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Autore: nikoolas96    23/05/2014    0 recensioni
[GDR Trama inventata.]
[La Città Di Nessuno GDR Yaoi/Slash]L'intera storia, l'ambientazione e i personaggi sono tratti da un GDR di cui ero amministratore, trovate il titolo in alto. Il materiale è di esclusiva proprietà della fondatrice del GDR quale autrice dell'omonima opera.
La storia è scritta a due mani, da me e la mia amica, come la chiamo io, Ellina! *W*
I personaggi sono Stan ed Emis, due ragazzi, due cuori e... Beh due scrittori. XD
La storia è a tema Yaoi, ovvero tratta di rapporti omosessuali tra due ragazzi. Se non siete interessati al genere... Sayonara minna! :*
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Stan & Emis...


Rieccomi qui, a scrivere di nuovo, questa volta non da solo però: sarà un pezzo a due mani, una storia raccontata da due punti di vista differenti, due vite che si intrecciano, due vite davvero incasinate, che si scontreranno brutalmente e si ameranno teneramente, impareranno a conoscersi e a trovare un equilibrio e forse, anche a ricominciare da zero.
Un paio di cose per informare i lettori: Il luogo in cui le vicende si svolgono è la Città di Nessuno, una città divisa in due bande: Puma e Lupi. Il personaggio che userò io appartiene ai Lupi, il personaggio che muoverà la persona che scriverà con me appartiene ai Puma. Lupi e Puma, così come la città stessa sono caratterizzati da un'estrema dicotomia: i primi sono gli appartenenti alla bourgeoisie, i padroni economici della città, ricchi e stucchevoli signorotti, frivoli e pacchiani il più delle volte; i secondi invece, appartengono al ceto medio-basso, alcuni sono ridotti alla più totale miseria, altri arrancano per arrivare a fine mese, altri bene o male riescono a vivere senza apparenti difficoltà, ma sicuramente sanno come arrangiarsi e comprendono il valore della vita meglio di chiunque altro. Ma... Non sono tutti così! E durante la storia, penso proprio che lo capirete anche voi... 
Ah, dimenticavo! C'è una minaccia che aleggia sulla Città, o come la chiamiamo noi, sulla City, I Nero, una banda di criminali che vuole distruggere Puma e Lupi e che ha commesso crimini innumerevoli e inclassificabili! La banda è coinvolta nel passato di entrambi, e durante la storia capirete il perché.


{Stan.



Quella mattina era iniziata proprio bene. Stan si svegliò stiracchiandosi e abbracciando il cuscino, come faceva di consueto. Era un modo per regalarsi affetto, in un periodo in cui non lasciava molto spazio ai sentimenti, per suo volere ovviamente.
Era tornato da appena una settimana e per tutta la durata del suo stage in Gran Bretagna si era dedicato anima e corpo al lavoro, soffocando, per quanto potesse, tutto l'uragano interno di sentimenti che provava. Era stato un anno intenso, doveva ammetterlo, ma era stato anche un modo per staccare da tutto il periodaccio che stava passando. Con se stesso, col suo lavoro, con lui...
Tra una prova e l'altra in sala discografica, non aveva avuto praticamente tempo per sé, ma doveva ammetterlo: era stato gratificante. Ricevere l'opportunità di andare a studiare un anno in Gran Bretagna per perfezionarsi, conoscere artisti importanti e poter imparare da loro e soprattutto viaggiare da una parte all'altra senza fermarsi mai lo aveva davvero fatto sentire un tutt'uno con la musica, esattamente come la prima volta che prese in mano una chitarra, pigiò il tasto di un pianoforte o avvicinò la sua bocca ad un microfono. Esperienza unica.
Durante lo stage aveva lavorato anche sulla sua immagine e sul suo fisico, oltre che sulla sua carriera artistica, anche se, praticamente, le due cose erano prettamente complementari.
Aveva cambiato completamente look, spostandosi dal classico e vestendo più casual, sostituendo i suoi vecchi vestiti con altri che gli erano più congeniali, aveva fatto un nuovo taglio di capelli e aveva fatto un corso di Aikido di circa sei mesi. Ora il suo fisico era diventato ancora più asciutto di prima e con qualche accenno lievissimo di addominali, le spalle gli erano cresciute leggermente e finalmente, dopo quasi diciotto anni di agonia gli era spuntato qualche pelo invisibile e un accenno di barba di cui andava fierissimo e che metteva puntualmente in bella mostra, come a dire: “Sto diventando un uomo, non intralciatemi!”. Si era anche fatto un tatuaggio, sinonimo per lui di trasgressione estrema: una chiave di violino sulla parte sinistra del ventre.
Ora che era tornato nella City aveva un sacco di nuovi progetti e nuove idee e, oltretutto, tantissimo materiale per poter incidere nuovi pezzi, quello si che sarebbe stato un sogno. Si era anche ricordato, a malincuore, del tempo che passava e ritornare nella City, respirare di nuovo quell'aria, incontrare di nuovo le persone che conosceva da una vita aveva fatto riaffiorare in lui tantissimi ricordi, da quelli belli a quelli brutti, da quelli macabri a quelli quasi fiabeschi, uno in particolare.
Emis Regan.
Non è che il suo ricordo fosse riaffiorato, perché in realtà non aveva mai lasciato la sua mente, era con lui sempre e costantemente e a Stan piaceva ricordarlo, piangere quando pensava alle cose brutte che avevano passato, ridere quando pensava ai momenti belli, Emis era stato con lui in ogni momento, era presente in ogni tipo di pensiero, da quelli più tristi e malinconici a quelli più romantici e passionali, in tutti i sensi.
Aveva pensato, e aveva pensato bene, che l'aria Inglese potesse giovargli, e così aveva deciso di cominciare, in parallelo col suo lavoro, un percorso per cercare di capire come mai tra loro le cose fossero andate a finire così. Perché il problema non era il perché, ma il come. In quel percorso capì tante cose di se stesso, Emis era stato un pezzo importantissimo della sua vita, qualcosa di imprescindibile da lui, qualcuno che non avrebbe mai dimenticato e, anche adesso dopo un anno, ne era ancora innamorato alla follia perché nessuno se non lui, gli aveva fatto provare quei sentimenti, quelle emozioni, quella voglia di vivere che credeva di aver perso. Sentiva di essere una persona diversa e sapeva che, anche se loro due probabilmente non si sarebbero più rivisti, grazie a quello che era successo era riuscito a migliorare, a trasformare tutto quel male in qualcosa di buono almeno un po'. E si, gli mancava il suo odore, i suoi baci, le sue mani sulla sua pelle, i suoi bellissimi occhi, le sue bellissime labbra, quei sorrisi e quei capelli sbarazzini, ma sapeva che, per come erano andate le cose, rivederlo sarebbe stata quasi un'utopia e ancor più lo sarebbe stata ottenere il suo perdono. Voleva che sapesse che era cambiato, che adesso era una persona nuova, ma aveva paura della sua risposta, di affrontarlo, perché in fondo sapeva, che se questa volta si sarebbero rivisti e si sarebbero scontrati ancora, per entrambi sarebbe stata anche l'ultima.
Con questi pensieri in testa arrivò nel centro della città, e dopo aver passato una mattina a gironzolare per negozi e bar vari, salutando tutti quelli che incontrava, prese un bus che si fermò a parecchi isolati da casa sua. Si era confuso e aveva preso la strada sbagliata, ormai era più di un anno che non prendeva un bus della City, abituato a quelli inglesi, che praticamente erano delle suite di lusso. Anche se ehi, la City non aveva proprio niente da invidiare a nessuno, tsè.
Non sapeva dove andare ma beh, poco male, avrebbe chiesto informazioni non appena avrebbe trovato anima viva per strada. Era diventato più sicuro e scaltro rispetto ad un anno fa. Mise le cuffie, perché la musica gli facesse compagnia sperando di trovare qualcuno che potesse dargli una mano a trovare la strada giusta e di non incappare in qualche idiota. La canzone che era partita era quella che ascoltava praticamente sempre, che lo faceva viaggiare con la mente, atterrare su un altro pianeta. Sorrise, cercando di non distrarsi, ma i ricordi lo trascinavano sempre in una dimensione parallela, in un'altra storia, in un altro posto.
Già, chissà dove, eh?!

   
 
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