Chi sono io, se non un
cardelino che canta il
suo lamento chiedendo
"Ma chi mai sono io?"?
Se non la foglia giovane
che sa che il suo destino
è cadere assieme agli altri?
Son forse io una nuvola
Che candida sparisce all'orizzonte?
Più di un gran cielo, più
di un sol astro hanno
Trascorso immobili questi anni
sul mio capo, chi sono forse
loro, se non parte di me?
Se non fossi inquieto, per questa
appartenenza, allora forse io mi
sbaglierei, e dovrei sì chiedere
"Chi sono io?"
Non appartengo quindi al tutto,
non ne può esistere uno, vero,
solo, perché sarei sì solo anch'io.
Tutta questa magnifica esistenza,
tutto questo immenso kosmo, soffre.
Come un bimbo sconsolato, piange
perché solo, perché il suo bel
balocco si è rotto, l'ha rovesciato
a terra non curante, quello sciocco.
E nella buia notte, echeggia
il suo singulto, quel Dio potente
che chiede ancor "Chi sono io?"