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Autore: Lightway_    21/05/2014    1 recensioni
Gli occhi di tutti all'Istituto erano puntati su di lui. Il ragazzo era alto, muscoloso e con degli occhi blu come il mare. Se non fosse stato per i vestiti tipici del 1800, l'avrebbero scambiato per Alec.
Jace, Alec, Clary e Izzy lo fissavano a bocca aperta. Chi era? E perché assomigliava tanto ad Alec?
Jace fece un passo avanti, tenendo le braccia incrociate davanti a se, alzando il mento, mostrando il suo atteggiamento arrogante. 《Chi sei? Cosa fai qui?》
Il ragazzo dagli occhi blu parlò, senza esitare. 《William. William Herondale. Chiedo umilmente perdono per l'intrusione, sono fuggito da una brutta situazione. Vi prego di darmi l'occasione di spiegare.》I suoi occhi si spostarono su tutti i presenti, soffermandosi sulla ragazza dai lunghi capelli corvini. Era alta, magra e ben slanciata ma forte. Lo si poteva capire dal suo portamento, dalla sua camminata. Tutto in lei ispirava forza, persino i suoi occhi neri, un cui William intravide un luccichio. Il ragazzo si avvicinò di qualche passo a Isabelle, inchinandosi leggermente, prendendole la mano per poi portarsela alla bocca. Era un gesto tipico di altri tempi. Alec guardava la scena con aria divertita: si aspettava chiaramente
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ogni tassello della storia raccontata  da William sembrava incastrarsi perfettamente con il possibile piano di Sebastian .
Quella mattina,dopo l’arrivo del ragazzo all’Istituto,erano tutti seduti attorno all’enorme tavolo della sala intenti a mangiare qualcosa. La prima a rompere il silenzio fu Isabelle,che parlò poco dopo aver appoggiato il pezzo di pane nel piatto.  —   Quindi,in poche parole, tu sei arrivato qui a Brooklyn attraverso un portale,che però non è lo stesso che ti ha riportato dal passato. Giusto? —  Il ragazzo annuii abbassando gli occhi sul piatto di fronte a se. — Ma qui,nessuno cucina? —  Jace e Alec scoppiarono subito in una fragorosa risata,gettando la testa all’indietro. — Perché non chiedi a Isabelle quant’è buona la sua zuppa di pesce? —  La ragazza raddrizzò le spalle,cercando di controllare un impeto di rabbia,che defluì completamente negli occhi,dai quali lanciò uno sguardo fulminante diretto a Jace. Questo atteggiamento della sorella lo fece restare perplesso per qualche minuto,lasciandolo con un’espressione pensierosa che si trasformò ben presto in un ghigno divertito. Non voleva essere messa in imbarazzo davanti a William. Pochi minuti dopo,Izzy,si alzò dalla tavola,strisciando rumorosamente la sedia,dirigendosi  verso l’uscita della sala senza rivolgere un saluto a nessuno dei presenti.
-
Qualcuno bussò all’enorme porta dell’Istituto,interrompendo il giro “turistico” dei tre ragazzi. Il volto di Alec si illuminò subito. — Vado io,è Magnus. —  William sgranò subito i suoi occhi blu mare,voltando la testa verso Jace. — Magnus….Bane? Lo stregone? —  Disse rivolto al ragazzo,che lo fissava senza meravigliarsi. — Lo conosci? — . — Si,era a Londra nella seconda metà del 1800— Un sorriso si aprì sul volto del ragazzo,al passaggio di alcuni ricordi nella sua mente. Si appoggiò alla parete del corridoio,nell’attesa del ritorno dei due. William squadrò Jace dalla testa ai piedi. Aveva il tipico portamento degli Herondale,e la stessa cicatrice a forma di stella,situata alla base del collo,in quel momento lasciato scoperto dallo scollo a V della sua maglietta nera.
La risata dello stregone si sparse per il corridoio,poco prima che lui apparisse dall’angolo in cui svoltava. Restò paralizzato di fronte alla figura del ragazzo,che lo fissava con gli occhi blu spalancati.
— Mi dovrete dare spiegazioni molto chiare di questa cosa. — Disse Magnus senza staccare gli occhi sa Will. — Non sei contento di vedermi,stregone?. — 
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Dopo aver risposto a tutte le domande dello stregone,William si era congedato dal gruppo per tornare nella sua stanza,a cercare un po’ di riposo. Lungo il corridoio che portava alla sua stanza notò dei rumori provenienti dalla sala per l’addestramento. La porta era socchiusa,lasciando intravedere sono una piccola parte dell’enorme sala. William aprì lentamente la porta,guardando tutto ciò che vi era all’interno,posando infine gli occhi sulla figura che saltava su una delle travi di legno sospese. La ragazza smise subito di volteggiare nell’aria e salto giù dalla trave,atterrando fermamente sui piedi,mettendo i pugnali che teneva nelle mani nella cintura della tenuta da battaglia. Lui la fissava con un piccolo sorriso timido,ben poco degno di lui. Scosse il capo e avanzò nella stanza con falcate decise,ma non troppo veloci.
— Mi scuso per l’intrusione,ero attratto dal rumore che proveniva da questa stanza. —
Dissa passandosi una mano tra i suoi morbidi capelli.
— Non preoccuparti,avevo quasi finito. — Isabelle sciolse la coda alta,lasciando cadere i capelli in morbide onde lungo la schiena.
 
  
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