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Autore: LadyDarkOne    20/05/2014    1 recensioni
Finnick corre attraverso la giungla, corre e combatte per la sua salvezza, deve scappare da quella nebbia mortale se vuole rivedere quegli occhi che tanto ama.
Dal testo:
"Finnick Odair era stato, fin dai suoi primi Hunger Games, un ragazzo di mirabile bellezza. Gli occhi color del mare, i capelli bronzei e la mascella ben pronunciata lo facevano apparire ad occhi estranei come la perfezione reincarnatasi in un ragazzo. "
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Mags, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SERVA ME, SERVABO TE.


Finnick Odair era stato, fin dai suoi primi Hunger Games, un ragazzo di mirabile bellezza. Gli occhi color del mare, i capelli bronzei e la mascella ben pronunciata lo facevano apparire ad occhi estranei come la perfezione reincarnatasi in un ragazzo. Sogno di molti capitolini e non, era sempre stato accerchiato da una campana d'ammiratori che bramavano le sue labbra e per quelle avrebbero dato tutto, persino i loro infidi segreti. 
Ora, ancora una volta vittima del carnefice qual era la città di Capitol City, correva a perdi fiato per l'insidiosa giungla dell'Arena con Mags sulle spalle, pregando per la vita e sognando ad occhi aperti di riabbracciare la sua amata. 
Per la sua Annie, pensava mentre i rami più radi degli alberi gli graffiavano il volto, avrebbe fatto di tutto, e con tutto intendeva anche vincere quegli stupidi giochi e ritornare alla vita di prima. Sì, proprio così. Ritornare alla vita di prima era una delle cose che avrebbe fatto se fosse uscito vivo da quel postaccio. Perché? Perché lui lo sapeva, sapeva che se non fosse tornato a svendere il suo corpo come se fosse stato uno straccio non avrebbe più sentito la risata cristallina di Annie, non l'avrebbe più baciata, non avrebbe potuto sposarla e avere dei figli che avessero i suoi occhi e il suo naso all'insù; avrebbe continuato con piacere ad elencare le ragioni per cui sarebbe voluto ritornare a casa ma un urlo straziante squarciò l'aria e Finnick si volto di scatto. Peeta era a terra, la nebbia velenosa da cui stavano scappando era ormai così vicina da sentirne l'odore che, per esperienza, sapeva di morte certa. Katniss nel panico più totale lo aveva caricato sulle spalle e arrancando cercava di raggiungere lui e Mags, ma Finnick era certo che non ce l'avrebbero fatta, che sarebbero morti entrambi e che il piano tanto architettato con Heymitch sarebbe andato in rovina; fu un attimo, non riuscì neanche a capire come Mags fosse scesa dalle sue spalle, la vide sorridergli e indicargli Katniss che ancora una volta cadeva sotto il peso di Peeta.

"No Mags, sali, ti prego" disse affannosamente "Possiamo salvarci tutti.
Ne sono certo" mentì.

La donna scosse la testa, indicò nuovamente la ragazza e dopo che Finnick ebbe caricato Peeta sulle sue spalle, gli si avvicinò sorridendo, poi dando un ultimo sguardo alla nebbia che avanzava velocemente, lo baciò. 
Non fu un bacio vero e proprio, era più un bacio d'addio, un segno d'affetto nei suoi confronti prima di buttarsi a capofitto nella nebbia. 

"MAGS, NO!" urlò Finnick ancora scosso dal gesto della donna, ma era troppo tardi, il cannone aveva suonato e lui non 
poteva più fare nulla.

 Una lacrima amara gli solcò il volto, avrebbe pianto, urlato, imprecato, ma la nebbia gli era alle calcagna e la spiaggia era così vicina che con una sola corsa si sarebbero salvati tutti. Chiuse gli occhi, focalizzò Annie e respirando affannosamente raggiunse l'acqua cristallina che tanto gli ricordava il suo profumo.
   
 
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