Il cielo è plumbeo. Il cuore è piombo.
Il fiato è corto, e stanco, esausto.
Si scusa tanto, non era mai stato abituato
Prima d'ora a soffrire in questa maniera:
In silenzio, incausato, invisibile.
E' andata via un'altra giornata.
E' un'altra giornata persa,
Un'altra croce da incidere con forza
Sull'agenda degli affetti smarriti
E dei patimenti svampiti. 
E tu sei soltanto un'ennesima spina nel fianco,
Mentre annaspo in un mare blu, e melma.
Profuma. Molto. Profuma di buono.
Smettila di canticchiare l'amore per la vita,
Che più ti ascolto più mi viene l'affanno.
Sono passato troppo velocemente
Dalla fata turchina alla fata verde.
Le caviglie che tremavano sotto pressione adesso
Non muovono un passo, e non immagini quanto 
Sarebbero disposte a dare per tremare di nuovo
Dalla paura di agire e poi pentirsene:
Il bisogno fisiologico di sentirsi, 
In un modo o nell'altro, vivo.
E il rischio della caduta, e della pessima figura,
E il rischio di parlare troppo, o troppo veloce,
O di incartarmi nelle parole.
Si trattava solo di salutarti,
Ma dietro c'era il mondo,
E la geometria del cosmo.
Si trattava solo di qualcosa di nuovo...
Che poi è ciò di cui vive l'uomo.
Divorami pure adesso.
Divorami dentro,
Lentamente,
Fino a morire.
Lasciami almeno dormire.

   L'Anxiété