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Autore: _AnnabeThalia_    25/05/2014    3 recensioni
La sera dei fuochi d'artificio, uno degli eventi più romantici di tutto l'anno, dove i ragazzi devono racimolare tutto il coraggio ed invitare le ragazze dei loro sogni sulla spiaggia sotto le stelle.
Ce la farà il nostro valoroso Percy ad invitare la bella Annabeth?
' Percy pensò che, in quel momento, non c’era nulla di più perfetto di Annabeth. E ne fu la prova il suo povero cuore, che mancò di due battiti.
Lo riportò alla realtà la voce di Silena che mormorò: "Emh... Percy stai sbavando "
"Co...Cosa? " boccheggiò Percy, toccandosi d’istinto gli angoli della bocca.
"Ho detto che stai sbav- "
"Si, ho capito " la interruppe Percy, senza distogliere lo sguardo dalle lunghissime ciglia di Annabeth, che contornavano i suoi meravigliosi occhi grigi: brillavano d'intelligenza.
"Percy, mi dovevi dire qualcosa? " chiese incuriosita la ragazza, mentre le sue guance si facevano sempre più rosse. '
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dei fuochi d’artificio arrivò presto, a braccetto con tutti i preparativi, che impegnarono quasi tutti i ragazzi: le Driadi sistemavano  tavoli e panche, seguite da satiri impegnati in disperati tentativi di rimorchio.
 In un angolo Grover seguiva Juniper, una giovane driade, cercando di racimolare coraggio per proporle di andare ad i fuochi insieme a lui.
-Emh.. Hey Juniper! Sai che non ti avevo proprio visto?- esclamò Grover pestando gli zoccoli a terra per l’imbarazzo.
-Ma se mi stai seguendo  da mezzora..- rispose la Driade volgendogli uno sguardo misto di imbarazzo e curiosità.
-Già, si..- ammise il satiro arrossendo. - ci tenevo solo a chiederti  se avresti voglia emh… ecco, di venire ad i fuochi con me, hai presente no?  Stasera.. cioè se non vuoi fa niente, non vorr..-
-Assolutamente si! Certo, mi farebbe piacere!- esclamò Juniper interrompendo il satiro. Le guance divennero di un verdolino leggermente più acceso e più tendente al rosso.
-Oh, benissimo!- esclamò il ragazzo facendo un sospiro di sollievo.- Allora ci vediamo stasera alle otto! Passo a prenderti al tuo albero.- annunciò Grover  in un largo sorriso.
-Puntuale, mi raccomando- disse la Driade sorridendo, e si avvicinò al satiro lasciandogli un bacio sulla guancia. Dopodiché avvampò ancora di più e prima che Grover potesse dire qualsiasi cosa, sparì in una nuvoletta verde.
-Driadi..- mormorò Grover sospirando.

Il resto del campo, preso totalmente dall’occasione, era quasi completamente impegnato: Silena e la casa di Afrodite erano occupate in una missione di  “salvataggio-trucco-capelli” alle ragazze del campo; Katie Gardner e l’intera casa di Demetra erano occupati ad ornare di garofani, rose, tulipani e ancora altri mille fiori l’intero padiglione della mensa e la spiaggia, dove sarebbero stati lanciati i fuochi; Charlie Beckendorf ed i ragazzi della casa di Efesto stavano preparando gli esplosivi mentre la casa di Apollo era impegnata in prove generali del coro per scegliere le canzoni che avrebbero cantato la sera stessa intorno al fuoco, prima degli scoppi. Insomma, tutto procedeva a gonfie vele, ogni ragazzo aveva qualcosa da fare.
Tutti tranne Percy, che vagava nella capanna alla ricerca delle giuste parole da utilizzare per invitare Annabeth ad i fuochi. Per uno come lui, era già imbarazzante  parlare con una ragazza, figuriamoci invitare ad un evento ultra romantico Annabeth Chase, per altro figlia di Atena.
Due sere prima, durante la caccia alla bandiera, la ragazza, dopo averlo ingannato e tenuto prigioniero insieme a Beckendorf, gli si era rivolta dicendo: -Ci vediamo ai fuochi d’artificio?- e Percy da quel giorno stava riflettendo su quelle parole per dargli un’interpretazione e capire cosa doveva fare con Annabeth, se invitarla o no.  Aveva persino chiesto consiglio a Beckendorf, il quale, cotto perso da tre anni di Silena Beauregard , finalmente si era deciso ad invitarla ad i fuochi.  Ma lui, confuso, aveva semplicemente alzato le spalle.
Inoltre Percy non poteva che temere un eventuale fulminata da parte di Atena, che non era esattamente acconsenziente all’amicizia dei due, figuriamoci a quacosa oltre l’amicizia. E diciamocelo, Percy non aveva proprio molta voglia di essere incenerito da una dea. Non che vedesse Annabeth come una eventuale ragazza, no! La trovava semplicemente carina, e poi ora non aveva proprio voglia di mettersi nei casini con una ragazza. Nemmeno con una ragazza come Annabeth, non voleva essere coinvolto nei suoi sguardi profondi , ne voleva pendere dalle sue labbra.. così rosse e carnose.. no. Tutto ciò non doveva accadere. La avrebbe invitata alla festa, ma solo come amica.
Così, tra i suoi mille pensieri, il ragazzo uscì dalla capanna 3 diretto alla casa di Atena, certo di trovare una Annabeth impegnata in qualche attività come studiare o leggere. “Cose stupide, insomma.” Pensò il semidio. Arrivò vicino alla casa di Atena quando in lontananza scorse la figura esile di Annabeth che sembrava discutere animatamente con Silena.
-E dai Annie, sono sicura che staresti benissimo con un bel vestito!- la mora porse lo sguardo verso Annabeth congiungendo le mani come a implorarla e facendo il labbruccio.
-Sil, ti ho detto di no. Niente vestiti, perché dovrei mettermi a tiro?! Silena smettila di guardarmi così, tanto non cambio idea.- affermò puntando i piedi.
-Almeno un po’ di matita? Una gonna? Ti preegoo..-
-Quale parte di “no” non hai ancora compreso?- rispose la bionda incrociando le braccia.
-Però provatelo, e dai fammi felice. Vieni dentro, su!- disse trascinandola dentro la capanna di Afrodite.
Percy soffocò una risata osservando le due ragazze, lo spettacolo era ridicolo: una Silena tutta soddisfatta che trascinava la povera Annabeth in casa mentre canticchiava, e la bionda che aveva messo il broncio e stava a braccia conserte, come una bambina che non ha ricevuto la bambola che voleva per Natale, mentre veniva trasportata su per gli scalini dell’entrata.
Decise di aspettare la ragazza, e si avvicinò maggiormente alla capanna completamente rosa.
 “La casa delle Barbie” commentò tra sé e sé.
 Aspettò circa una quindicina di minuti mentre dentro di lui i dubbi si facevano sentire sempre di più.  “Tanto ti dice di no, non hai speranze.” “Fattene una ragione, Percy!” “Come puoi pensare che una come Annabeth voglia venire con te  ai fuochi? Povero illuso..” “Magari qualcuno l’ha già invitata! Così carina come è..” un’ondata di freddo gli gelò lo stomaco. Era piena estate, e non c’era vento. Qui non si trattava di temperature,  si trattava di ben altro: gelosia? Forse. Ma il ragazzo si tolse subito dalla testa quel pensiero.
E proprio mentre stava pensando alle umilianti risposte che Annabeth avrebbe potuto riservargli, tutti i suoi pensieri si bloccarono. Ebbe letteralmente un black out.
Sentì una vocina squillante che lo chiamava, e si voltò. Solo allora si rese conto che, mentre era assorto nei suoi pensieri, era arrivato proprio davanti alla porta aperta della casa di Afrodite.
-Percy? Sei vivo?- domandò la voce squillante di Silena che intanto, mentre sorrideva divertita, scuoteva la mano davanti agli occhi di Percy come a risvegliarlo da una trance.
-Sì, si.. scusami, stavo solo cercando Annabeth, l’ho vista entrare qui prima, poi non è più uscita.- disse passandosi una mano sulla nuca.
-Non è che l’avete uccisa?- domandò con un finto velo di preoccupazione, il ragazzo.
-Molto peggio.- affermò la mora ridacchiando.
-Annie bella, vieni qui tesoro! Ti vogliono!- continuò la ragazza girandosi verso l’interno della casa.
-Non ti aspettare che esca concia così!- esclamò la voce di Annabeth.
-Su, non essere scortese, hai qualcuno che ti aspetta.- ribatté la mora facendo l’occhiolino a Percy.
Pochi secondi dopo la figura di Annabeth si materializzò sulla porta. La ragazza si sciolse i capelli, che fino a pochi attimi prima erano raccolti in una coda alta, e una cascata di riccioli biondi le ricaddero sulle spalle. Appena vide Percy, voltò lo sguardo verso Silena e le lanciò una delle migliori occhiate se-fossi-figlia-di-Zeus-saresti-già-morta-fulminata. Poi il suo sguardo grigio tempesta si poso sul ragazzo.
-Percy- disse sorridendo.
Il ragazzo sbarrò gli occhi, e probabilmente stava anche sbavando, ma non aveva importanza. Annabeth era semplicemente bellissima. Il suo esile fisico era raccolto in un vestitino a maniche corte azzuro che le aderiva le curve fino ad i fianchi, e che poi le ricadeva morbido fino alla coscia. La parte superiore era ricamata in pizzo e le lasciava l’incavo del collo e la clavicola scoperti in entrambi i lati, mentre la gonna ricadeva morbida senza ricamature e le lasciava scoperte, da metà coscia, le gambe toniche. Le scarpe erano delle semplici All Star bianche, sicuramente opera di Annabeth per la semplicità, al contrario del vestito, seppur  non fosse molto sfarzoso.
Percy pensò che, in quel momento,  non c’era nulla di più perfetto di Annabeth. E ne fu la prova il suo povero  cuore, che mancò due battiti.
Lo riportò alla realtà la voce di Silena che mormorò: -Emh.. Percy stai sbavando.-
-Co..Cosa?- boccheggiò Percy toccandosi d’istinto gli angoli della bocca.
-Ho detto che stai sbav..-
-si, ho capito..- la interruppe Percy, non distogliendo lo sguardo da gli occhi grigi di Annabeth, né dalle sue lunghissime ciglia.
-Percy, mi dovevi dire qualcosa?- chiese incuriosita Annabeth, mentre le sue guance si facevano sempre più rosse.
-Beh, ragazzi io vado allora.- annunciò Silena con un tono di rimpianto nella voce, avrebbe tanto voluto vedere che succedeva tra i due piccioncini.
-S..si okay- rispose Percy guardando la mora negli occhi con uno sguardo di ringraziamento.
-Annabeth, ti va di fare un giro?- disse il ragazzo, imbarazzato.
-Certo, ma prima fammi mettere qualcosa di decente addosso..- rispose Annabeth. Cinque minuti dopo aveva nuovamente indosso la sua amata maglia del Campo Mezzosangue ed un paio di shorts di jeans.
-Allora Testa d’Alghe, che mi dovevi dire?- chiese incuriosita.
Il ragazzo si inumidì le labbra, e prendendo coraggio incominciò:-Emh, ecco, ti volevo dire.. Io.. Ecco, io.. Stavo pensando se ti andasse per caso di venire.. Ecco, stasera..-
-Ad i fuochi d’artificio?- concluse Annabeth dolcemente.
Il ragazzo, rosso come un peperone, annuì, aspettando la risposta.
-Certo, mi farebbe piacere.- disse la ragazza.
 Percy si aprì in un largo sorriso che venne ricambiato da Annabeth.
-Alle otto davanti alla tua capanna?- propose il moro sorridendole e incominciato a riacquisire un colorito normale.
-E sia, ci vediamo dopo ,Testa d’Alghe.- rispose la bionda, che intanto aveva le guance arrossite, facendo l’occhiolino a Percy.
E così, Annabeth se ne andò, senza abbandonare quel sorriso per il resto del pomeriggio, lasciando un Percy pù felice che mai, solo, tra l’inebriante odore dei campi di fragole.   














Angolo dell'autrice!

Ehy <3 Salve a tutti! intanto grazie per aver letto il capitolo, spero veramente che vi sia piaciuto! La pazza idea mi è venuta mentre leggevo "Il libro segreto" dello Zio Rick, spero veramente che vi sia piaciuta! Fatemi sapere cosa ne pensate, se volete lasciate una recensione. Inoltre grazie anche a tutti i lettori silenziosi, le visite non passano inosservate! Aggiornerò presto, promesso. Baci baci, vostra _AnnabeThalia_ <3 :**
  
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