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Autore: benmirw    25/05/2014    0 recensioni
Una piccola rondine squarciò la sua visuale di cielo. Chiuse gli occhi, perdendosi nei suoi pensieri, prima di farli scomparire del tutto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era seduta sul terrazzo della sua stanza, il pomeriggio di quella domenica, si guardava intorno come se non avesse mai visto nulla di più bello nonostante abitasse lì da quasi tredici anni. Erano le 19.29 del 25 Maggio 2014 e lei non sapeva cosa fare se non star seduta lì con le cuffie nelle orecchie mentre ascoltava i Coldplay. Leggende. Aveva appena smesso di piovere, il sole stava tramontando dietro quell'ammasso di villette di fronte casa sua. Era seduta lì per terra con dei semplici pantaloni ed una canotta, non aveva freddo, né caldo, stava bene. Il calore del sole era quasi inesistente: oramai si poteva vedere un solo spicchio di quella piccola palla di luce, e poi le nuvole, tanto contemplate da lei, lo ricoprivano, come per proteggerlo, facevano veder di lui solo la parte peggiore, il bagliore quasi fastidioso. Un forte odore di fiori. Il movimento innocuo dei rami degli alberi. Il vento era apparente, non si percepiva quasi, era quella leggera brezza che soffia dopo un forte acquazzone. La pioggia aveva lasciato delle piccole pozzanghere sul terrazzo della casa di fronte, piccoli specchi dove tutto si rifletteva. Non c'era nessuno per le strade. Qualche automobile ogni tanto, e qualche minuto fa' aveva visto l'autobus urbano partire dallo stazionamento. Le case le sembravano più belle di quanto avesse mai pensato. Nonostante l'audio al massimo riusciva a sentire i vicini cantare spensierati e ridere con i propri amici, sicuramente un po' brilli. Tutto era verde ed il cielo di un azzurro più cupo le mettevano malinconia, una malinconia leggera, sottile, non era triste, tutto stava andando a meraviglia, il giorno seguente sarebbe iniziata l'ultima settimana di scuola. Il sole era del tutto tramontato quando volse lo sguardo verso quest'ultimo. I raggi ancora illuminavano quel piccolo angolo di cielo che lei non riusciva a guardare per più di tre secondi. Lo sguardo curioso della ragazza si posizionò sulle colline di fronte a lei: verde chiaro, verde scuro, azzurro tetro, ancora azzurro, 'sta volta più chiaro, e poi una macchia bianca, dall'aspetto soffice. Una folata di vento le spostò i lunghi capelli sulla spalla destra, alcuni le arrivarono davanti agli occhi, coprendole la visuale. Un po' di polline le volò intorno, confuso, poi scappò via, verso una meta inesistente. Lei ne aveva di mete, le avrebbe raggiunte, come sempre. Una piccola rondine squarciò la sua visuale di cielo. Chiuse gli occhi, perdendosi nei suoi pensieri, prima di farli scomparire del tutto. La testa appoggiata al muro dietro di sé, le gambe incrociate, gli occhi chiusi, la mente per aria. Si sarebbe ricordata di questo giorno, il giorno in cui la sua mente quasi vaneggiò, rendendo tutto intorno a lei più magico.
 
  
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