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Autore: EvilFishyMonkey    26/05/2014    2 recensioni
Mezz'ora e tre bicchieri vuoti dopo, il maknae era più fuori di un balcone: una cosa alquanto deplorevole a dire il vero, visto che il più piccolo non avrebbe dovuto nemmeno accostarsi agli alcolici, non avendo ancora raggiunto la maggiore età.
Non che gli altri stessero meglio a fine serata.
Chen barcollò per l'ennesima volta inciampando in qualcosa sul marciapiede -probabilmente i suoi stessi piedi-, e riuscì ad aggrapparsi per puro miracolo al braccio di qualcuno.
Il braccio, o meglio la persona, a cui si era aggrappato per non cadere poteva essere identificato come Mr. Oh Sehun, che in quanto a sobrietà non era certo messo meglio del compagno: il giovane biondino si sentì tirare verso il basso e rischiò di avere un incontro ravvicinato con l'asfalto.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chen, Chen, Sehun, Sehun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hello anyone!

Una nuova fanfiction, demenziale, tutta per voi!

Vogliamo subito mettere in chiaro delle cose:

È una storia nata per puro divertimento scritta a 4 mani stile role (quindi perdonateci se non tutto fila perfettamente) e soprattutto… scritta quasi sempre verso le 4 di notte… vi lascio immaginare insomma.

Un gigantesco mega grazie va a Lolli [Umpa_Lumpa] per averla betata, esaurendosi per come non modificare troppo lo stile ma facendo in modo che tutto filasse liscio…. Grazie duckie!!

La fanfiction, ovvero il delirio, è stato partorito scritto da Pans [Pans91] e Me [plubuffy] stavolta.

Speriamo vi piaccia, fateci sapere che ne pensate lasciandoci magari anche una piccola recensione.

Baci ~

Pans&Giusa

 

 

 

Dangerous mankae.

 

 

 

“Andiamo a bere una birra”, aveva detto Chen. Peccato che dopo la terza bottiglia i suoi sensi erano parecchio offuscati.

“Lo reggo bene l'alcool” aveva decretato Sehun dal canto suo. Ci avevano creduto e avevano fatto male.

Mezz'ora e tre bicchieri vuoti dopo, il maknae era più fuori di un balcone: una cosa alquanto deplorevole a dire il vero, visto che il più piccolo non avrebbe dovuto nemmeno accostarsi agli alcolici, non avendo ancora raggiunto la maggiore età.

Non che gli altri stessero meglio a fine serata.

Chen barcollò per l'ennesima volta inciampando in qualcosa sul marciapiede -probabilmente i suoi stessi piedi-, e riuscì ad aggrapparsi per puro miracolo al braccio di qualcuno.

Il braccio, o meglio la persona, a cui si era aggrappato per non cadere poteva essere identificato come Mr. Oh Sehun, che in quanto a sobrietà non era certo messo meglio del compagno: il giovane biondino si sentì tirare verso il basso e rischiò di avere un incontro ravvicinato con l'asfalto. Ma le doti da ballerino a qualcosa servono, per cui riuscì a tenere l'equilibrio e a portare sani e salvi entrambi i loro culi al dormitorio. Se fosse stato Kai, si sarebbero ritrovati con la faccia a terra in meno di qualche secondo.

Chen riuscì ad arrivare più o meno tutto intero nel dormitorio. Alla fine era stato trascinato dall’altro rischiando di cadere una volta sì e l'altra pure, ma l'importante era che ora poteva finalmente buttarsi sul letto e crepare fino al giorno dopo- o anche fino al 2015, giusto il tempo di andare in bagno a rinfrescarsi e a svuotarsi e poi dritto nel mondo dei sogni.

Okay.

I suoi piani erano quelli, ma gli altri membri avevano attentato alla sua vita facendolo cozzare contro i loro corpi, mentre si dirigevano nelle proprie camere.

Perfetto, ora gli serviva pure una bussola per trovare il bagno!

A tentoni riuscì a ad arrivarci e non fare danni colossali. Per ultimo si lavò le mani e già che c'era si sciacquò anche il viso, abbondando con l'acqua e bagnandosi pure i capelli del ciuffo.

Avete presente quei classici film dell'orrore dove sei solo al buio in bagno e hai lo sguardo basso e poi, quando lo rialzi e guardi nello specchio sopra il lavandino -BAM!-, c'è un altro riflesso oltre al tuo?

Bene, questo era appena successo al povero Chen, guardandosi allo specchio aveva rischiato di avere un infarto alla sua giovane età per colpa del maknae.

Quest’ultimo non ci era andato di proposito in bagno insieme a Chen. Diciamo piuttosto che era stato trascinato dagli eventi. Appena messo piede in dormitorio, come colpito da un fulmine, la fame aveva cominciato ad attanagliargli lo stomaco e con quel poco di lucidità mentale rimasta -che rasentava quella di Dumbo dopo aver bevuto lo champagne- aveva trotterellato dietro ad ogni compagno, solo per ritrovarsi le porte delle stanze sbattute sul naso. Aveva cercato di convincerli che un povero piccolo maknae necessitava di cibarsi anche a quell'ora indecente della notte- motivazioni che ovviamente non smossero nessuno dei componenti del gruppo, visto che tutti erano filati a letto. Tutti tranne uno. Per uno strano scherzo del destino il cervellino di Sehun aveva registrato i movimenti di Chen e quindi gli era apparso dietro "like a fantasma" con un sorriso ebete sul volto e gli occhi leggermente arrossati per via dell'alcool.

-Ciao Hyung.- fu la prima cosa, felice e poco sensata, che uscì dalla bocca del maknae non appena comprese che il maggiore lo aveva visto. Certo non aveva messo mica in conto che l'altro probabilmente era in preda ad una sincope.

-CIAO HYUNG?! SEHUN SEI IMPAZZITO?!- sbraitò Chen tenendosi una mano sul cuore- o almeno credette fosse il cuore, ma in realtà la sua mano stava poggiata sulla parte destra del petto. Però... hey! Era ancora brillo lui.

-Ti sembra il modo di comparire dietro qualcuno? E perché sei dietro di me? In bagno? Come un morto che cammina?- straparlò cercando di rendere il suo respiro regolare e guardando in modo truce il "povero" maknae che dal canto suo lo stava fissando con indifferenza, del tutto ignaro della sua rabbia.

Il sorriso beota continuò a galleggiare sulle labbra di quest’ultimo, anche se gli occhi vitrei e la pelle chiara lo facevano sembrare davvero un essere passato a miglior vita e tornato a tormentare il suo hyung (il quale nel frattempo stava sbraitando come se non ci fosse stato un domani). Fortuna che gli altri erano messi peggio di loro altrimenti – il più giovane non faticava ad immaginarlo- Kris avrebbe finito per essere svegliato dalle urla e si sarebbe incazzato nero con loro per aver interrotto il suo sonno di bellezza.

Tornò con i comuni mortali sulla Terra, invece di perdersi in fantasticherie, quando Chen cominciò a domandare cose a raffica, nessuna della quale venne registrata dal suo cervello fino a quando non sentì "morto che cammina". Insomma, dopo aver trascorso le ultime tre sere a giocare alla play con Tao e la sua fobia per i fantasmi , nessuno si sarebbe sorpreso se, dopo aver sentito quella parola, ubriaco com’era, si fosse spaventato a morte e si fosse aggrappato a mo’ di piovra al povero Main Vocalist con tanto di urlo starnazzante.

-Morti che camminano? Aaaah! Dove?! Hyung, ho paura!-

 Fu così che accantonò per un momento la sua voglia di cibo. Grazie Chen.

Questi avrebbe voluto schiaffeggiarsi per aver parlato senza riflettere; e lo avrebbe fatto realmente, se solo un suo braccio non fosse stato intrappolato da Sehun e l’altro non gli fosse servito per reggersi contro la porta- premura fondamentale o con lo slancio del maknae sarebbero caduti a terra senza pensarci due volte. Certo che se Sehun continuava ad oscillare sui suoi piedi in quel modo, Chen avrebbe finito per vomitare anche l’anima per via del “mal di mare” che gli stava procurando.

Maledetto maknae.

-Sehun, si può sapere che vuoi? E mollami!- diede uno strattone e uscì di corsa dal bagno, vedendo che il pavimento si stava muovendo un po’ troppo- ma pazienza.

La cozza umana non si smuoveva dal braccio del suo hyung perché ad ogni ombra o fruscio pensava di vedere morti che camminano, e... no davvero, Chen era ufficialmente un idiota. Dire ad un maknae ubriaco che sembra un morto che cammina, scatenando così la sua immaginazione non era stata certo la cosa migliore che potesse fare.

-Nooooo-

L'urlo echeggiante di Sehun durò più o meno qualche secondo, quando il più grande lo strattonò e lui finì con la faccia spiaccicata sul pavimento per il movimento brusco.

Quindi, ricapitolando, Chen aveva strapazzato ben ben Sehun, così che quest'ultimo aveva perso l'equilibrio e con un acuto degno di un castrato (o per essere più precisi Changmin in Mirotic), era andato a fare un salutino al pavimento.

Stonato, frastornato e con un segno rosso sulla fronte che l'indomani gli avrebbe procurato un bel bernoccolo, si rialzò in cerca del main vocalist in fuga.

-Chen hyuuung..dove seeeei. Giuro che non voglio farti del male.-

Sembrava uno psicopatico che voleva far uscire allo scoperto la sua vittima. Che qualcuno lo curi.

Intanto Chen era quasi arrivato in camera sua, ma quando sentì quell’urlo, così agghiacciante da fargli spalancare gli occhi manco fosse stato Kyungsoo in preda alla sorpresa, cominciò a correre spaventato.

Udì dei passi raggiungerlo e il maknae urlargli qualcosa che gli fece venire i brividi, nemmeno fosse stato veramente un film horror. E che diamine!

Si bloccò di scatto davanti la sua stanza e cercò di sentire se l’altro lo avesse raggiunto oppure no, ma niente: per ora era tutto tranquillo.

Non sentì nemmeno il suo stesso cuore che batteva, e la cosa certo non andava bene, ma non dimentichiamoci che era ancora sotto l’effetto dell’alcool.

Tutto okay, probabilmente il maknae era andato in camera sua a dormire anche se Chen non aveva sentito porte sbattere, o era semplicemente crollato per terra… o era caduto ed era svenuto… se non mor—

-Ommioddio lasciami lasciami lasciami!- gridò dopo che una mano gli si era posata sulla spalla, facendogli fare un salto di cinque metri per lo spavento.

Un sorrisino sinistro si dipinse sulla faccia del maknae, una volta individuata la sua vittima sulla soglia della porta della sua camera.

Tecnicamente il suo voleva essere un gesto rassicurante e forse quasi tenero. Ovviamente non aveva messo in conto che, a quell'ora di notte e con il viso stralunato dall'alcool, tutto poteva sembrare meno che confortante e, così facendo, procurò un secondo infarto a Chen. Al mattino seguente, poco ma sicuro, non ci sarebbe arrivato vivo, se il maknae avesse continuato così.

Velocemente, per quanto i piedi glielo permettessero, si avvicinò e lo afferrò per le spalle.

-Hyuuuuung hyuuuuung-

Gliele scosse e si lamentò come un bambino piccolo, facendo attenzione a non allentare la presa, siccome non aveva intenzione di rischiare di perderlo nuovamente di vista.

-Ho fame!-

Chen dal canto suo, una volta ripresosi dal secondo infarto, contò fino a 10 per evitare di ucciderlo con le sue stesse mani; prese un bel respiro e si girò verso il maknae che gli sta ancora sorridendo in quel modo agghiacciante

-Sehun ho sonno, voglio dormire, chiedi a qualcun altro di cucinare qualcosa! Chiedi a Kyungsoo-

-Sta già dormendo, come tutti gli altri-

-E voglio dormire anch’io!-
-Dopo che mi avrai preparato qualcosa-

-Ma io non so cucinare-

-Peggio di me non puoi fare-

-Minseok hyung ha finito tutto il cibo-

-Ma se Suho hyung ha fatto la spesa stamattina!-

-...Si sono bucate le padelle!-

-...Devo davvero risponderti?-

-Ehi ma quello non è Luhan hyung?!- usò la sua ultima carta e sembrò funzionare: il maknae sgranò gli occhi e si voltò nella direzione opposta alla sua, così che lui approfittò del momento per aprire la porta della sua camera e infilare una gamba al suo interno. Peccato che Sehun non avesse poi così tanta voglia di lasciarlo andare: se lo caricò in spalla, ignorando le lamentele e i pugni che il più grande gli stava dando.

Il sorriso inquietante continuò ad aleggiare sulle labbra del piccolo mentre portava “sacco di patate Chen” in cucina- perché sì, lui doveva preparargli qualcosa da mangiare. Voi non capite, non era un semplice capriccio avvenuto ad un orario improbabile della notte; era proprio una questione di vita o di morte.

Sarebbe potuto morire di crampi allo stomaco se non si fosse divorato qualcosa al più presto.

Okay non era così tragica la cosa, ma suvvia, si parlava del lagnoso, infantile e rompicoglioni maknae degli exo.

Per lui era maledettamente importante e non si sarebbe schiodato finché non verrà accontentato.

E questa era una di quelle volte, non c'era proprio nulla da fare.

Quindi era meglio che il più grande si rimbocchi le maniche e prepari da mangiare a questa povera bestiola affamata, prima che mangi te e getti le ossa dalla finestra del dormitorio e tanti saluti alla Chensing Machine.

Con la grazia di un rinoceronte e l'eleganza di un pachiderma su un filo per trapezisti, percorse tutto il corridoio facendo sbatacchiare le gambe di Chen contro il muro e forse qualche volta addirittura la testa, per sua sfortuna. Finalmente, raggiunse la tanto agognata meta che in realtà non distava nemmeno 5 metri dal punto di partenza.
(Ma insomma, si trattava un maknae mezzo ubriaco, era comprensibile che ci avesse impiegato 10 minuti per capire che non doveva andare verso la porta del bagno ma dalla parte opposta.)

Lo scaraventò con malagrazia a terra e prese a fissarlo.

- Hyuuung! Ho voglia di ramen. Cucinamelo.- disse con tono lamentoso e con tanto di sbattimento di piedi a terra, rischiando di far svegliare tutti. E magari ci fosse riuscito, pensava Chen, perché così forse si sarebbe potuto mettere in salvo e fuggire.

E invece no, la sorte non era dalla parte del più grande. Nessuno accorse in suo aiuto.

Non gli restò altro da fare se non arrendersi alla lagna del maknae, perciò si avviò verso al frigo strascicando i piedi e contemplando cosa potesse preparargli.

Era notte fonda, se non quasi l’alba, e va bene che si stava riprendendo dalla sbornia, ma continuava a vedere doppio e sfocato e di preparare qualcosa di complesso di sicuro non ne aveva voglia.

Guardò le uova, la carne, liquidi strani che solo Kyungsoo poteva sapere cosa fossero e richiuse il frigorifero con un sospiro.

Del ramen classico sarebbe andato benissimo.

Si avvicinò alla mensola dove di solito conservavano le confezioni di suddetta pietanza e ne pescò una. Prese da un mobile una pentola e ci mise l’acqua dentro lasciandola poi sul fuoco a bollire.

Infine si voltò a fissare Sehun che nel frattempo si era accomodato con le gambe ciondolanti su uno degli sgabelli della cucina, in attesa che arrivasse il cibo e, senza rendersene conto, s’incantò a guardare un punto indefinito della stanza. Se non fosse stato per il maknae, che gli aveva tutto ad un tratto lanciato un pacco di fazzoletti in piena faccia, non avrebbe neanche notato che l’acqua stesse bollendo e che lui era rimasto imbambolato per alcuni minuti.

Aprì il pacco di noodles e li immerse nella pentola, aspettò un paio di secondi e ci buttò le spezie per far creare così il sughetto.

Notò a poca distanza da lui una bottiglietta di energade mezza vuota, probabilmente di Yixing, e la sua mente ancora annebbiata dall’alcool elaborò una piccola vendetta.

Senza farsi notare prese la bottiglia e buttò nella pentola il suo contenuto, poi la riposò quanto più lontano da lui e spense il fuoco.

Et voilà, ramen all’succo d’arancia.

Mise la pentola sul tavolo e le bacchette di fronte al più piccolo e gli si sedette di fronte aspettando che la lagna gustasse il suo pasto.

Gli occhi del maknae brillarono non appena la scodella venne posata innanzi a lui. Non si era minimamente accorto che il maggiore aveva miscelato qualcosa nel ramen e quindi, tutto gasato, si fiondò sul cibo: bacchette in una mano, cucchiaio nell'altra e, tempo due secondi, sputò tutto in faccia a Chen.

Sì, giusto il tempo di mettere il cibo in bocca e dare il segnale alle sue papille gustative che quello che stava mangiando faceva schifo e tutto venne versato sull'individuo che sedeva di fronte a lui.

- Ma che cazzo hai cucinato?! Chen fai schifo come cuoco!- si lamentò sfregandosi la lingua con le mani, poi con la manica della camicia, poi contro il tavolo (insomma contro ogni superficie che riuscì a trovare). Qualunque cosa era buona per togliere quel saporaccio dalla bocca.

Poco gli importava che aveva letteralmente inondato il maggiore con il brodo. Per ora la cosa fondamentale era evitare di vomitare anche l'anima. D’altronde alcool e cibo disgustoso non sono mai stati proprio un ottimo connubio.

-Sehun ma che cazzo fai!?- urlò Chen in men che non si dica.

Era fermo a fissare una sua espressione di puro disgusto ma non aveva messo in conto di beccarsi tutto in faccia, e che schifo!

Aveva la faccia tutta appiccicosa e piena di spaghetti persino sui capelli! Ora doveva anche riandare a lavarsi il viso.

Si alzò per prendere un tovagliolo (o anche venti già che c’era) per ripulirsi da quella roba e, senza rendersene conto, iniziò a borbottare maledizioni contro il maknae – che andassero all’inferno, lui e quel ramen.

-Dannato spilungone, dovevo metterne altre due di bottiglie di quel succo!-

Si accorse solo dopo che forse quella frase l’aveva detta un po’ troppo ad alta voce e di scatto guardò Sehun che gli stava gettando un’occhiata non molto amichevole…

Oh cazzo.

Non appena sentì le parole poco sussurrate di Chen, l'espressione di Sehun cambiò velocemente, passando dallo stupito, al corrucciato per finire al tremendamente incazzato. Beh se gli sguardi avessero potuto uccidere, diciamo che ora avremmo un main vocalist in meno.

-Cosa hai detto?- le parole gli uscirono come una specie di sibilo. Avete presente i serpenti? Bene in quel momento il maknae sembrava un cobra velenoso pronto a mordere il povero topo Chen.

-Nulla…?- fu la candida risposta che diede Chen. Sembrava che stesse cercando di convincere primo fra tutti se stesso. Insomma sapeva benissimo che non poteva sfuggire all'ira del maknae, visto che non solo aveva messo qualcosa nel ramen, ma lo aveva anche ammesso per sbaglio ad alta voce.

-Hai messo del succo d'arancia nel ramen?- domandò quindi Sehun con fare minaccioso, cominciando lentamente a muovere qualche passo verso il maggiore

-Tecnicamente era energade- osservò Chen senza capire che così non aiutava di certo la sua situazione. Difatti l'espressione di Sehun peggiorò ancor più a quella piccola presa in giro.

-Ma io ti ammazzo!- furono le parole gli ringhiò in faccia, prima che tutta la scodella di ramen facesse una fine che forse l’altro avrebbe già potuto prevedere- ovvero sulla sua faccia.

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Un po' come l'uccisione di Francesco Ferdinando a Sarajevo. La scintilla che fece scoppiare la guerra.

E qui scoppiò una guerra di cibo.

Dal ramen si passò alla farina lasciata da Kyungsoo sul piano di lavoro, poi alle uova, che erano state prontamente prese dal frigorifero, e persino all'energade stessa.

Era impossibile stabilire chi dei due stesse avendo la meglio: sia Chen che Sehun erano ridotti in uno stato pietoso- per non parlare della cucina.

La loro guerra poi da silenziosa si trasformò ben presto in un caos di urla e imprecazioni di ogni genere.

Ad un “bomba in arrivo” gridato a mo' di avvertimento di guerra seguiva ben presto un minaccioso “te la farò pagare”, fino a che in tutto il palazzo si sarebbe benissimo potuto pensare che nel loro appartamento fosse in atto un'esercitazione militare o qualche evento simile.

Ignorare il frastuono era diventato impossibile, tanto che finì per attirare un incazzato Kris giù in cucina – e il poveretto già solo per questo rischiò di perdere la testa per colpa di un pacco di zucchero schiantatosi a pochi millimetri da lui.

-Cosa. Cazzo. State. Combinando!?-

La voce del leader fece bloccare i due “terroristi”, come quando si preme pausa ad un video:

Sehun con in una mano una ciocca di capelli di Chen e nell'altra un cibo non ben identificato che probabilmente doveva finire tra i capelli del maggiore; e l'altro con una mano attorcigliata al collo di Sehun e quella opposta che cercava invano di aiutarlo a divincolarsi.

Rimasero fermi così e ci sarebbe voluta una foto, ma ovviamente nessuno gira con un cellulare in mano a quell'ora della notte. O forse no...visto che si sentì riecheggiare, in quell'attimo di silenzio, una voce soddisfatta.

- Ora sì che posso ricattarvi come si deve -

(Probabilmente Chanyeol che si era alzato per andare a fare i suoi bisogni, con cellulare annesso, e che aveva fortuitamente immortalato il momento.)

Tornando a noi, i due “poveri” ragazzi erano stati colti con le mani nel sacco e non potevano possibilmente far nulla per rimediare al danno.

Cercarono di rimettersi in ordine con scarsi risultati, farfugliando qualcosa del tipo:

- Non è come pensi Hyung-

- Possiamo spiegare-

- E' meglio che ce la filiamo-

- Al mio tre scappiamo-

-Uno—TRE!-

E dopo aver “contato” fuggirono veloci come fulmini, finendo per nascondersi nell'armadio di Sehun, mentre un Leader su tutte le furie urlava indemoniato per la casa.

  
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