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Autore: bobi chan     01/08/2008    3 recensioni
Urla.
Con tutta la voce che hai. Sparala fuori, quella rabbia. Sparale fuori, rabbia e tristezza, avanti! E piangi, se ti va.
Tanto, te lo puoi permettere.
Nessuno ti giudicherà male.. e sai perché?
Perché sei un perdente.
Lo sei talmente tanto, ma talmente tanto, che ti puoi permettere un comportamento da perdente. Non ti giudicheranno, no. Il giudizio lo si da ai grandi.

La noia di un autrice con le note dei distillers per la testa. Linguaggio abbastanza esplicito.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non le senti, le campane?
Suonano per te.


Alla fine, è successo.
È morto. Ed era forse ciò che qui dentro tutti aspettavano di più.
Non si faceva altro che prepararci alla sua morte, qui dentro.
Prepararci a sostituirlo, arrivato quel momento.
Noi, l'ombra, che saremmo diventati corpo al momento opportuno.
Noi, che aspettavamo solo questo giorno, per glorificarci nella luce del tuo nome.

Per far diventare invidiosi tutti gli altri. quelli che, giorno dopo giorno, ci accompagnavano nell'attesa, anche loro sognanti. Ma a che serviva, dopotutto?
Comparse. Erano comparse, all'interno della nostra storia.
Perché se c'è un uno, non ci sono gli altri.
E se c'è il primo, non c'è un secondo... No, il secondo è la comparsa.
Esattamente quello che ero io. E che sono, io.
Una comparsa. Nella sua ascesa.L'ascesa di quel fottuto omino bianco. Dio, quanto l'ho odiato, quell'omino.
Anche in quel momento, quando era così.. freddo.
Anche lui non aspettava altro, forse? Anche Roger, vero? Non aspettavano altro, speranzosi che riuscisse. Che facesse in tempo a fare quella fottuta scelta. Ah, fanculo la scelta! E fanculo tutti e due, questi omini buffi, per cui forse sarebbe bastato avere una risposta, per poi mandarlo a quel paese, L. Non volevano altro loro, no? Volevano sapere. E dopo essersi messi l'anima in pace, se ne sarebbero fregati come tutti, lì. Perché lui, L, era lì, dietro quella lettera, ed era al sicuro. Eppure, lo sapevano! Sapevano che non era al sicuro, ora. Che si era smascherato, era carne davanti agli occhi del nemico. Debole carne. (Era anche gracilino, poi!)

E non parevano preoccuparsene. Qua non fregava niente a nessuno, davvero. Magari, per qualcuno lì dentro, era stata una fortuna anche che si fosse mostrato. Eh, sarebbe morto prima, così!

-Che è successo, Mel?

Sarebbe morto prima, così. Nessuno ha pensato a lui, nessuno.
Nessuno ha pensato per chi lo faceva.
Certo, il gusto personale c'era, come c'è il gusto personale per tutto. È il brivido di piacere che ci spinge a rischiare, quello che provava.
La soddisfazione.
E poi, veniva il dovere. La giustizia. La nostra tanto amata giustizia.

-Mel?

Che coglione, che sono. Davvero, una femminuccia. Mi sono sempre fatto colpire. Da lui, dal suo scalino un pò più alto del mio. Ma fregatene, mi ripetevo. Perché sprecarsi. Perché farlo.

Il brivido, perché.
La lotta, perché.
Il gusto, perché.
non dovevamo arrenderci, qui. Non potevamo. No, dovevamo vincerlo. Vincerci. Abbattere anche quella barriera.
Alla faccia di tutti quegli stronzi.
Alla faccia di quella fottuta vocina. Arrenditi, arrenditi, tanto, alla fine, non sarà cambiato niente, come tutte le volte.

Eppure, non ci riuscivamo.. non riuscivamo a salire. Incatenati al nostro posto, per quanto potessimo provarci. E soffrivamo, soffrivamo come cani legati. Fanculo!

Non.. non vale, cazzo!

-Oh, cazzo, mi rispondi, ci sei?

Oooh, che rompicazzo che sei, Matt. Sei davvero un coglione. Non ho voglia di parlare, ci vuole tanto a capirlo?

-Non importa..

Pff. Fai anche l'offeso.
E io me ne sbatto. A testa bassa, come il perdente che sono, mi trascino nella stanza. Non sembra più la stessa, davvero.

-Questa non è più casa mia, Matt..

Alla fine ho parlato. Ok, diciamo "biascicato", con un piumone contro la faccia.
Che hai da guardare, Matt? Lo sai che non sopporto le occhiate così, vero? Mi stai compatendo. E non sai manco che casino che è successo.
Ma lo fai lo stesso. Mi compatisci. Con un'aria quasi triste, pure. Di quelle che se non ti ci pieghi, ti senti pure in colpa.
E non dici nemmeno niente. Sei sempre stato un grandissimo stronzo, a fare così..

-Mel..?

-MEL STO CAZZO!

Mai fare incazzare Mihael Kheel.

-Ma che hai? Pff..

Ridacchi, tu? Ridacchi. Sorridi. Non c'è niente da ridere, coglione!

-È MORTO!

Urla. Con tutta la voce che hai. Sparala fuori, quella rabbia. Sparale fuori, rabbia e tristezza, avanti! E piangi, se ti va. Tanto, te lo puoi permettere.
Nessuno ti giudicherà male.. e sai perché?
Perché sei un perdente.
Lo sei talmente tanto, ma talmente tanto, che ti puoi permettere un comportamento da perdente. Non ti giudicheranno, no. Il giudizio lo si da ai grandi.

Ahah, l'hai anche zittito. È saltato all'indietro, il poverino.

-Non piangere, stupido.

-...Me ne vado.

Non è nemmeno il caso di sprecare commenti, ormai. Abbiamo perso, ormai.
Abbiamo perso la partita, abbiamo perso la voglia di ricominciare, abbiamo perso la dignità, ormai.
Che cazzo è servito tutto quanto, eh?!?

-E io con te.

-NO. È affar mio, Matt.

Eh vabé, dai, siamo caduti. Almeno, rialziamoci. Nessuno ci ha detto che dobbiamo tornare a combattere, per fortuna, ma nessuno ci ha nemmeno detto di non sparire dalla scena a testa alta.
Da perdenti che siamo.
Da giocatori che siamo stati.

-Certo che è comico...

Ah, fottuto nerd. Hai capito tutto, eh. Mi conosci, eh.
Ridi, bastardo.
E sei anche contagioso, che palle!

Visto?

Mi hai fatto ridere. Oddio.
Ridiamo per non piangere, certo. Sull'orlo della follia, sicuro.

Comico... lo è, sì.
La sorte ha un'ironia che pochi possono comprendere. Tra cui, chi non ne soffre dei colpi.

È stato buffo, come ci siamo sbattuti in tutti questi anni, per ottenere questo. L'unica persona che poteva dissolvere i nostri dubbi, l'unica che poteva darci una certezza, è morta senza rispondere ai nostri quesiti. Ci ha lasciati lì, a galleggiare nell'oblio.

-Roger ci ha suggerito di collaborare, sai?

-Dio, sul serio? Figuriamoci...

-Che?

-Figuriamoci se il signor Mello si mette a collaborare con un marmocchio in candeggina!

E rieccola, quell'inclinazione rilassata del viso. Solo lui, poteva farti sorridere così.
Che cosa faremmo senza il nostro nerd, eh?
Senza l'appoggio morale?
E il confessionale, e il punching ball, e.. l'amico, insomma. In una sola parola.
L'unico, lì dentro.

-Dunque, risultato?

Noi no, non abbiamo il coraggio di dire altro. Non abbiamo le palle per arrivare al punto. Vorremmo restare qui, così, a dondolarci nella tristezza, ammettiamolo.
E quindi, cosa succede quando l'eroe è in depressione e non si muove?
Semplice, arriva il co-protagonista, a dare una spintarella a tutto.

-Tel'ho detto. Io me ne vado, e da solo.

-Niente mi impedisce di andarmene per cazzi miei, fino a prova contraria, eh.

-Che bastardo...

-Allora, mi porti con teeeh?

Cristo.. ci mancava solo la vocina kawaii. Era davvero il limite, quello. E a quel punto, non serve trattenersi, ormai. Massì, scoppiamo a ridere come dei bambini. Giù sul letto, raggomitolati e rotolanti. Poi, di botto, torniamo seri. Cazzo. Pensare a L fa male, a 'sto punto.

Quel... bastardo. Sen'è andato, cazzo!
Come puoi ridere in questo momento, Mello?

-No. Falla finita.

Eddai. Ci alziamo, con aria figa e sostenuta, e ci buttiamo verso l'armadio. L'abbiamo spiazzato di nuovo, eh?

Ha capito che facciamo sul serio. Ed ha paura. Di che, poi...

-Fai sul serio...

Eccolo lì, col muso, che si butta schiena contro il letto, steso, a far finta di giocare.

-Non ho mai smesso.

E cala il silenzio.





Dove.. dove siamo?
Lì. Stiamo sparendo. Con una valigia a seguirci, cigolante, macchietta nera in mezzo all'oscuro. Quel poco che si vede in mezzo alla pioggia, siamo solo noi.
Ci staranno guardando...? Si staranno godendo lo show...?

Naa. Non si sprecano sguardi.. con i perdenti.






Duuunque.. spazio (?) Autrice.
Qualche giorno che pensavo a questa One-Shot, non avendo niente da fare, l'ho conclusa e pubblicata, di getto. Apprezzo le critiche, basta che siano CONSIGLI COSTRUTTIVI e non stronzate.
Ho messo il rating giallo per il linguaggio. Il titolo è quello di una canzone dei Distillers, che mi ha accompagnato in buona parte della fic mentre scrivevo, insieme a qualche altra .___.
È semplicemente PESSIMA. Salta di tono, esagera e non è nemmeno scritta chissà quanto bene ._. la lascio al vostro giudizio.. fiafia.


  
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