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Autore: Occhidentrocchi    23/05/2014    1 recensioni
Come sempre sono alcuni pensieri.
E come sempre sei tu.
Ma non sia noi.
E’ il 23 maggio e io sento già odore d’ estate.
E sento odore di rimpianti e nostalgia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-COME SEMPRE-

 

- Continuo come sempre in bilico e non mi lego a niente, libero,
 e non lo so dove sei, se da te piove forte come qua
 o se va tutto okey, non c'è nessuno che sa 

 

 

Cammino per strada veloce come sempre, la gente mi sfila affianco ognuna con i suoi pensieri nella testa, e io con i miei.
Alcuni non mi mollano mai. La musica al massimo per coprire i loro volume e lo zaino verde che pesa troppo.
I capelli ricci legati in una coda alta e disordinata, come sempre.
Le ciglia lunghe con un sacco di mascara e l’ anello nella mano destra, come sempre. 

Che poi cos’è “come sempre”?

Come sempre sono io che cambio lo smalto ogni quattro giorni.

Come sempre sono sono le abitudini, come quella di pesarmi la mattina di ogni giorno.

Come sempre siamo io e le mie amiche che ridiamo.

Come sempre sono le occhiate veloci.

Come sempre sono i miei brutti voti in matematica e quelli belli nei temi di italiano.

Come sempre sono i miei capelli lunghi, che prima o poi li taglio, ma, come sempre, non ho il coraggio per farlo.

Come sempre sono i jeans troppo stretti e le Nike ai piedi.

Come sempre sono le lacrime salate e le risate troppo alte.

Come sempre sono le sigarette dopo pranzo e come sempre è il fatto che i miei non mi hanno ancora beccata.

Come sempre sono le mani fredde.

Come sempre sono le ciglia lunghe che sbattono sulle lenti degli occhiali da sole, come sempre troppo grandi per il mio viso.

Come sempre sono alcuni pensieri.

E come sempre sei tu.

Ma non sia noi.

E’ il 23 maggio e io sento già odore d’ estate.

E sento odore di rimpianti e nostalgia.

Perché tra sedici giorni inizia la mia estate che però vorrei fosse la nostra.

Ma il tempo passa e non ci siamo ancora parlati, e ho paura che non lo faremo mai, e cavolo, io questo rimpianto non lo voglio avere,
perché quando ti guardo da lontano lo so che sei speciale, lo vedo, lo sento.

Poi magari mi sbaglio, ma sono sempre stata brava a leggere le persone, e io in te leggo amore.

Il coraggio per venirti a parlare non ce l’ho, ho troppa paura di un rifiuto, ma forse ho ancora più paura di una presa in giro. 

E poi da che mondo e mondo è sempre il ragazzo che fa il primo passo.

Ma tu non lo fai. 

L’ ho capito che non ti piaccio, però la speranza non muore.

Non ti conosco neanche e mi attiri, sei peggio del gelato alla pesca.

Come sempre ti guardo dall’altro lato della strada, ma non attraverso.

Come sempre sono tuoi occhi neri sfuggenti.

Come sempre è la tua mano sinistra infilata dei pantaloni.

E come sempre sono io che non ho il coraggio.

Non ho il coraggio di provarci, e mi precludo la possibilità di essere felice ma anche di soffrire.

E probabilmente farei solo una figura di merda. E ne ho già fatte troppe.

Come sempre sei tu e sono io. 

Come sempre non siamo noi.

E come sempre sono io e sei tu che vorrei fossimo un po’ anche noi.

 
  
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