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Autore: Luxus99chan    26/05/2014    6 recensioni
Oilaaa! Ricomincia la Jerza week gentaglia :D
Non mi perdo in dettagli, ecco i prompt!
1. Passion
2. Cake
3. Family
4. Reunion
5. Protect
6. Happy
7. Injuries
8. Other
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erza, Scarlet, Gerard
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1. Passion
 
Erza aprì con calma un occhio, poi l’altro. Si sentiva la testa tremendamente pesante e gli occhi gonfi, e non voleva guardarsi allo specchio per non doversi spaventare.
Sbadigliò, e si raggomitolò meglio sotto le coperte, girandosi sull’altro fianco e trovandosi così a pochi centimetri dal viso di Gerard, che dormiva tranquillo con la bocca leggermente socchiusa.
 
*Nota: in corsivo quello che è successo la sera prima*
  Gerard aveva provato seriamente a stare lontano da lei. Dopo il Dai Matou Enbu, si era allontanato il più alla svelta possibile dal gruppo di Fairy Tail, e l’aveva a malapena salutata.
Solo che il suo record di astinenza da Erza era durato più o meno solo una settimana e mezza.
 
  La scarlatta sorrise, sistemando con la mano che non era schiacciata dal suo corpo uno dei ciuffi ribelli ma stupendi di Gerard, che se anche era sveglio, dette segno di non essersene accorto.
Erza distolse lo sguardo a forza, per concentrarsi sulla camera del ristorante-albergo in cui erano andati a cenare. Posto un po’ pidocchioso a dir la verità, già era un miracolo se non c’erano scarafaggi che scorrazzavano da una parte all’altra della stanza.
I muri dovevano essere stati tinteggiati per l’ultima volta almeno una quarantina di anni fa, tanto che il giallo acceso che doveva essere in origine si era trasformato in un molto più modesto giallo paglierino sporco.
Le tende della finestra, che la sera prima avevano lasciato aperta, si gonfiavano piano al vento, come pallidi fantasmi rosa shocking stinto. Effettivamente fuori doveva fare freddino.
Erza finì il giro panoramico della stanza concentrandosi sulla porta del bagno in noce scuro, e infine rivolgendo di nuovo lo sguardo al ragazzo addormentato davanti a lei.
 
  Così il periodo d’astinenza forzato si era -ovviamente, secondo quanto detto da Meredy- concluso subito, con la missione sotto copertura della ragazzina per portare l’invito a cena di Erza. D’altronde mica poteva entrare lui stesso a Fairy Hills.
La cosa assurda era che le ragazze del dormitorio non avevano fatto alcuna piega nel veder entrare Meredy, anzi, la salutarono allegramente, come una vecchia amica, felici di vederla. Probabilmente l’unico modo per descrivere efficacemente i membri di Fairy Tail era eccentrici. O pazzi, secondo i punti di vista. Non avevano alcun problema ad accogliere fra le loro fila ex-nemici o ricercati dal Consiglio della Magia, anzi, i due maghi di Crime Sorciere avrebbero potuto giurare che invece si divertivano a trasgredire tutte le regole del buon costume e della convenienza.
Forse era proprio quello che Fairy Tail era la migliore.
 
  Gerard si girò a pancia in su in quel momento, portando le braccia sopra la testa, a fare da sostegno al collo.
Erza sorrise furba, per poi avvicinarsi quatta quatta a lui, che continuava a sonnecchiare ancora mezzo addormentato incurante del pericolo. Exquippò un paio di spade, e le fece rimanere sospese in posizione strategica proprio sopra la testa del ragazzo aspettando che aprisse gli occhi.
Sorrise sotto i baffi, pensando distrattamente che Mira sarebbe stata orgogliosa di lei. 
Proprio mentre era lì per lì per sfregarsi le mani stile cattivo dei film di Batman, Gerard alzò le palpebre, sbadigliando nel contempo.
Fu un attimo: vide le spade, per un attimo i suoi occhi lampeggiarono, poi Erza si ritrovò chissà come schiacciata sotto il suo torace, con suo sgomento.
Gerard, completamente adagiato su di lei, si rigirava una delle spade in mano, sorridendo:
-Come se non conoscessi una per una le tue spade!-
Erza sbuffò, cercando di assumere il famoso tono severo che faceva impallidire Gray e Natsu in un soffio.
-Beh, ci ho provato. Ora levati di dosso.-
-Perché dovrei?-
-Gerard...- lo ammonì minacciosa, ma lui non fece una piega, anzi, appoggiò la testa nell’incavo del suo collo, respirando il suo profumo e sfiorando appena il mento di lei con la punta del naso.
-Tanto a me non faresti mai niente, giusto?-
Il ragazzo aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro, sornione. Non che gli piacesse molto stuzzicare Erza in quel modo, la voleva troppo per mettersi a fare il bambino in momenti come quelli. Però sapeva davvero che Erza non gli avrebbe mai fatto del male, qualcosa del tipo colpirlo con una spada o un ascia bipenne troppo appuntita.
Gli occhi della ragazza brillavano, mentre la sua mano scendeva piano lungo la vita di lui, sugli addominali, poi sopra l’ombelico, oltre, sempre più giù...
Per arrivare al cuscino vicino e colpirlo con quanta più forza poteva in faccia, tanto da farlo cadere dal letto sul pavimento con un urlo soffocato.
-Erza!- Esclamò stizzito, anche se in effetti non gli aveva fatto male.
-Uno a zero per Titania.- scandì la maga, alzandosi in piedi sul materasso. Facendo però scivolare le coperte, e scoprendo il suo corpo.
Il suo corpo.
Interamente.
Nudo.
Gerard molto probabilmente sarebbe morto per lo stupore se non fosse già passato alla base successiva, così si limitò a rimanere a bocca aperta come un baccalà al mercato del pesce che si svolgeva ogni anno durante la sagra del fritto misto a Magnolia. (?)
Erza si rese conto troppo tardi dell’errore e arrossì come una primula in fiore, per poi rituffarsi sotto le coperte, con un leggero “Kyaa!” soffocato dalle lenzuola.
Dio, che imbarazzo!
 
  Insomma, ad ogni modo Gerard alla fine era riuscito a vedere Erza quasi catapultarsi fuori da Fairy Hills, e avvicinarsi a lui con un gran sorriso sul volto.
-Ciao!- disse, senza smettere di sorridere.
Quando sorrise Gerard smise di sentirsi in colpa per la sua venuta improvvisa, anzi, tutto il contrario.
-Ciao... Come va?-
-Tutto bene, tu?-
-Non mi lamento.-
Dopo le solite frasi di convenienza calò un silenzio alquanto imbarazzante, rotto poi a forza dal ragazzo che esordì con un serio:- Ehm, ti avevo cercato per chiederti se...-
-Qualunque cosa va bene.- lo interruppe lei. -Davvero, basta solo che ti ho rivisto dopo tutto quel tempo!-
Gerard sorrise di nuovo, incapace di trovare una risposta adeguata, come al solito quando era con lei. Era così tremendamente difficile. Perché doveva essere tutto così complicato? Proprio a lui doveva capitare tutto? Gerard aveva già capito da tempo quale sarebbe stata la cosa migliore da fare con Erza, ovvero lasciarla vivere, ma ogni volta che cercava di farlo, c’era sempre quel “ma” che alla fine lo faceva tornare quasi strisciando, assalito dai sensi di colpa come un cane assalterebbe un osso di vitello con tanto grasso intorno.
Si, insomma, lui era l’osso di vitello con tanto di grasso, e il cane erano i suoi sensi di colpa. E la cosa assurda era che, sempre usando il paragone del cane, era lui stesso a gettarsi in pasto ai sensi di colpa, pur sapendo che se ne sarebbe pentito nel momento stesso in cui si sarebbe voltato, e avrebbe cominciato a camminare, allontanandosi da lei.
Quali erano i suoi sensi di colpa?
Prima di tutto, l’essere ritornato, ovviamente, l’esserci ricascato di nuovo in quel circolo vizioso così dolce di cui non poteva fare mano. E lì c’era il secondo motivo che scatenava il cane, cioè, i suoi sensi di colpa: l’allontanarsi.
L’allontanarsi da quel “circolo vizioso”, da quella droga che per lui si chiamava Erza Scarlet, con tanto di caratteri cubitali scritti in rosso scarlatto sul suo petto, più o meno all’altezza del cuore.
 Non poteva, davvero non poteva. Alla fin fine era un egoista.
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto dalla voce di lei, che lo rimise all’ascolto:
-Che ne dici di mangiare fuori? Scommetto che mangiate da schifo mentre siete in viaggio!-
Alla mente del mago si affacciarono per un secondo le orride visioni degli esperimenti culinari di Meredy, che probabilmente l’avrebbero tormentato nel corso della notte nei suoi incubi per tutta la vita a seguire. Così annuì con gli occhi che brillavano, ed entrambi scoppiarono a ridere come due bambini.
 
  Dio, che imbarazzo!
Gerard sorrise di quel suo sorriso dolce che regalava solo ad Erza, e si avvicinò con gesti calmi e studiati alle coperte, e si ci infilò sotto, più o meno nel punto in cui credeva ci fosse anche lei.
Erza si mangiucchiava nervosamente le unghie, anche se per finta, dato che in verità non riusciva a mangiarsele davvero. Allorché Gerard sorrise di nuovo, e le cinse i fianchi da dietro, facendole notare che in effetti anche lui era nudo.
Nella mente di Erza si fecero notare gridando come matti i ricordi della sera prima: la cena, e... quello che si erano detti poco dopo, mentre sorseggiavano acqua a prezzo economico.
Ricordava anche la piccola, solitaria lacrima che era scesa sulla guancia del ragazzo, spiccando sul rosso vivo del tatuaggio. Le poche parole sussurrate da una parte all’altra del tavolo, quando Gerard aveva preso il suo volto fra le sue mani e si era sporto pericolosamente verso di lei, come era già capitato una volta, in un luogo molto diverso in riva al mare.
Poi l’unica cosa che valeva la pena di dire, era quel piccolo e fugace “ti amo”, detto da entrambi in contemporanea, gettato lì quasi per caso, senza poi sollevare di nuovo l’argomento per il resto della notte, quando si erano addormentati con le mani intrecciate, un po’ esausti.
Erza farfugliò qualcosa d’incomprensibile scuotendo la testa, mentre il rossore lentamente se ne andava per lasciare il posto alla sua solita grinta. Posò lo sguardo su uno dei cuscini gettati a terra, ma Gerard le ricordò che era ancora lì picchiettando sulla sua spalla con un dito.
Erza non rispose.
Gerard si incupì, mentre già cominciavano a farsi sentire i primi strascichi di sensi di colpa, che era sicuro sarebbero ben presto arrivati ad ondate.
-Erza...- sussurrò al suo orecchio, facendo trasparire la sua preoccupazione.
La scarlatta ancora non disse niente.
-Scusa.- disse poi soltanto il ragazzo, girandosi dall’altra parte sul materasso. Lo sapeva, ecco arrivare l’ondata di tristezza. Aveva rovinato tutto, come ogni volta. Se fino alla sera prima erano semplicemente due persone a cena ora era un casino assurdo.
I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da un pugno in pieno petto.
Gerard annaspò ripiegandosi su sé stesso e girandosi nel contempo verso Erza, sorpreso.
-Chi ti ha detto che ti potevi allontanare?- disse gelida quella, di nuovo girata dall’altra parte.
Il ragazzo sorrise, e dopo sospirò, togliendosi un grosso peso dallo stomaco. Infine si accoccolò di nuovo sotto le coperte stretto a lei, intenzionato, per una volta, a non allontanarsi più.
Si, amava Erza dal profondo del suo cuore, e non poteva farne a meno. Quella ragazza era davvero come una droga per lui, una droga di cui non poteva fare a meno.
La sua passione personale.
 
 
  *Nota personale*
Salve a tutti gente! Comincia ufficialmente la Jerza week e quest’anno ho voluto partecipare anche io! :D
So bene che non riuscirò a tenere il passo con altri scrittori/scrittrici che in queste occasioni riescono a scrivere cose ai limiti della dolcezza e bellezza (Vedi la Elfever week che wow! Certe storie sono favolose!!)
Però comunque ci provo come al solito! :) I prompt sono quelli lì sopra, ma ora li scrivo anche giù, ed anche se ufficialmente è la Jerza week, con i nomi secondo la traslitterazione inglese, io ho scelto comunque i nomi originali.
Ah, e non ho scritto niente a rating rosso perché volevo mantenere il rating sul giallo, massimo arancione, quindi! xD
Null’altro da dire, a domani con la prossima storia! Un bacione! :3
 
 
 
Jerza Week 2014
 
  1. Passion
  2. Cake
  3. Family
  4. Reunion
  5. Protect
  6. Happy
  7. Injuries
  8. Other  (devo ancora scegliere cosa mettere ma molto probabilmente Stars perché adoro questo prompt! *^*)
 
 
 
  
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