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Autore: Gipsiusy    20/05/2014    1 recensioni
Darren è pronto a fare questo passo. Se lo sente dentro.
Gli basta incrociare gli occhi azzurri di Chris per esserne certo.
Il suo sorriso a illuminargli le giornate, la sua voce e le sue parole a rendere tutto chiaro.
E Chris.. Chris semplicemente lo sa.
Sa che Darren è l'uomo della sua vita. A un livello tale da essere impossibile da definire a parole, ma lo sente.
Quindi non resta che chiedere.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll be the one (if you want me to)

 
Darren era pronto. Si sentiva pronto. Il terreno era stato testato più di una volta, da più di un punto di vista, e nonostante le mille cose che sarebbero potute andare storte, a lui non importava più.
Cielo, a confronto fare coming out era stato piuttosto facile. Nessuno gli aveva fatto domande indiscrete alle diverse interviste rilasciate, anche se sospettava Mia ci avesse messo una buona parola, a modo suo. Sapeva essere terrificante quando voleva.
Girando su Twitter ancora la gente parlava di quel momento, glorificandolo a livello della fine della Seconda Guerra Mondiale. Beh, sotto qualche punto di vista lo era anche.
Un po' per sfizio, un po' per nostalgia, decise di aprire un video di quel giorno, postato da una fan particolarmente brava con la telecamera, dal momento che era nitido come uno specchio. Il video iniziava dal momento in cui avevano spento tutte le luci sul palcoscenico del Trevor Project, lasciando solo un unico cono dorato su di lui. La ragazza che aveva girato il video aveva appena commentato che Chris sembrava sparito dalla sua posizione e nessuno aveva idea di dove fosse.
Darren ridacchiò a quel commento, immaginando la reazione a quello che sarebbe accaduto dopo. Nel frattempo il pianista aveva iniziato a suonare le prime note, dalle quali tutti riconobbero la canzone. La domanda a quel punto era: con chi avrebbe duettato?
I let you see the parts of me that weren't all that pretty, and with every touch you fix them”

Riconobbe la sua voce, così come riconobbe il tremolio nel verso dopo, dovuto alla vista di un movimento nello sgabello di fronte a lui. Aveva sorriso piano in quella direzione, certo che il sorriso sarebbe stato ricambiato, e aveva attaccato con il ritornello.
 “.. it's in the stars, it's been written in the scars of our hearts. We're not broken just bent, we can learn to love again..”

 In quel momento si erano accese alcune luci, che avevano illuminato lui e la persona che aveva di fronte mostrandone solo il profilo, però, come nel video. Era inconfondibile già così, ma la voce era stata la prova più schiacciante.
“…There's nothing more than empty sheets between our love..”
A quel punto avrebbe dovuto cantare anche lui, ma semplicemente non era riuscito. Come la sala, anche lui era ammutolito. Estasiato. Aveva ricominciato a cantare al ritornello e la sua voce aveva sembrato risvegliare  tutti. Il brusio nella stanza si fece più forte, ma a loro non importava - nulla importava quando cantavano insieme.
 “Oh tear ducts and rust”
“I’ll fix it for us”
 “We’re collecting dust But our love’s enough”
“You’re holding it in”
 “You’re pouring a drink”
“No nothing is as bad as it seems”
“We’ll come clean”
 
E forse perché avevano passato davvero tutto quello, e anche di più,ma sembrava esser stata la loro anima a cantare. Ne erano usciti, ce l'avevano fatta. C'era la possibilità che l'insicurezza di uno e l'orgoglio dell'altro potessero distruggere tutta la loro esistenza, ma erano stati bravi. Erano stati forti. E si erano fidati l'uno dell'altro.
Darren non sapeva se davvero era bastato quel poco, o se tanto altro era stato fatto senza che se ne rendesse conto. Ciò di cui era certo era che ne era valsa la pena. Tutta la vita, tutta la sua esistenza era in funzione quasi di quell'attimo.
Le ultime note del pianoforte risuonavano, loro erano scesi dai loro sgabelli e si guardavano l'un l'altro, sorridendo lievemente. Negli occhi di Chris lesse la consapevolezza di ciò che stava per accadere e con un cenno gli fece segno di andare avanti, che per lui andava bene.
Si protese e catturò le labbra dell'altro, sentendole schiudersi per lui. In quel momento non aveva udito i fischi e gli applausi scaturiti, né tanto meno il flash dei fotografi che li stavano inondando. Tutto ciò che ricordava di quel momento erano le mani di Chris attorno al suo volto, per portarlo più vicino, e le loro mani strette mentre scendevano dal palco. Il video finì tra le grida comuni. La video maker amatoriale commentava con versi inarticolati, troppo presa per aver un singolo pensiero logico. Dopo quel giorno le foto di loro avevano fatto il giro dell'universo, tutti si congratulavano o esprimevano la loro opinione a riguardo.
Ovviamente c'era chi non rispettava niente e nessuno, quindi neanche loro. Ignorare gli insulti di quella gente era facile, sopratutto quando era impegnato a rispondere a tweet di gente che si congratulava, fans esultanti che urlavano di “aver sempre avuto ragione”, o a passare il tempo con il suo pubblico e scandaloso ragazzo. Scandaloso nel senso migliore del termine, ovviamente.
La felicità donava a Chris. Era luminoso, brillante, più vicino a un angelo che mai. Ed era suo. Totalmente suo. Non poteva ancora crederci.
Chris felice significava se stesso felice. Ormai parte della sua ragione di vita era vedere l'altro sereno e appagato quando la sera tornava a casa, gli toglieva il pc dalle gambe e lo costringeva a stendersi sul letto con lui. Certo Chris protestava che il libro non si scriveva da solo, di avere una scadenza e cose simili, ma era facile per Darren convincerlo che se il libro fosse uscito a settembre anziché luglio nessuno sarebbe morto.

"Certo, dillo alla casa editrice" era la solita risposta.
 "Io sarei più terrorizzato dai fan. Se mai un giorno vorrai vendicarti di me ti prego non scagliarmi mai contro le tue stans. Mi spaventano. Più degli haters." Affermava serio il più basso. Ridevano e Darren l'aveva vinta.

Sul set le cose furono più semplici di quel che credevano. Tra Chord che si esaltava perché lui e Mark erano tra quelli che lo avevano sempre sospettato, Lea che non perdeva occasione per fotografarli e metterli su Twitter e tutti gli altri che erano genuinamente felici per loro, le cose andavano alla grande.
C'erano ovviamente i nuvoloni grigi. Ad esempio c'era Will, ex ragazzo di Chris e tutt'ora suo assistente, che non evitava di lanciargli occhiatacce quando poteva. Sapeva che la loro rottura non era stata facile, ma Chris non era il genere di persona che licenziava qualcuno per questioni personali, motivo per cui gli stava ancora intorno.
C'era stato un periodo in cui Darren era stato geloso di lui, più per la sua.. posizione, che altro, ma adesso provava solo tristezza. Non doveva essere facile stare attorno al ragazzo che amava senza poter fare nulla, e lui lo sapeva bene.
Questo non gli aveva impedito però, poco dopo essersi chiarito con Chris circa i reciproci sentimenti ed essersi dati degli idioti per aver atteso tanto, di dargli un avvertimento. Solo uno, ma abbastanza efficace.
 
Un lamento di Cooper lo svegliò dai suoi pensieri. Erano quasi le nove di sera, il cucciolo era probabilmente affamato e , a giudicare dall'occhiataccia di Brian, anche il gatto.
Per farsi perdonare mise a entrambi un po' di più della solita razione, immaginando già i rimproveri di Chris a riguardo.
A proposito di ciò, dove diamine era il suo ragazzo a quell'ora di domenica sera?
Prese il cellulare, controllando se ci fosse qualche chiamata persa o altro, ma escluse alcune notifiche non aveva nulla. Provò a chiamarlo ma dall’altra parte risultò staccato.
Darren era preoccupato, di rado faceva così tardi e di solito avvisava. Oltretutto era uno dei loro giorni liberi, sarebbe dovuto essere a casa ormai da ore.
A metà strada dall’iniziare a chiamare tutti quelli che aveva in rubrica e allertare mezzo mondo, oppure riprovare a chiamare sperando in una sua risposta.
Guardò Brian, domandando ad alta voce cosa dovesse fare, il gatto per tutta risposta lo ignorò, infilandosi nel suo posto preferito: sotto il mobile della cucina, nell’angolo più remoto, che se non voleva col cavolo che lo tiravi fuori.

“Utile, eh” mormorò sarcastico il moro, riprovando a chiamare.
Nulla, la segreteria telefonica partì e decise di lasciare un messaggio.
“Hey, Chris.. sono io.. dove sei? Si sta facendo tardi..e  probabilmente sono solo io troppo paranoico ma potresti richiamare? O tornare a casa? Mi manchi.. ti amo”
Chiuse la chiamata  e rimase in attesa.
Uscì nella veranda, osservando il mondo attorno a se. Avevano preso una villetta un po’ fuori città, quindi se anche fosse accaduto qualcosa non ne avrebbe avuto idea finché non lo avessero chiamato. Inoltre non era un suo parente e qualcuno poteva dargli problemi, non farglielo vedere, pretendere che ci fosse stato qualcuno tipo i genitori, ma i genitori abitavano lontano e ci sarebbero voluti giorni e lui non poteva aspettare tanto e non riusciva neanche a sopportare l’idea di Chris ferito Dio no fa che non gli sia successo nulla ti prego fa che tor-
“Hey”
Una voce angelica lo riscosse. Darren si girò, incrociando gli occhi sorridenti di Chris che coccolavano un entusiasta Cooper. Anche il gatto era arrivato a salutare il padrone, facendo un po’ di fusa.
Darren non attese oltre e si gettò tra le sue braccia, baciandolo velocemente.
“Che fine avevi fatto?” chiese poi. “E soprattutto, che lo hai a fare il cellulare se non rispondi?”
Sembrava così petulante, ma non gli importava. Si era spaventato sul serio.
“Scusa tesoro, stavo pensando a una cosa e ho dimenticato di accenderlo.. Non volevo farti preoccupare” gli cinse il collo con le braccia, depositando un piccolo bacio sulla guancia.
“La prossima volta magari evita, così mi rimarranno altri dieci anni di vita da passare insieme” l’intonazione poteva sembrare sarcastica, ma Chris sapeva leggerci la serietà dietro quella richiesta.
“Mi dispiace, davvero” lo baciò lentamente, poi sorrise. Si sedette sul divano con lui e notò il computer acceso.
“Che stavi facendo?” domandò il castano, curioso.
“Ricordavo vecchi momenti..” rispose evasivo l’altro, aprendo il video di prima. Chris sorrise, con gli occhi luminosi e i denti, e gli prese la mano.
“Abbiamo il video girato da Alla, molto più ravvicinato e di qualità migliore..” fece notare.
“Lo so’, ma volevo divertirmi un po’ a sentire gli strilli delle fan girl. Questa è stata brava, ha urlato solo alla fine” spiegò Darren. “vedi, nessun tremore, ne altro.”
“Era semplicemente incantata da te. Non sarebbe la prima..”

Era una frase leggera, una battuta lanciata così, ma fu abbastanza per Darren.

“Chris”, disse, e nello stesso momento l’altro provò a dire “Dare”.
Risero, per la coincidenza, poi Criss gli disse di andare per primo. Il più piccolo fece un respiro profondo, lo guardò dritto negli occhi e cominciò a parlare.

“Darren, posso dire senza alcun dubbio che in ventisei anni di vita, tu sia la cosa migliore che mi sia capitata.
Mi hai amato, e mi ami, come nessuno al mondo potrebbe. Non abbiamo una storia facile alle spalle, abbiamo lottato per tutto ciò che abbiamo e ce lo meritiamo. Ci meritiamo di essere felici, insieme.
Ci siamo lanciati in questa relazione, in questo.. mondo, tutto nostro, senza sapere quello che sarebbe successo e con solo una certezza. Io avevo solo una certezza, e cioè che nonostante tutto ti avrei avuto con me. Diamine, avrei affrontato anche l’inferno se questo avrebbe significato la fine di ogni bugia, sotterfugio, chiacchiere alle spalle.
Poterti amare qui, alla luce del sole, poterlo fare sapendo che tutti sanno che sei mio e che nessuno ti porterà via è qualcosa di troppo grande anche solo per realizzarlo, o per dargli un nome.
Sai che odio fare discorsi, non ne sono capace se non sono dietro una scrivania, perciò parlerò con il cuore perché so che andrà bene.
Mi leggi dentro come nessun altro sa fare. Ho scelto te, sceglierò sempre te, non importa cosa accadrà.
Viviamo l’uno dell’altro, quasi in simbiosi, a un livello tale che ciò che sto per chiederti può sembrare superfluo, ma voglio farlo.
Perciò Darren Criss,” fece una pausa, respirando piano. Incrociò gli occhi color miele, ormai liquidi, e si sentì un po’ male perché non vorrebbe mai vederlo piangere. “vorresti concedermi l’onore di diventare mio marito?”

Tirò fuori dalla tasca una piccola scatoletta di velluto rosso che racchiudeva una fedina semplice, in argento.
Dare non riusciva a rispondere, o a emettere alcun verso, quindi annuì con forza.
“E’ un si? E’ un si?” chiese Chris, ridendo, e mise l’anello alla mano di Darren prima che questi si gettasse su di lui per baciarlo.
“Mi renderesti l’uomo più felice e fortunato del mondo” rispose poi il moro, riprendendo fiato.
Poi, senza una ragione alcuna, cominciò a ridere. Chris lo guardò interrogativo e lui, per tutta risposta, aprì un cassetto del tavolino da caffè e tirò fuori una scatolina lucida, blu.
“Tu volevi.. tu volevi chiedermelo? E mi hai fatto fare tutto quel discorso?” chiese Chris, fintamente irritato.
“Amo i tuoi discorsi, e se avessi provato a bloccarti probabilmente mi avresti tagliato la lingua”. Darren aprì la scatoletta, rivelando un anellino d’oro rosa, sottile ed elegante. Porse la mano al più piccolo.
L’altro, capendo le sue intenzioni, gliela diede tremando, tanto che fu difficile per entrambi mettere la fedina al dito per l’emozione.
Si baciarono e fecero l’amore con nient’altro addosso che quei segni d’amore, luminosi anche nella semi-oscurità della camera da letto, le mani unite e indissolubili.
Come il loro amore, destinato a durare per sempre.
***
Il video partì dopo pochi secondi. Darren era seduto su uno sgabello alto, i capelli selvaggi e liberi dal gel e un sorriso che poteva curare il cancro.
“Salve. Sono Darren Criss. Forse vi ricorderete di me come il tipo che ha fatto quasi crashare Tumblr con il proprio coming out, a detta di qualcuno.”
Chris ridacchiò, ricordando i vari Tweet che li avvertivano dell’accaduto.
“Sono qui, adesso, tramite You tube, perché è un po’ così che è iniziato tutto, no? Da un ragazzino mezzo hobbit che cantava canzoni della Disney. Riflettendoci adesso avrei dovuto realizzare un po’ di cose da allora..” Darren gesticolava, per poi incrociare le braccia e fare un’espressione pensosa.
Stavo dicendo, sono qui perché recentemente è accaduta una cosa meravigliosa. Molti di voi hanno già indovinato – a volte mi fa paura la capacità con cui capite le cose - ma per rendere tutto chiaro: si, io e Chris ci siamo fidanzati.
Mi ha fatto la proposta qualche giorno fa, con un discorso meraviglioso e toccante – ma che rimarrà solo mio - e ho detto si. Semplice.
Il problema, cari amici, è che anche io avevo preparato un discorso, perché anche io volevo chiederglielo” fece una faccia furba, che però nascondeva un caldo sorriso.
“Sapete, lui è la luce che illumina le mie giornate. Potrei fare qualsiasi cosa, diventare il presidente dell’universo, ma non saprei che farmene se non avessi lui. Vorrei davvero che tutti sapessero quanto è bello, e divertente, e dolce e intelligente, più di quanto non sappiate già. Ma allo stesso tempo non voglio, perché sono geloso di lui. E possessivo, molto. Ma mi scuserete,no? Chi non lo sarebbe se avesse la possibilità di amare Chris Colfer e la fortuna di essere riamato da lui?”
Gli occhi erano lucidi, mentre parlava. Si strinse i gomiti attorno a se, come faceva quando parlava di qualcosa di privato e intimo, e sorrise. Era uno dei sorrisi più belli che Chris gli avesse mai visto fare, e sapere che era lui a provocarlo lo emozionava al punto che non si accorse di star piangendo fino a quando una goccia non bagnò il cellulare. La guardò con curiosità – lui non piangeva mai - e la pulì via, tornando a concentrarsi sul suo futuro marito.
“Quindi questo è quanto. Sono l’uomo più felice e fortunato della terra. Spero che anche per voi accada una cosa nel genere. Non perdete mai la speranza e siate brave persone, la vita ha qualcosa di meraviglioso in serbo per voi”
Il video finiva così, quindi Chris si alzò dalla sedia dello studio e si recò in cucina, dove Darren stava beatamente vedendo le repliche di Doctor Who.
Non badò alle sue lamentele quando mise in pausa e lo baciò, profondamente e dolcemente.
“Ti amo. Ti amo più della mia stessa vita. Sono così fortunato ad averti” mormorò contro la sua bocca.
Darren non rispose e lo strinse a sé, respirando il suo profumo.
Si amavano, il resto non contava.

 
Sento di avere tantissime cose da dire su questa storia, su loro due. Ma ovviamente non ci riesco.
Ho deciso di mettere per iscritto questa..cosa, perché mi stava letteralmente ossessionando. Loro mi stavano ossessionando.
Riguardo al titolo, devo essere sincera ha sorpreso me per prima.
Ma credo che alla fine si limiti tutto a questo. Sarò la ragione del tuo sorriso, della tua felicità, se me lo permetterai.
Non è unidirezionale. Non è Darren che lo dice a Chris, o Chris che lo dice a Darren. E' la domanda implicita dietro quelle proposte di matrimonio, dietro ogni bacio, dietro ogni frase o sguardo. E' una domanda perenne, che ci si pone ogni giorno.
Ok, credo di avervi ammorbato abbastanza.
Un bacio a tutti 
Gip <3
   
 
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