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Autore: seblam lover    24/05/2014    2 recensioni
La mia prima long sugli R5, dedicata ad una persona speciale. Spero che vi piaccia!
Dal primo capitolo:"Scatto una fotografia con la mia Canon, immortalando questo momento perfetto; poi mi volto verso la folla che sta scendendo dall'aereo e noto un ragazzo bellissimo: alto, biondo, magro, due occhi cangianti e il naso un pochino all'insù. Il vento gli sta scompigliando i capelli, e una buffa smorfia si fa spazio sul suo volto. Decido che anche questo soggetto merita una foto ricordo. Tolgo lo sguardo dall'obiettivo, e lo incrocio col suo. Mi sorride timidamente, e poi scompare nella massa.
Sento qualcuno toccarmi il braccio, una parte di me spera sia quel misterioso ragazzo, un'altra spera che sia Allison."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riker Lynch, Ross Lynch, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

Dopo diverse raccomandazioni, lacrime e abbracci, mano nella mano con la mia migliore amica mi dirigo titubante alla navetta che ci porterà su quell'aereo. Avevo aspettato ben cinque mesi questo momento, eppure l'ultima cosa che vorrei fare adesso è partire. Sento i miei occhi lottare per non farsi sfuggire un'altra lacrima, e alzo il capo al cielo stellato di quella domenica d'agosto.
"Allison, mi prometti una cosa?" la vedo sorridere perchè sa cosa le sto per chiedere e annuisce flebilmente. "Mi stringerai la mano per tutta la durata del volo?"
"Elizabeth Boyer, lo giuro solennemente." E rido, rido di gusto, rido come erano giorni che non facevo.
"Andiamo Williams, l'America ci aspetta!" E così dicendo lascio la presa dalla sua mano, che in quel momento è la mia àncora, e comincio a correre con la borsa a tracolla e lo zaino sulle spalle fino a trovarmi ai piedi di quel velivolo che mi avrebbe cambiato la vita.

"Liz, avresti mai pensato di riuscire a vincere quella borsa di studio?"
"Ad essere sincera neanche nei miei sogni, ma studiare ogni singolo giorno dello scorso anno ci ha portato a questo e penso di non poter chiedere di meglio. America e migliore amica."
"Ma insomma, non pensi che ti mancherà Liverpool, la poggerella a tutte le ore, i nostri amici?"
"Mi mancheranno Alli, e non poco, mi mancheranno quanto mi manca la mia Parigi ogni giorno, quanto mi mancherà sentire mia sorella russare o lo scambio di sigarette con mio fratello. Ma non credi ne valga la pena?"
"Questo è semplicemente il mio sogno diventato realtà, certo che ne vale la pena."
"Owen, mi ha scritto ieri, ma non preoccuparti non gli ho risposto e ormai non mi fa più nessun effetto. Tu piuttosto, hai superato la rottura con George?"
"Non del tutto, ma ho la sensazione che un anno lontano da lui mi farà bene." ghigna e mi rivolge quello sguardo di chi sa perfettamente che non sarà così facile come sembra, ma che crede di potercela fare. Questa è solo una delle tante cose che ammiro e un pochino invidio del carattere della mia migliore amica, cocciuta ma determinata ad arrivare fino in fondo.
"Dammi un abbraccio e dimmi che almeno tu non mi lascerai mai."
"Mai Alli, te lo prometto." la abbraccio forte, cercando di trasmetterle tutto l'affetto che provo per lei e infonderle sicurezza, nonostante io sia la persona più insicura dell'intero pianeta.
"Liz, se a trentacinque anni siamo entrambe single proporrei di sposarci."
Rido sonoramente, svegliando la metà dei passeggeri dell'aereo.
"E io accetto la proposta. Adesso dormiamo, al nostro risveglio saremo alla Grande Mela." le sfioro il dorso della mano con le labbra, baciamano degno di un francese che si rispetti, e chiudo gli occhi aspettando di cadere tra le braccia di Morfeo.

"Liz! Liz svegliati! Dobbiamo allacciare le cinture e prepararci all'atterraggio." apro gli occhi ancora insonnolita e noto Allison frugare nella sua borsa. "Tieni questo chewing gum, ti servirà." le obbedisco e cerco subito la sua mano.
Atterriamo senza gravi difficoltà e scendiamo dal velivolo: il sole sta per tramontare creando un panorama mozzafiato. Scatto una fotografia con la mia Canon, immortalando questo momento perfetto; poi mi volto verso la folla che sta scendendo dall'aereo e noto un ragazzo bellissimo: alto, biondo, magro, due occhi cangianti e il naso un pochino all'insù. Il vento gli sta scompigliando i capelli, e una buffa smorfia si fa spazio sul suo volto. Decido che anche questo soggetto merita una foto ricordo. Tolgo lo sguardo dall'obiettivo, e lo incrocio col suo. Mi sorride timidamente, e poi scompare nella massa.
Sento qualcuno toccarmi il braccio, una parte di me spera sia quel misterioso ragazzo, un'altra spera che sia Allison.
"Liz, mi hai fatto preoccupare. Non ti trovavo più, dov'eri finita?"
"Stavo contemplando questo magnifico tramonto."
"Veramente meraviglioso. Scusi, signore? Sarebbe così gentile da farci una fotografia?"
"Ma certo signorine!" con un sorriso gli porgo l'apparecchio fotografico, e abbraccio la mia migliore amica. Entrambe sfoggiamo il nostro miglior sorriso.
"Ecco a voi ragazze!"
"Grazie mille signore, arrivederci!" esclamiamo contemporaneamente.

Ci guardiamo, entrambe con gli occhi lucidi, emozionate e allo stesso tempo un po' impaurite di scoprire la nostra nuova vita, e ci incamminiamo verso l'interno dell'areoporto. Una donna bellissima, dai lunghi capelli castano scuro e gli occhi azzurri ci sta aspettando. Quando ci vede, ci viene incontro sorridendoci e presentandosi: "Ciao ragazze, io sono Melody e sarò la vostra mamma per i prossimi dieci mesi."
"Ciao, io sono Elizabeth, ma chiamami Liz."
"Invece io sono Allison, ma tutti mi chiamano Alli."
"Avete dei nomi veramente bellissimi. Che ne dite di andare a casa? Non siete curiose di conoscere il resto della famiglia?"
"Certo!" affermiamo entusiaste.

Il viaggio in macchina dura circa 45 minuti, ma inganniamo il tempo parlando di noi a Melody.
"Quindi tu sei di origine francese Elizabeth?"
"Si, il mio cognome è Boyer e fino a 5 anni fa vivevo a Parigi."
"Ti manca?"
"Ogni giorno, ma è un bene che io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Liverpool. Altrimenti non avrei mai conosciuto Allison."
"Non farmi arrossire Liz!"
"Allison, raccontami anche tu qualcosa della tua vita."
"Mia mamma è di origine italiana, mentre mio padre è di Londra."
"Wow, quindi tua madre sa cucinare molto bene immagino!"
"No, lei odia cucinare in realtà!"
"E tu Melody, quanti figli hai?" domando mandando avanti la conversazione.
"Tre: Ella, Paul e Isabelle."
"E quanti anni hanno?"
"Ella 17, come voi, Paul 5 e Isabelle 2."

Continuiamo a parlare per altri minuti, fin quando la donna parcheggia davanti ad un parco.
"Ragazze, da qua andiamo a piedi. Sono solo 5 minuti." 5 minuti. Giusto il tempo di una sigaretta.
"Melody, potrei chiederti una cosa?" mi annuisce, incitandomi a parlare. "Ecco.. io ed Allison fumiamo. Per te è un problema se-"
"Ma no ragazze, non preoccupatevi." La ringrazio regalandole un sincero sorriso e mi porto alle labbra la mia Chesterfield rossa; vedo la mia compagna di viaggio fare la stessa cosa e poi mi porge l'accendino. Aspiro profondamente e questo sembra tranquillizzarmi. Continuiamo a camminare fin quando raggiungiamo una villetta azzurra.
"Eccoci qua, voi finite pure di fumare, intanto porto dentro le valigie."
"Grazie mille, Melody!"
Ci sediamo attorno al tavolo sotto il gazebo, che da sull'immenso cortile. Un vociare giovanile e allegro proviene dalla casa di fronte, dalla quale escono tre teste bionde e due castane.
Nello stesso momento, dal portone di casa, escono Melody e i suoi figli; Paul corre velocissimo verso di me e mi abbraccia una gamba. Lo prendo in braccio e mi getta le braccine al collo, stringendomi forte.
"Ciao piccolo. Tu devi essere Paul, io sono Liz!" e gli schiocco un piccolo bacio sulla guancia.
"Paul! Quante volte ti ho detto che devi fare il bravo bimbo?" esclama Melody quasi riprendendolo.
"Comunque, Elizabeth e Allison vi presento Paul, Ella e la piccola Belle." Tutti ci salutano e ci abbracciano calorosamente, quando la nostra attenzione viene attirata da qualcuno che si schiarisce la gola.
Ella corre verso uno dei ragazzi, alto, moro, con un tatuaggio sul braccio, e lo abbraccia e bacia teneramente.
"E loro sono i fratelli Lynch, i nostri vicini di casa."

  
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