♤ di petali a terra e anime unite.
 

Buio. Solo buio in un mondo fatto di scarabocchi e trabocchetti, di sogni e illusioni, paure e lacrime. Ma dopo un po' risulta davvero semplice abituarsi a tutto questo, adesso vedere un quadro muoversi è qualcosa di normale, così come essere inseguiti da manichini senza testa. Lei è abituata ai continui salti di corrente, a quelle bambole macabre che sembrano essere ovunque, alle stranezze e alla perenne confusione, al terrore e allo sguardo che, attento, vaga alla ricerca di qualcosa che dia speranza; ma a quello, non crede di essere abituata. Vedere Garry accovacciato per terra, occhi chiusi e respiro debole, mano tremante senza la sua rosa tra le dita, è così strano, per Ib. E' qualcosa di nuovo, un'orribile novità a cui avrebbe preferito non assistere mai.
Perchè è fermo? Lei ha provato, l'ha chiamato più volte, ha cercato di smuoverlo, di farlo proseguire. Non vuole lasciarlo lì, non vuole andare avanti da sola; dovevano uscire da quell'inferno insieme, loro due, dovevano tornare alla realtà e ridere passando davanti ai manichini dei negozi che di solito si vedono in centro ricordandosi della loro disavventura. Dovevano uscire, Ib e Garry, insieme, incontrarsi di nuovo. E i macarons, quei macarons di cui l'uomo gli aveva parlato prima; potrà mai assaggiarli, Ib? Voleva farlo con lui a fianco, ridendo nel vedere le sue labbra piegarsi in un sorriso dovuto al buon sapore di quei dolcetti. Tutti quei pensieri girano vorticosamente nella testa della ragazzina, si mescolano e le sembra di scoppiare mentre uno solo domina su tutti gli altri: Ib e Garry, Garry e Ib. Adesso è rimasta solo Ib.

Le labbra le tremano mentre fa per afferrare la mano dell'adulto. Il suo piede va a pestare una manciata di petali blu ormai appassiti.

«Garry?», e ci riprova ancora una volta; prova a richiamarlo da quel sonno forse eterno, con una speranza vana ma ancora accesa di vederlo alzare le palpebre, tirarsi in piedi, guardarla con gli occhi spalacanti e parlarle con quel suo tono rassicurante— “che succede, Ib? Cosa?! Non ti avrò fatta preoccupare di nuovo? M-Mi dispiace! E' tutto okay?”. Ma niente di tutto questo accade, e forse un po' se lo aspettava; Garry rimane fermo, immobile, non muove un muscolo. E in quel momento si sente davvero persa.

«Garry?», un singhiozzo, «Garry, svegliati, sono Ib. Ti prego, alzati, dobbiamo andare avanti, dobbiamo uscire, Garry—».

E mentre piange, Ib le parole che le ha sussurrato l'uomo ormai esausto prima di cadere a terra addormentato se le ricorda ancora. Le aveva detto di andare avanti, Garry, le aveva promesso che l'avrebbe raggiunta presto, le aveva giurato che, se mai ne avesse avuto bisogno, sarebbe corso da lei; e lei gli aveva creduto, si era detta che sarebbe andato tutto bene, perché erano insieme.

Ma per la prima volta nella sua vita deve ricredersi. Per la prima volta nella sua vita sta provando la delusione, il terrore che soffoca le parole, quel panico che ti offusca la vista e ti fa lacrimare gli occhi, per la prima volta nella sua vita sente il respiro irregolare che non è dovuto ad una corsa per sfuggire a manichini animati. E mentre continua a stringere la mano dell'uomo, e con l'altra afferra la sua rosa, senza pensare ha già deciso; chiude gli occhi, le sue dita tremano al tatto sfiorando i delicati petali rossi, e sottovoce inizia a contare. Un petalo tocca terra, adesso sono due, adesso tre, e in quel lasso di tempo in cui anche il quarto raggiunge il terreno creato dalla mano di un bambino a cui è stata lasciata ingenuamente una scatola di pastelli a cera le ferite aumentano, inizia ad avere sonno, la voce le si rompe ma le labbra s'incurvano in un fievole sorriso. Nonostante tutto Ib è felice, e anche quando la rosa rimane spoglia della sua corolla e gli occhi le si chiudono sa che andrà tutto bene, perché sono insieme, e infondo questo le sembra bastare.





 

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...sì, lo ammetto, sono agitata quanto una bambina di quattro anni a Disneyland. Non mi faccio viva per mesi e ritorno intasando un nuovo fandom con questa schifezzina. Però ci tenevo così tanto a pubblicare qualcosa su questo videogioco che ho amato così tanto, scusate ;///; *schiva pomodori
MA, sorvolando sulle mie uscite- good day a tutti! uvu Sono veramente felice di essere sbarcata anche su questo fandom, uhuh, e spero che abbiate gradito questo mio aborto- anche se, avendo cambiato computer, adesso sono senza contatore e non sono nemmeno sicura che sia veramente una flashfic. Mi sono affidata all'istinto? E visto che di solito il mio istinto fa lievemente schifo, se scoprite che sono più di 500 parole non esitate a dirmelo!
Comunque, parliamo della fic *A*
...a dirla tutta non ho molto da dire, se non il fatto che quest'ending è stata una delle mie preferite, insieme a Sacrifice e Memory's Crannies (sì, sono parecchio masochista). Appena ho finito di giocarci, ho subito voluto scriverci qualcosa su uvu e da qui è spuntata la domanda: e se Ib, invece di andare avanti da sola, dopo aver bruciato il quadro di Mary tornasse indietro e decidesse di stare insieme a Garry per l'eternità?
...E' una cosa estremamente triste, lo so, ma ultimamente io e i bad ending andiamo a braccetto più di quanto possa fare con i good ending :'D e la mia resistenza al richiamo dell'angst è tanta quanto lo è quella davanti ad un barattolo di nutella aperto. Assolutamente niente.
Quindi, ohibò, penso di poter concludere qui 'sta solfa che probabilmente nessuno si cagherà? Spero tantissimo che questa flash barra one shot vi sia piaciuta, e se lasciaste qualche recensione sappiate che ve ne sarei grata a vita TvT *porge miele per corrompere(?)
A presto!
asia.