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Autore: raffa_94    31/07/2008    5 recensioni
"Mi avvicinai di un altro centimetro a lui, gattonando. Mi persi nel suo profumo. Sapeva di buono. Chiusi gli occhi continuando ad inspirare quella fragranza. Ma cos’era quella strana sensazione che provavo? Dischiusi gli occhi, scoprendolo a guardarmi. Avvicinò il suo viso al mio, naso contro naso. Io emisi un gemito di sorpresa e caddi all’indietro. Sentii la sua risata e mi unii anch’io a quella dolce sinfonia."
Diciamo che il titolo non rispecchia in sé per sé la shot. Però non mi veniva altro in mente...^^" Buona lettura ^o^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pan, Trunks
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era estate. L’estate di due anni fa.
Era una di quelle estati che non sembrano tali, piove spesso e raramente il sole esce dal suo regno per presentarsi nel suo splendore. Mi trovavo in riva ad un ruscello, nella pausa tra un temporale e l’altro.Il sole sembrava aver ascoltato la preghiera di tutti e ci aveva concesso un po’ di calore.
Immersi le mani nell’acqua, ricevendo un brivido per la sua freschezza.
Chiara, limpida e pulita. Misi le mani aperte all’insù, una accanto all’altra. Raccolsi un po’ di liquido e me lo portai al viso. Chiusi gli occhi mentre m’immergevo in quell’incredibile limpidezza.

Scrollai un po’ le mani per farle asciugare, me le passai fra le ciocche corvine, tirando all’indietro la frangetta come se fosse stata sottoposta ad un gel.
Rimasi in posizione ginoflessa, lì su quella riva, a godermi il silenzio dei Monti Paoz.
Il canto degli uccelli mi alleviava mentre le distese verdeggianti mi incantavano.

Mi alzai dalla mia posizione ed andai in direzione di un albero. Mi sedetti ai suoi piedi, portandomi le ginocchia al petto. Era rilassante. Faceva un bel freschetto e mi venne sonno. Gli occhi semichiusi osservavano il paesaggio con dolcezza. Il mio sguardo andò a posarsi sul cielo limpido: le nuvole si muovevano, forse giocavano a prendersi.

“ Pan. ” cinsi le ginocchia con le braccia ed appoggiai il viso su queste ultime. Chiusi gli occhi.
“ Pan.” Li riaprii di scatto, sentendomi chiamare: davanti a me c’era la mia bandana arancione che dondolava. Aprii e chiusi gli occhi velocemente. Era strano, le bandane non parlano.

“ Pan, sono qui.” Iniziai a salire con lo sguardo. Una mano teneva la bandana, una grande mano.Braccia forti e muscolose, lasciate intravedere da una maglietta nera a giro maniche.
Sulla maglietta, all’altezza del torace ampio, vi era un marchio. C’era scritto “ CAPSULE CORPORATION ”.
Richiusi gli occhi. Mh…infondo non era niente di che…

Nel buio dei sogni la scritta bianca continuava a tormentarmi. “Capsule Corporation”. “Capsule Corporation”. Capsule Corporation?!
Sbarrai gli occhi, risalendo terrorizzata la figura che si trovava di fronte a me. Trunks…
“ Oh…credevo volessi dormire.” Mi disse sorridendo. “ Tieni, l’ho trovata vicino al ruscello, se non stai attenta, rischi di perderla.”io annuii svogliatamente. Non era di sicuro colpa mia se me n’ero dimenticata.
Lui si sedette accanto a me. “Tranquilla, non è una ramanzina.” Asserì ridendo. Appoggiò la schiena al tronco, distese una gamba, mentre l’altra la mantenne piegata. Incrociò le braccia e le posizionò indietro al capo. Chiuse gli occhi respirando quella lieve brezza.

Mi posizionai a gattoni per poterlo osservare meglio. Era adorabile.
Scrutai il suo viso, il suo profilo regale – probabilmente ereditato dal padre- le labbra rosee, sottili sulle quali era disegnato un sorriso fanciullesco. Si stava godendo la taciturnità, come me poco prima. Il petto si alzava ed abbassava regolarmente. Alcune ciocche lilla, gli ricaddero sul viso. Era bello.

Mi avvicinai di un altro centimetro a lui, gattonando. Mi persi nel suo profumo.
Sapeva di buono. Chiusi gli occhi continuando ad inspirare quella fragranza.
Ma cos’era quella strana sensazione che provavo?
Dischiusi gli occhi, scoprendolo a guardarmi. Avvicinò il suo viso al mio, naso contro naso.
Io emisi un gemito di sorpresa e caddi all’indietro. Sentii la sua risata e mi unii anch’io a quella dolce sinfonia.

Mi alzai a mezzo busto, facendo forza sulle braccia. Aprii i palmi ed accarezzai l’erba.
“ Allora?!” dissi io “ Mi vuoi spiegare perché mi stavi osservando?”
Trunks scosse il capo. “ Eh no cara” asserì muovendo l’indice a mo’ di negazione “ Io osservavo te, perché tu stavi facendo lo stesso.”
Mi sentii come un ladro scoperto a rubare. Serrai gli occhi facendo la linguaccia. Sussurrai qualcosa come ‘ beccata ’. Lo udii ridere di nuovo, per poi alzarsi ed allungarmi la mano.
“ Dai ” disse “ ti aiuto ad alzarti.”.
Presi la sua mano e lo sentii tirarmi su con forza. Aprì le braccia vedendomi cadere in avanti.
Battei il viso contro il suo petto. Mi cinse a sé delicatamente.

Avvertii le sue mani accarezzarmi la schiena, legandomi di più al suo corpo.
Alzai il capo, guardandolo interrogativa. Il Brief se ne stava con un espressione gioiosa sul viso.
Abbassò il volto, sorridendomi con i suoi dolci occhi. Ciò che fece fu una degna risposta alla mia tacita domanda.

Percepii il calore delle sue labbra sulla fronte. Era un incredibile sensazione quella che provavo, mi sentivo bene, davvero bene. Come se gli uccellini cinguettassero di gioia solo per ciò che stava accadendo. Si staccò, portò una mano al mio mento. Lo alzò delicatamente. Mi guardò negli occhi: il mio cioccolato affondava nel suo mare. Si chinò su di me e mi baciò. Mi baciò.

In realtà non sembrava un bacio, era più una pressione di bocca contro bocca.
Avevo gli occhi spalancati di sorpresa ed all’inizio non risposi. Non potevo credere che mi stesse baciando. Era un sogno che diveniva realtà. Una realtà mutata in un bellissimo sogno.
Le palpebre si abbassarono da sole. Le labbra si lasciarono trasportare dalle movenze di quelle di lui mentre le mani stringevano forte la sua maglietta. Forte per non lasciarlo andare. Forte come se fosse l’unico appiglio che mi salvasse la vita.

Mi allontanò dolcemente da sé, non appena sentì che il bacio si stava approfondendo.
Abbracciandomi, mi dondolò fra le sue braccia. Sapevo che si sarebbe pentito, io sapevo che non c’era speranza per me. Sì, ma adesso perché mi abbracciava?!

Lo spinsi via lasciandolo sorpreso. Sentii le lacrime pungermi agli angoli degli occhi mentre la sua immagine andava via, via sfocandosi. Trunks arrise avvicinandosi a me.
Mi scompigliò i capelli. “ Shh… non piangere” sussurrò asciugandomi una lacrima che era sfuggita al mio controllo. Si accovacciò davanti a me, odiavo quando lo faceva. Mi sentivo così tremendamente bassa al suo confronto che, vedendolo comportarsi così, mi sentivo una bambina.

Mi avvicinò a sé cingendomi i fianchi. Sfiorò con la punta del naso il mio ventre. Era dolce.
Strinsi il suo capo contro di me, non conoscendo il perché del mio gesto.
Mi tirò giù, in modo da essere alla sua stessa altezza. Accostò la bocca al mio collo. Rimase così, senza dire o fare qualcosa.

Avvertii la sua lingua calda puntellare sul collo. Risalì pian piano. Mi baciò la mascella, iniziando a percorrere la strada per giungere alle mie labbra. Io ero pietrificata. Non sapevo che fare.
Era lì che mi baciava, mi sfiorava, lui. Quel lui.

Arrivato alla sua meta, cominciò a baciarmi. Percepii il sapore delle sue labbra e risposi.
La sua lingua trovò nella mia un compagno di giochi. Danzarono insieme, mentre Trunks mi abbassava il capo, mantenendomi la nuca. Ci staccammo dopo un bel po’.

Avevamo il fiato corto, ansimavamo entrambi. Mi avvicinò di nuovo a lui, con l’intenzione di ricominciare quella meravigliosa quanto antica danza; io mi scostai.
“ Per favore non farlo.” sussurrai “Io ti Amo ma, tu non illudermi. ” abbassai lo sguardo, osservando con finto interesse i fili d’erba che venivano mossi dal vento. Sentii l’odore della pioggia e delle piccole gocce iniziarono a scendermi sul capo.

Si alzò, andò in direzione dell’albero di prima.
Ritornò con la bandana in mano. Me la legò in testa, in modo che non mi bagnassi i capelli.
“ Pan…” alzai lo sguardo. “ io non posso fingere di provare qualcosa che realmente provo.” sorrise accarezzandomi una guancia. “ Anch’io ti Amo.”

Un tuono si fece strada fra i rumori della pioggia. Il tuono non era quello reale, il tuono era il mio gemito di gioia, la pioggia le mie lacrime di felicità.
Come se fosse realmente possibile, piansi e risi. Risi e piansi.
Mi accoccolai sul suo petto ascoltando i battiti del suo cuore.

Ed ancora oggi, dopo due anni, i nostri cuori battono alla stessa velocità di ieri.

 

- Fine -

Salve ^^ Come va?
Questa one shot non è altro che il sogno che ho fatto stamane alle sei di mattina (sai quanto ce ne importa -.-ndVoi) (Ehm...^___^" ndme).
L'ho modificato (naturalmente u_u) e spero vi piaccia.
Grazie in anticipo a chi legge ed a chi vorrà recensire^^

Saluti, Raffa

 

   
 
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