, che mi hai fatta innamorare.
Fisso il vetro.
È l'unica cosa che non mi ricorda te.
Sai, è come se ci fossero pezzi di te sparsi ovunque, cercò di evitarli, ma inciampo sempre.
Mi costa un mondo respirare, ma lo farò per te. 
Ho deciso. Partirò.
Forse, se non mi vedrai, non soffrirai.
Mi odierai.
Ma non soffrirai per amore.
L’ idea di non averti accanto mi fa già male, ma preferisco morire lontano da te, dai Martini, dai tuoi occhi.
Avrei voluto dirti tutto, morire tra le tue braccia.
Ma è impossibile spegnersi in mezzo alla propria luce.
Anche oggi, come sempre, sto pensando a te.
A tutte le parole che ci siamo detti, a tutti i baci che ci siamo dati, a tutti i sorrisi.
Sorrisi.
Mi fa ridere, questa parola.
No, non ridere. Non posso ridere, ora. Mi fa sbuffare divertita.
Sei un medico, saprai che ci vogliono 12 muscoli per sorridere.
Secondo te sarò più in grado di muoverli? No. È ovvio. È vero. No.
Mi sento come se la tua ombra mi seguisse ovunque. 
Ogni volta che mi girò è lì.
Mi sorride.
Ed io piango.
Così fisso il vetro.
Non mi giro.
Penso a te.
Ma non ti vedo.
Penso a te.
Ma non ti posso avere qui.
Penso a te.
E piango.


 
Angolo autrice:

Bene, eccomi qui!
Allora, io amo questi due e non posso accettare che lei si sia sentita male! Perché non si vuole far operare? Così vivrebbero finalmente felici e contenti! 
Lo so, non ditemelo, sono un po' strana, ma io preferisco definirmi Loca como mi Barranquillera favorida.
Bene, queste sono le riflessioni di Sara la sera, quando è da Stefano.
Spero la storia vi sia piaciuta e di non essere caduta nel banale,
Un bacio,

Supernova
  
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