Non potevo sbagliare,
ed eccoti qui,
seduta.
Io, invece, recedo
fuggo, scappo, insomma, me ne vado.
Anzi, fa' come se non fossi più
qui.
Come hai sempre fatto.

Perché è così che hai sempre fatto,
come se non fossi qui.

Non c'è tono di lamentela:
tu vivi, giochi, sogni, ridi.
Anch'io, be', lascio passare il mio tempo seduto qui,
come te.
Esisto, respiro piano, sogno, rido di sottecchi.
Ma non temere: non sono più qui.

Ne faccio un punto di principio,
dacché ho vissuto a lungo senza disturbarti
e continuerò a farlo
come se nulla fosse cambiato.

Metterò ceppi alla più ferrea delle logiche
legherò pesi alla gola delle emozioni che
posso trascurare.
Nulla esiste, nulla ci avvicina
dal momento in cui ti ho promesso,
in silenzio,
che io non sarei più stato qui.

Tu non sai niente ora
non sapevi ieri
e non sospetterai domani,
ma c'è un patto intangibile:
nulla, nella tua esistenza, deve
risentire
dell'impatto che il tuo sorriso
ha avuto sulla mia.

Così è scritto,
tu resti seduta
e io non sono più qui.