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Autore: oneisnone    23/05/2014    7 recensioni
{ Kurtbastian | fluff | slice of life }
Kurt appoggia la testa sul suo petto, la guancia premuta contro la pelle calda. Sebastian lo tiene stretto, il braccio ancora avvolto attorno alle sue spalle e le dita che accarezzano quasi inconsciamente il bicipite di Kurt.
«Chiudi gli occhi.» sussurra improvvisamente Sebastian, vicino al suo orecchio.
«Cosa?» domanda confuso.
Sebastian stringe un po’ la presa sulle sue spalle e sorride, «Kurt, chiudi gli occhi e basta.»
Kurt lo fa, chiude gli occhi e si lascia andare contro la sua pelle, sospira rilassato. Poi Sebastian riprende a parlare e tutto sembra più vivo; «Immagina la scena: sono, non so, due o dieci anni nel futuro, non importa. E io, il Sebastian del futuro, me ne sto tornando a casa da quella cosa fichissima che avrò deciso di fare. Non so, magari sono un famoso e importante avvocato. Forse un giornalista pluripremiato.» sorride alle proprie parole.
«Mi piace.» sussurra Kurt, un sorriso tenero gli increspa le labbra piene e morbide. «E io dove sono?»
Sebastian appoggia il mento sulla sua testa, respirando profondamente il profumo dei capelli. Quando risponde, le sue labbra accarezzano la pelle di Kurt. «Tu sei in casa.»
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sui tuoi nei

 

 
Kurt sospira mentre chiude gli occhi e inala profondamente il profumo del corpo steso accanto a lui. È caldo, solido ed emana un odore forte che impregna ogni parte di sé. Striscia lentamente sul letto, premendosi contro quello dell’altro ragazzo addormentato.
È tardo pomeriggio e un raggio di sole supera la tenda ed illumina i loro corpi, riscaldandoli piacevolmente. Il lenzuolo bianco è attorcigliato attorno alle caviglie di Kurt, stropicciato e ormai da lavare. Sorride felice e appoggia la testa sul petto nudo di Sebastian, lo abbraccia e lo avvicina a sé con delicatezza. I loro corpi nudi si fondono insieme, armoniosi. Come un’esplosione di colori.
«Sebastian» sussurra Kurt lentamente, con la punta delle dita accarezza l’addome del ragazzo e bacia la sua pelle calda. Sorride quando lo sente rabbrividire sotto le proprie mani e sospirare nel sonno. Kurt scivola lentamente via da Sebastian, appoggia il gomito sul materasso e sostiene il peso della propria testa con il palmo della mano. E rimane lì, in silenzio, a fissare quello splendido e magnifico ragazzo che dorme placidamente nel suo letto. Le ciglia che accarezzano le guance, il naso fino, le labbra socchiuse e i lineamenti più dolci di quanto si aspettasse. Vulnerabile, forse. Il lenzuolo lo copre per metà, fin sotto l’ombelico e lascia scoperta la gamba sinistra, piegata all’infuori. Kurt sorride, come se non fosse capace di fare altro, si lecca le labbra e si perde nei ricordi e le immagini di ciò che hanno fatto poco fa. La curiosità di scoprirsi, la voglia ti toccarsi, il desiderio di baciarsi. L’unione perfetta dei loro corpi, il sesso, l’amore.
Quando riapre gli occhi, un leggero rossore imporpora le sue guance mentre abbassa leggermente lo sguardo e si perde ancora una volta nella sua mente, nel suo cuore.
Disegna piccoli ghirigori sulla pancia piatta di Sebastian, accarezzando quei piccoli nei che sembrano riempire ogni singolo centimetro del suo corpo. Li sfiora dolcemente, con la punta dell’indice, e prova inutilmente ad unirli insieme, creando un’immagine astratta.
Il petto di Sebastian si alza e abbassa ad un ritmo regolare, ed è quasi ipnotico. Lascia scivolare le dita sulla pelle, lente e dolci, fermandosi a tracciare le linee perfette delle costole. Le accarezza una ad una, come se volesse imprimervi qualcosa sopra, come se volesse ricordare ogni piccolo dettaglio.
«Kurt» mormora Sebastian, la bocca impastata dal sonno e la stanchezza.
Kurt ferma ogni movimento del proprio corpo, trattiene il respiro e lascia le dita della mano destra sospese a mezz’aria, pochi centimetri a divederle dalla pelle ambrata che tanto bramano.
Non vuole che Sebastian si svegli, non ancora. Vuole godersi quella meravigliosa vista solo un altro paio di minuti, solo un altro istante.
Quando Sebastian torna silenzioso, Kurt riprende a respirare ed esita prima di riprendere da dove aveva lasciato.  
Questa volta, però, si dirige verso il basso, e disegna con estrema lentezza le linee nette che formano una “V” sui fianchi snelli. Trattiene il respiro quando finisce per scontrarsi con il lenzuolo che lo copre, che nasconde Sebastian ai propri occhi. Improvvisamente sente un calore espandersi all’interno della pancia e le dita iniziare a formicolare. Vorrebbe solo infilare la mano sotto il lenzuolo e accarezzarlo, prenderlo in mano e sentirlo vicino. E vorrebbe vederlo ancora e ancora e ancora mentre quei due magnifici occhi verdi si aprono al soffitto, mentre la bocca si apre alla ricerca di aria, mentre geme e il piacere si perde in ogni angolo del suo corpo. E quando viene, Dio!, Kurt non crede di aver mai visto nulla di più bello.
Scuote la testa e lascia dietro di sé quei pensieri tentatori. Tira via la mano e decide di lasciarla sul suo petto, vicino al cuore mentre sente il battito pulsare contro il proprio palmo. Lo fissa, Kurt, fissa le palpebre abbassate e le sopracciglia definite. Lo fissa perché non è in grado di guardare altrove quando Sebastian è lì con lui.
«Kurt, è difficile dormire se continui a fissarmi,» dice Sebastian, questa volta molto più sveglio rispetto a prima, «Sei inquietante.» 
Kurt sorride e appoggia il mento sulla sua clavicola, il volto a pochi centimetri da quello di Sebastian. I suoi occhi ora sono aperti, attenti ma ancora gonfi per il sonno. E sono belli, belli da far male. Sorride.
«Scusa» sussurra dolcemente, anche se non lo intende veramente. Lo accarezza con lo sguardo un altro po’, i piccoli nei che macchiano la sua pelle come i colori su di una tela bianca, come un cielo stellato. Sono lì, decine e decine di puntini più o meno simili, e Kurt vorrebbe baciarli tutti. Riamane incantato dall’armonia dei suoi tratti, dai colori, e dalle particolarità che lo rendono speciale. Perché Sebastian è bellissimo, e non può far nulla per impedire al proprio cuore di perdere un battito ogni volta che lo guarda.
«Sei bellissimo.»
Sebastian alza un sopracciglio nella sua direzione e lo guarda curioso. Lo guarda negli occhi per lunghi istanti, in quelle magnifiche pozze azzurre, e tutto ciò che riesce a vedere è amore. E fa quasi paura, quel sentimento tanto grande e forte. Perché l’amore è fiducia e coraggio, è forza. Ma a volte è anche dolore, e Sebastian ha paura. Ha paura ogni giorno, paura di non riuscire a gestire tutti questi sentimenti, paura degli errori che l’adolescenza porta con sé. Ma niente di tutto ciò gli ha impedito di donare il proprio cuore a Kurt, che si fidasse di lui ciecamente, che il suo amore per lui crescesse istante dopo istante. Che gli dicesse: “Questo è il mio cuore, ed è tuo.” È una corsa contro il tempo, piena di ostacoli, Sebastian lo sa, ma è disposto a tutto, anche a combattere ogni giorno della propria vita.  
Sorride, le labbra si piegano all’insù e i suoi occhi s’illuminano. Avvolge il braccio destro attorno alle spalle di Kurt, mentre la mano libera si posa fermamente sulla sua guancia. E lo bacia, caldo e lento. Lo bacia e spera che Kurt capisca ogni singola parola nascosta in quel gesto. Respirano lenti, gli occhi chiusi e le labbra che si muovono lente, trasformando il bacio in carezze. E il mondo potrebbe anche capovolgersi, potrebbe iniziare la guerra proprio accanto a loro, e non se ne accorgerebbero comunque.
Kurt appoggia la testa sul suo petto, la guancia premuta contro la pelle calda. Sebastian lo tiene stretto, il braccio ancora avvolto attorno alle sue spalle e le dita che accarezzano quasi inconsciamente il bicipite di Kurt.
«Chiudi gli occhi.» sussurra improvvisamente Sebastian, vicino al suo orecchio.
«Cosa?» domanda confuso.
Sebastian stringe un po’ la presa sulle sue spalle e sorride, «Kurt, chiudi gli occhi e basta.»
Kurt lo fa, chiude gli occhi e si lascia andare contro la sua pelle, sospira rilassato. Poi Sebastian riprende a parlare e tutto sembra più vivo; «Immagina la scena: sono, non so, due o dieci anni nel futuro, non importa. E io, il Sebastian del futuro, me ne sto tornando a casa da quella cosa fichissima che avrò deciso di fare. Non so, magari sono un famoso e importante avvocato. Forse un giornalista pluripremiato.» sorride alle proprie parole.
«Mi piace.» sussurra Kurt, un sorriso tenero gli increspa le labbra piene e morbide. «E io dove sono?»
Sebastian appoggia il mento sulla sua testa, respirando profondamente il profumo dei capelli. Quando risponde, le sue labbra accarezzano la pelle di Kurt. «Tu sei in casa.»
«Viviamo insieme?» domanda sorpreso.
Sebastian ridacchia, «Certo che viviamo insieme.»
«È una casa grande?»
Annuisce lentamente, «Io vado a prendere la posta ogni mattina, e c’è un casino di roba da pagare.» infila le dita fra le ciocche dei capelli di Kurt, lo accarezza mentre sente il suo respiro caldo infrangersi sulla propria pelle. «E tu sei in casa, mi vedi. Vedi il mio viso.»
Kurt annuisce, alza leggermente la testa e strofina la punta del naso vicino al collo di Sebastian.
«Ti sembro spaventato?» domanda lui, la voce ridotta ad un sussurro.
Kurt si ferma un’istante soltanto, guarda il muro davanti a sé e sorride, «No, sembri felice.»
«E sai perché?»
Kurt scuote la testa e aspetta che Sebastian continui.
«Perché posso pagare quei conti. Posso tenerti per mano, posso baciarti in pubblico, posso amarti e non avere paura. Non ho più paura di niente, Kurt.» dice direttamente nel suo orecchio. Kurt trattiene il respiro e sente il cuore esplodergli nel petto, qualcosa di caldo ribollirgli nello stomaco. E si sente amato, amato e felice.
«Avanti, tocca a te.»
Kurt alza la testa, «Tocca a me cosa?» domanda.
«Il futuro.» risponde con ovvietà. «Chiudi gli occhi, cosa vedi?»
Kurt fa come dice, la guancia di nuovo premuta contro il petto di Sebastian. Ascolta il suo cuore battergli nelle orecchie e tutto ciò che vede, una volta chiusi gli occhi, è il buio. Ha paura di guardare oltre, ha paura di immaginare il futuro. Li riapre velocemente e sospira, «Niente.» dice dopo alcuni secondi.
Sebastian gli bacia la testa e lo stringe più forte. «Guarda ancora.» lo incoraggia.
«Okay.» sussurra. Questa volta, quando abbassa le palpebre, le immagini prendono vita davanti ai propri occhi senza neanche aver ricevuto un vero ordine. Sorride felice. Inizia a parlare e Sebastian lo ascolta in un silenzio quasi religioso, anche lui con gli occhi chiusi. «Siamo in casa, fuori è buio e mi stringi la mano mentre camminiamo. Ci fermiamo davanti ad una porta chiusa. Mi avvicino per aprirla lentamente, senza fare rumore.»
«Cosa c’è dentro?» domanda curioso, Sebastian.
Kurt sembra pensarci un po’, «Due bambini, dormono sereni nei loro letti.»
«Bambini?» sorride.
Kurt nasconde velocemente il volto nell’incavo del collo di Sebastian, per impedirgli di vedere il rossore sulle proprie guance. «Sì, sono i nostri figli.»
«E come sono?»
«Sono perfetti.»
Sebastian sembra farsi un po’ insicuro mentre domanda: «Sei felice?»
Kurt lo guarda dritto negli occhi, senza esitazioni o insicurezze. «Siamo felici, e non abbiamo paura di niente.»
Sebastian lo invita gentilmente ad alzare la testa, l’indice e il pollice che lo tengono fermo per il mento. Avvicina le labbra a quelle di Kurt e vi posa un bacio leggero, innocente. Un muto ringraziamento che solo Kurt può comprendere.
«Non ho paura.» sussurra sulle sue labbra, i respiri che si mescolano e si fondono insieme. «Se sono con te, Kurt, non ho paura di niente.»

   
 
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