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Autore: DreamingIsLiving    20/05/2014    3 recensioni
"Ci hanno insegnato a combattere, resistere, sputare sangue pur di sopravvivere, eppure ci hanno fatto dimenticare ciò che vivere significhi".
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Tenebre.
 L'oscurità la inghiottiva, il buio l'avvolgeva, l'universo aveva cessato di essere, le ombre l'avevano avvolta a tal punto da impedirle di respirare.
Fiamme. Il calore la soffocava. Stava bruciando.
Sarebbe morta, lo sapeva, lo sentiva, lo accettava. Qualsiasi cosa purché tutto ciò cessasse.
Aveva sognato, aveva amato, aveva sperato, ma ora nulla aveva importanza, la sua mente non riusciva a formulare alcun pensiero, solo dolore.
Normalmente avrebbe pianto, avrebbe urlato, si sarebbe morsa il labbro a tal punto da sanguinare, ma ora non sentiva più nulla. Era come se  il suo corpo si fosse dissolto e la sua mente si fosse dimenticata di seguirlo, fosse rimasta imprigionata in quel nulla infernale.
Morte. Eccola, sopraggiungeva, il dolore diminuiva, il fuoco si smorzava.
Freddo. Nessuna luce la aspettava, non era come tutti le avevano detto, nessun tepore, nessun cancello dorato, nessun demone, nessun Alato. Solo il nulla.
Aria. I polmoni tornarono incandescenti come  tizzoni ardenti.
La sua mente non ebbe il tempo di formulare alcun pensiero, un tremito l'avvolse, quasi la carezza di un dio, che la illudeva di aver trovato la pace, prima di squarciarle il petto con la sua folgore.

 

Era morta, doveva esserlo, l'aria aveva ricominciato ad inondarle i polmoni ed il sollievo era tale che il suo respiro divenne sempre più forte. Ispirava con l'avidità con cui le onde del mare e le fiamme dell'inferno distruggono ciò che le circonda, mai pronte a dire basta. L'aria aveva un sapore cosi dolce, cosi appagante.
Voci.  
C'era qualcuno attorno a lei. Sentiva i movimenti frenetici di più persone, le loro parole accavallarsi le une alle altre, indistinte.                                                                                                                                           La tensione fendeva l'ambiente, non riusciva a cogliere i discorsi, ma sentiva la preoccupazione che da essi trapelava.
"dovrebbe aver.. due scosse.. impossibile.."
Solo piccoli dettagli le apparivano nitidi, il resto era un vociferare sconnesso.
"cinque proiettili.. non.. cervello.. arrendersi.."
Non aveva importanza dove fosse, una pace totale la cullava, le sussurrava parole di conforto, le cantava dolci melodie.
"ore.. morte.. neurol.."
Fiamme. Erano tornate. Ancora. Stava andando a fuoco, era stata solo una piccola tregua, l'inferno si era solo preso gioco di lei, l'aveva illusa, non l'avrebbe abbandonata, sarebbe stato il suo castigo eterno.
"ac..ua" bofonchiò, senza sapere da dove fosse riuscita a prendere le forze necessarie.
Non accadde nulla, le voci si erano spente, nulla intorno a lei si muoveva. Due grosse lacrime le inondarono le guance, poteva sentire i solchi che le lasciavano sulle guancia a fuoco.
"ac..." era inutile, per quanto il cervello si sforzasse, per quanto quella parola nella sua mente apparisse evidente, il suo corpo non rispondeva. Doveva fare quello che quella voce aveva detto, arrendersi.
No.

Ignorando il dolore che le causava, inspiro' a lungo, aveva una sola possibilità, una, poi tutto sarebbe definitivamente cessato.
"ACQUA!" urlo', o almeno lo sforzo fu tale che le sembro' di averlo fatto.
Aspetto'.
Da prima percepì un indistinto ticchettio, poi sempre più forte e regolare, passi, erano passi. Ce l'aveva fatta.
Qualcuno le si avvicinò, si bloccò accanto a lei, una mano tremante le accarezzò la gote, laddove la lacrima sembrava aver lasciato una cicatrice. Il tocco era leggero e delicato, eppure la temperatura di quelle dita era così fredda che le provocò un tremito. La mano si scostò immediatamente.
"dottore, dottore. venga qui, subito" riuscì a sentire, a distinguere le parole.
Nuovi passi si fecero sempre più vicini, 

  
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