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Autore: Sunrised    21/05/2014    0 recensioni
Una telefonata sconvolse la mia vita.
Chiesi a mia madre dove mi portava, ma le sue lacrime erano troppo amare per rispondermi.
Dopo ore di viaggio senza fiatare, arrivammo in una città di mare, tranquilla, felice.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ultimo mese scolastico, un anno davvero orrendo per me. La fine della mia tortura sembrava così vicina, ma una telefonata sconvolse la mia vita.
Chiesi a mia madre dove mi portasse, ma le sue lacrime erano troppo amare per rispondermi.
Dopo ore di viaggio senza fiatare, arrivammo in una città di mare, tranquilla, felice.
Arrivammo in una villa, mia madre scese dall'auto e prese i miei bagagli, la vidi salutare un uomo alto, con un aspetto curato 
ma allo stesso tempo con uno sguardo spento.
Mia madre aprì la porta posteriore dove ero seduto, e mi disse di scendere. 
Senza ulteriore forza, scesi dall'auto e mi diressi verso l'uomo. 
-'Quanto mi sei mancato, piccolo!'- Le sue parole, un vuoto incolmabile dentro di me.
Era la prima volta che vidi mio padre, mia madre aveva sempre detto che lui era uscito di casa, senza più tornare, ma so che
lui mi ha sempre voluto bene, e che le cause dell'abbandono non erano queste. 
Salutai mia madre con aria schifata, e ripugnata, deluso dal suo comportamento, entro nella mia nuova casa per sistemare le mie cose.
Confuso ed amareggiato, uscì di casa per vedere in che schifo di posto mi aveva portato, ma invece trovavo quel posto molto accogliente.
La gente mi guardava incuriosita, volevano sapere chi fossi, lo leggevo nei loro occhi. 
Era passato il tramonto, e il cielo era di un rosso spento, sfumato con il colore viola, la musica pop mi accompagnava, durante il cammino su ponte di legno siatuato sul rusciello, arrivai al molo ornato di bancarelle, e giostrine, faceva molto caldo, e io avevo ancora il maglione che misi prima di partire.
Così andai vicino alla bancarella che vendeva magliette colorate, ma avevo pochi soldi con me, quindi decisi di andarmene, ma ad un certo punto un ragazzo alto, biondo e occhi azzurri il classico principe azzurro, si avvicinò a me, con la maglietta che stavo guardando, e me la mise sulla spalla, accompagnata da una bellissima melodia, la sua voce.
-'Sei nuovo da queste parti?'- Mi disse con tono affascinante, ero troppo occupato a fissare le sue labbra per rispondergli, volevo soltanto baciarlo.
-'Piacere mi chiamo Mark'- disse -'Kevin'- Risposi con confusione, ci dirigemmo alla spiaggia.
Iniziammo a parlare della nostra vita, delle cose buffe che ci erano capitate, ma era tardi, eravamo rimasti soli sulla spiaggia, accompagnati dalla luce soffusa delle candele che ornavano l'interna spiaggia.
-'Devo andare, mio padre sarà in pensiero'- Ebbi una sensazione strana, non avevo mai detto 'mio padre'.
Ma lui mi tirò con li braccio, e caddi sul suo petto.
Sentivo il suo respiro sulla mia pelle, il suo odore mi mandava in estasi.
Ci baciammo tutta la notte almeno e ciò che ricordo.
Mi svegliai la mattina allo stesso posto, ma lui era sparito, il cielo diventò grigio, e la pioggia stava per arrivare, così presi la maglietta e le scarpe, e corsi a casa.
  
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