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Autore: Ciuffettina    23/05/2014    5 recensioni
In fondo era solo uno scherzo innocente. Chi si aspettava che il patriarca avrebbe eseguito i suoi ordini senza neanche protestare?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Michael, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Non c’era giorno in cui Abramo non raccontasse a chiunque gli capitasse a tiro che quando il Signore gli chiese di uscire dalla sua terra e di andare dove Egli gli avrebbe mostrato, lui aveva prontamente obbedito e ogni volta concludeva la tiritera con la frase: «Qualunque cosa il Signore mi chieda, io la farò.»

Ah sì?” pensò un giorno Gabriel “Voglio proprio vedere.” e si recò da lui. «Abramo!»
Rispose: «Eccomi!»
Gabriel riprese: «Il Signore sa quanto tu sia fedele e obbediente…»
«Sì, quando il Signore mi ha detto: “Esci dalla tua terra e va’ dove ti mostrerò…” io…»
Gabriel alzò una mano per interromperlo: «Sì, lo sappiamo tutti, non fai che ripeterlo tutti i santi giorni, è diventata persino una ballata ma, vedi, un semplice cambio domiciliare non è poi ‘sto granché, non trovi? Pertanto ora ti si chiede una nuova prova di fedeltà: prendi tuo figlio Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in sacrificio su di un monte che io t’indicherò.»
«Va bene.»
Gabriel aveva intenzione, quando Abramo avesse protestato, di proporgli qualcosa di più semplice, tipo infilare il braccio in una pentola di acqua bollente, cose così ma davanti a quella repentina accettazione rimase spiazzato: “Questa poi… Quando si trattava di perfetti sconosciuti, eri lì a trattare peggio di un mercante di stoffe(1), per tuo figlio non sai dire altro che “Va bene?” e allora proseguiamo.

Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per il sacrificio e si mise in viaggio verso il luogo che Gabriel gli aveva indicato.
Il terzo giorno Abramo vide quel luogo, allora disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi.» Abramo prese la legna e la caricò su Isacco, prese il coltello, poi proseguirono.
Gabriel continuava a seguirli svolazzando sopra di loro e pensava: “Prima o poi mi supplicherà di non farglielo fare.” Sperava solo che questo non desse il via a una nuova tiritera: “E quando il Signore mi disse di sacrificare Isacco, io…”
Così arrivarono al luogo che l’arcangelo gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull’altare poi, senza esitazione, impugnò il coltello per immolarlo. “Ma questo è matto! Lo sta per fare sul serio!” «Abramo!»
Rispose: «Eccomi!»
L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Hai superato alla grande il test sull’ubbidienza, vediamo un po’ quello sulla fede… Aspetta qui un attimo e nel frattempo slegalo.» Sparì e ricomparì qualche minuto dopo con una pentola piena di acqua bollente(2) «Allora, devi infilare il braccio qui dentro, se la tua fede è forte, non ti farai neanche una scottatura.»
Abramo, senza esitare, immerse l’arto nell’acqua calda, salvo tirarlo fuori dopo due secondi, urlando dal dolore.
L’angelo scosse la testa, con finto rammarico: «Ahi, ahi, ahi, pare proprio che la tua fede sia deboluccia… Mettici su dell’acqua… fredda stavolta. Un altro consiglio: smettila di vantarti della tua obbedienza o della tua fede o esse verranno nuovamente messe alla prova, sono stato chiaro?» “Così impari a voler sacrificare tuo figlio senza neanche protestare un po’. Prima Ishmael(3), poi Isacco, sarai anche un Patriarca ma di certo non proporrò il tuo nome per il concorso Padre dell’Anno.”
Con uno svolazzo tornò in Paradiso, dove venne accolto dalla voce fredda di Michael: «Gabriel, la vuoi smettere con gli scherzi idioti?»
Gabriel gli sorrise furbescamente «Fratellone, ho l’eternità davanti, in qualche modo devo pur passare il tempo» gli rispose prima d’infilarsi in bocca un fico ricoperto di miele.

***

Racconto ispirato al capitolo 22 della “Genesi”
1) Vedere il racconto Abramo e i tre arcangeli
2) Perdonatetemi ma non potevo proprio lasciar perdere la pentola di acqua bollente misura-fede (puntata 04x20)
3) Vedere il racconto “L’abbandono di Ishmael
   
 
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