Mi
avvicinai di un altro
centimetro a lui, gattonando. Mi persi nel suo profumo. Mi
alzai a mezzo busto,
facendo forza sulle braccia. Aprii i palmi ed accarezzai
l’erba. Avvertii
le sue mani
accarezzarmi la schiena, legandomi di più al suo corpo. Mi
allontanò dolcemente da
sé, non appena sentì che il bacio si stava
approfondendo. Lo
spinsi via lasciandolo
sorpreso. Sentii le lacrime pungermi agli angoli degli occhi mentre la
sua
immagine andava via, via sfocandosi. Trunks arrise avvicinandosi a me. Mi
avvicinò a sé cingendomi i
fianchi. Sfiorò con la punta del naso il mio ventre. Era dolce. Avvertii
la sua lingua calda
puntellare sul collo. Risalì pian piano. Mi baciò
la mascella, iniziando a
percorrere la strada per giungere alle mie labbra. Io ero pietrificata.
Non
sapevo che fare. Arrivato
alla sua meta,
cominciò a baciarmi. Percepii il sapore delle sue labbra e
risposi. Si
alzò, andò in direzione
dell’albero di prima. Un
tuono si fece strada fra i
rumori della pioggia. Il tuono non era quello reale, il tuono era il
mio gemito
di gioia, la pioggia le mie lacrime di felicità. Ed
ancora oggi, dopo due
anni, i nostri cuori battono alla stessa velocità di ieri. -
Fine - Salve ^^ Come va? Saluti, Raffa
Era una di quelle estati che non sembrano tali, piove spesso e raramente il sole esce dal suo regno
per
presentarsi nel suo splendore. Mi trovavo in riva ad un ruscello, nella
pausa
tra un temporale e l’altro.Il sole sembrava aver
ascoltato la preghiera di tutti e ci aveva concesso un po’ di
calore.
Immersi le mani nell’acqua,
ricevendo un brivido per la sua freschezza.
Chiara, limpida e pulita. Misi
le mani aperte all’insù, una accanto
all’altra. Raccolsi un po’ di liquido e me
lo portai al viso. Chiusi gli occhi mentre m’immergevo in
quell’incredibile limpidezza.
Scrollai
un po’ le mani per
farle asciugare, me le passai fra le ciocche corvine, tirando
all’indietro la
frangetta come se fosse stata sottoposta ad un gel.
Rimasi in posizione
ginoflessa, lì su quella riva, a godermi il silenzio dei
Monti Paoz.
Il canto degli uccelli mi
alleviava mentre le distese verdeggianti mi incantavano.
Mi
alzai dalla mia posizione
ed andai in direzione di un albero. Mi sedetti ai suoi piedi,
portandomi le
ginocchia al petto. Era rilassante. Faceva un bel freschetto e mi venne
sonno.
Gli occhi semichiusi osservavano il paesaggio con dolcezza. Il mio
sguardo andò
a posarsi sul cielo limpido: le nuvole si muovevano, forse giocavano a
prendersi.
“
Pan. ” cinsi le ginocchia
con le braccia ed appoggiai il viso su queste ultime. Chiusi gli occhi.
“ Pan.” Li riaprii di scatto,
sentendomi chiamare: davanti a me c’era la mia bandana
arancione che dondolava.
Aprii e chiusi gli occhi velocemente. Era strano, le bandane non
parlano.
“
Pan, sono qui.” Iniziai a
salire con lo sguardo. Una mano teneva la bandana, una grande mano.Braccia forti e muscolose,
lasciate intravedere da una maglietta nera a giro maniche.
Sulla
maglietta,
all’altezza del torace ampio, vi era un marchio.
C’era scritto “ CAPSULE
CORPORATION ”.
Richiusi gli occhi.
Mh…infondo non era niente di che…
Nel
buio dei sogni la scritta
bianca continuava a tormentarmi. “Capsule
Corporation”. “Capsule Corporation”.
Capsule Corporation?!
Sbarrai gli occhi, risalendo
terrorizzata la figura che si trovava di fronte a me. Trunks…
“ Oh…credevo volessi
dormire.” Mi disse sorridendo. “ Tieni,
l’ho trovata vicino al ruscello, se non
stai attenta, rischi di perderla.”io
annuii svogliatamente. Non
era di sicuro colpa mia se me n’ero dimenticata.
Lui si sedette accanto a me.
“Tranquilla, non è una ramanzina.”
Asserì ridendo. Appoggiò la schiena al
tronco, distese una gamba, mentre l’altra la mantenne
piegata. Incrociò le
braccia e le posizionò indietro al capo. Chiuse gli occhi
respirando quella
lieve brezza.
Scrutai il suo viso, il suo
profilo regale – probabilmente ereditato dal padre- le labbra
rosee, sottili
sulle quali era disegnato un sorriso fanciullesco. Si stava godendo la
taciturnità, come me poco prima. Il petto si alzava ed
abbassava regolarmente.
Alcune ciocche lilla, gli ricaddero sul viso. Era bello.
Sapeva di buono. Chiusi gli
occhi continuando ad inspirare quella fragranza.
Ma cos’era quella strana
sensazione che provavo?
Dischiusi gli occhi,
scoprendolo a guardarmi. Avvicinò il suo viso al mio, naso
contro naso.
Io emisi un gemito di
sorpresa e caddi all’indietro. Sentii la sua risata e mi unii
anch’io a quella
dolce sinfonia.
“ Allora?!” dissi io “ Mi
vuoi spiegare perché mi stavi osservando?”
Trunks scosse il capo. “ Eh
no cara” asserì muovendo l’indice a
mo’ di negazione “ Io osservavo te,
perché
tu stavi facendo lo stesso.”
Mi sentii come un ladro
scoperto a rubare. Serrai gli occhi facendo la linguaccia. Sussurrai
qualcosa
come ‘ beccata ’.
“ Dai ” disse “ ti aiuto ad
alzarti.”.
Presi la sua mano e lo sentii
tirarmi su con forza. Aprì le braccia vedendomi cadere in
avanti.
Battei il viso contro il suo
petto. Mi cinse a sé delicatamente.
Alzai il capo, guardandolo
interrogativa. Il Brief se ne stava con un espressione gioiosa sul viso.
Abbassò il volto,
sorridendomi con i suoi dolci occhi. Ciò che fece fu una
degna risposta alla
mia tacita domanda.
In
realtà non sembrava un
bacio, era più una pressione di bocca contro bocca.
Avevo
gli occhi spalancati di
sorpresa ed all’inizio non risposi. Non potevo credere che mi
stesse baciando.
Era un sogno che diveniva realtà. Una realtà
mutata in un bellissimo sogno.
Le palpebre si abbassarono da
sole. Le labbra si lasciarono trasportare dalle movenze di quelle di
lui mentre
le mani stringevano forte la sua maglietta. Forte per non lasciarlo
andare.
Forte come se fosse l’unico appiglio che mi salvasse la vita.
Abbracciandomi, mi dondolò
fra le sue braccia. Sapevo che si sarebbe pentito, io sapevo che non
c’era
speranza per me. Sì, ma adesso perché mi
abbracciava?!
Mi scompigliò i capelli. “
Shh… non piangere” sussurrò
asciugandomi una lacrima che era sfuggita al mio
controllo. Si accovacciò davanti a me, odiavo quando lo
faceva. Mi sentivo così
tremendamente bassa al suo confronto che, vedendolo comportarsi
così, mi
sentivo una bambina.
Strinsi il suo capo contro di
me, non conoscendo il perché del mio gesto.
Mi tirò giù, in modo da
essere alla sua stessa altezza. Accostò la bocca al mio
collo. Rimase così,
senza dire o fare qualcosa.
Era lì che mi baciava, mi
sfiorava, lui. Quel lui.
La sua lingua trovò nella mia
un compagno di giochi. Danzarono insieme, mentre Trunks mi abbassava il
capo,
mantenendomi la nuca. Ci staccammo dopo un bel po’.
“ Per favore non farlo.” sussurrai
“Io ti Amo ma, tu non illudermi. ” abbassai lo
sguardo, osservando con finto
interesse i fili d’erba che venivano mossi dal vento. Sentii
l’odore della
pioggia e delle piccole gocce iniziarono a scendermi sul capo.
Ritornò con la bandana in
mano. Me la legò in testa, in modo che non mi bagnassi i
capelli.
“ Pan…” alzai lo sguardo. “
io non posso fingere di provare qualcosa che realmente
provo.” sorrise accarezzandomi una
guancia. “ Anch’io ti Amo.”
Come se fosse realmente
possibile, piansi e risi. Risi e piansi.
Mi accoccolai sul suo petto
ascoltando i battiti del suo cuore.
Questa one shot non è altro che il sogno che ho
fatto stamane alle
sei di mattina (sai quanto ce ne importa -.-ndVoi) (Ehm...^___^" ndme).
L'ho modificato (naturalmente u_u) e spero vi piaccia.
Grazie in anticipo a chi legge ed a chi vorrà recensire^^