Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: GiordinHoran    22/05/2014    2 recensioni
Questa è una lettera scritta senza destinatario. Nessuno la leggerà, e per nessuno intendo lei. Vi siete mai sentiti completamente soli, circondati di persone, ma soli? Vi siete mai sentiti vulnerabili? Avete mai perso qualcuno?
"Eh questo è uno dei problemi di molti: se piangi in silenzio, penseranno che non piangi mai."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Per chi ha la forza di lasciare andare, e la debolezza di ammetterne la sofferenza."

Questa è una di quelle lettere senza destinatario, una di quelle che scrivi a luci spente nelle ore più improbabili del giorno. 
Quelle lettere sfocate ed appannate dalle lacrime, quelle scritte con la mano tremolante e il cuore pietrificato, immobile.
Quelle lettere che rimangono dimenticate nei cassetti sotto qualche maglietta che non si usa più, che rimangono a prendere la polvere, 
Quelle lettere marcate, dall'inchiostro scuro e i bordi stropicciati. Quelle lettere scritte su pagine volanti ma con parole scolpite, fogli leggeri e pensieri profondi.
Quelle lettere che scrivi tentando di dire ciò che provi, intrappolando tutte le proprie emozioni fra delle righe.
Quelle lettere che poi non consegni mai.

"Caro Nessuno, le ho cambiato il nome dalla rubrica telefonica e come ogni adolescente medio sa, quest'azione si compie solo due volte: quando si incontra una persona, e quando la si perde. E io la ho persa.
"Tranquilla, passerà." Ti dicono. Io questa frase la trovo ipocrita, non fraintendiamoci, tutto passa ma bisogna vedere come: se sorpassa o ti trapassa. 
Ho sbagliato troppe volte a parole, ho mancato troppe occasioni, non l'ho saputa tenere con la forza con cui lei meritava. Così ho deciso di scriverle.
Le scrivo una lettera senza risposta, le scrivo emozioni che lei non conoscerà, le scrivo di lei e per lei. Le scrivo di come era migliore attraverso i suoi occhi e  la sua mano saldamente incastrata nella mia come un puzzle, le scriverò di noi.
Scriverò di quella volta in cui ce ne siamo andate via di schiena incontro a chi insegneremo quello che imparammo noi due.
Mi mancherà inevitabilmente, girarsi e avere qualcuno che con un solo incontro di occhi ti potesse far capire che sarebbe restato. Mi mancherà la felicità di alzarmi la mattina, truccarmi maldestramente infilarmi qualche vestito e prima di uscire pensare "e anche oggi spero di piacerle."
Sai, Nessuno, quando la scelsi era così insicura e fragile ed io mi ero ripromessa di salvarla, di aiutarla. Mi ero ripromessa molte cose. Mi ero ripromessa che l'avrei portata ovunque e che le avrei detto che nessun posto sarebbe stato bello come lei in quel momento, sette meraviglie del mondo incluse. Mi ero ripromessa che l'avrei portata al mare e che le avrei giurato che se un giorno dovessi mai naufragare su qualche isola deserta l'avrei voluto fare solo e solamente con lei. Mi ero ripromessa che un giorno avremmo visto le stelle cadenti e quando lei mi avesse chiesto cosa avessi desiderato l'avrei semplicemente guardata negli occhi senza dire alcuna parola, e lei mi avrebbe capito, e lei avrebbe espresso lo stesso.
Ticchetto impazientemente sul cellulare e insieme alla luce dello schermo in me si accende la speranza. Deglutisco, un brivido mi scorre lungo la schiena. Trattengo il respiro: non credo mi scriverà stasera.
L'avrei abbracciata più forte se avessi saputo che sarebbe stata l'ultima volta. La campanella suonò, mi sfiorò il fianco e mi sussurrò di non preoccuparmi, sbatte la porta ed esce dalla classe buia.
E da lì ciò che ricordo sono solo i singhiozzi e la faccia completamente accostata al  banco, i fazzoletti impregnati di nero, le pagine di diario strappate. E da lì ricordo solo che ero sola.
Nessuno, io non so cosa lei stia facendo ora, a chi stia pensando, che canzone stia ascoltando, se stia sorridendo. Oh come vorrei saperlo. 
Cercherò di superare stanotte, perchè si sa, che le notti sono tremende. Di notte o vivi o muori, o sorridi o piangi non c'è una via di mezzo. Di notte è tutto amplificato e le emozioni si triplicano. Si diventa vulnerabili sotto il chiarore delle stelle.

Oggi è stato il mio primo giorno senza lei, domani lo sarà ancora. Scrivo con gli sbarrati, le lacrime ricadono sul foglio, le gocce calano fino alle estremità. Ricontrollo ancora una volta il telefono, ma dov'è?






 
 

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: GiordinHoran