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Autore: hapworth    02/08/2008    1 recensioni
- Mi domando ancora chi sia l’uomo tra me e te...- chiese in modo retorico Moe ridendo mentre Taki l’abbracciava – Ehi! Sono io l’uomo! – lei gli circondò il collo con lei braccia – Mah... sai di solito... sono i ragazzi che dicono “Ti amo” alle ragazze... e sono loro che glielo chiedono – e lui la baciò, stavolta approfondendo il contatto – Chiedimelo allora – le sussurrò poi con fiato corto – Taki... mi ami? – lui sorrise per poi baciarla di nuovo – Ovvio... ti amo più della mia stessa vita – lei sorrise per poi chiedere silenziosamente un dolce abbraccio che di certo non gli fu negato.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eccomi di nuovo con una Oneshot... (ma basta non se ne può più! Ndfrancy) senti eh? Taci... come sempre vi auguro buona lettura.

 

Me lo dici di nuovo?
Era una giornata scura quella volta, non che fosse più di tanto stupito, capitava spesso in quella città scura di ritrovarsi a sentire all’improvviso gocce di pioggia cadere dal cielo, ma quella volta avrebbe preferito di no. Il motivo? Se gliel’avesse chiesto qualcuno probabilmente avrebbe risposto – Fatti i cazzi tuoi – ma quel giorno era importante, doveva vedere lei.

Vi chiederete chi sia mai questa lei... beh vi basti questo, se qualcuno avesse chiesto a lui cosa mai fosse questa lei per lui, avrebbe risposto – Lei è la luce, lei è vita, lei è il mio tutto – forse a vederlo così la gente non avrebbe mai detto che Taki fosse così, perché, come spesso succede, si nascondeva dietro una maschera di indifferenza, anzi no, di cattiveria. Maschera che puntualmente cadeva non appena nel suo campo visivo compariva lei, Moe.

Moe, secondo alcuni non era bella, secondo altri era stupenda, lui faceva parte di quei pochi che sostenevano che lei era solo Moe, solo lei, non aveva bisogno di altre qualità per essere classificata. Lei e i suoi capelli biondi, lei e i suoi occhi azzurri, lei e la sua dolcezza, lei e basta. nessuno conosceva il lato dolce di Moe tranne lui e pochi altri, perché anche lei, come lui, indossava una maschera di cattiveria e questo lo aveva capito sin dal primo istante. Però al contrario degli altri, lui aveva scavato nel suo essere, aveva cercato in ogni modo di conoscerla, di capirla cosa più difficile, eppure alla fine... quanto era stato felice di vedere il lato dolce, quel lato così tenero che l’aveva fatto innamorare di più di lei, come se non lo fosse già abbastanza!

L’amava per la sua cattiveria solamente apparente, l’amava per i suoi occhi azzurri, l’amava per quella sua tenerezza nascosta... non avrebbe potuto spiegare davvero perché l’amasse, l’amava a basta. E quel giorno gliel’aveva detto, sorridendo e magari arrossendo un poco, gliel’aveva sussurrato all’orecchio in una delle loro tante passeggiate in riva al mare durante l’inverno. Le aveva bisbigliato dolcemente quel – Ti amo – che aveva covato troppo nel suo cuore, e lei aveva riso e, con innocenza gli aveva chiesto – Perchè ci hai messo tanto scemo? – e lui si era sentito un idiota, un idiota perché lei aveva già capito quello che lui aveva realizzato solo a poco a poco.

Ed erano scoppiati entrambi a ridere, felici di quella consapevolezza, felici di essersi finalmente trovati per davvero. – Senti ma... ora ci mettiamo insieme vero? – Moe gli accarezzò dolcemente i capelli riccioluti – Taki sei uno scemo... è sottointeso che adesso siamo insieme! -  lui fece una faccia imbronciata – No... perché mi piace sentirtelo dire... dillo Moe – le sussurrò arrossendo, lei rise più forte per poi dargli un bacio a fior di labbra – Ti amo Taki – e lui sorrise imbarazzato, però gli piacevano da morire quelle parole dette da lei.

- Mi domando ancora chi sia l’uomo tra me e te...- chiese in modo retorico Moe ridendo mentre Taki l’abbracciava – Ehi! Sono io l’uomo! – lei gli circondò il collo con lei braccia – Mah... sai di solito... sono i ragazzi che dicono “Ti amo” alle ragazze... e sono loro che glielo chiedono – e lui la baciò, stavolta approfondendo il contatto – Chiedimelo allora – le sussurrò poi con fiato corto – Taki... mi ami? – lui sorrise per poi baciarla di nuovo – Ovvio... ti amo più della mia stessa vita – lei sorrise per poi chiedere silenziosamente un dolce abbraccio che di certo non gli fu negato.

- Credo che pioverà... - sussurrò lei nell’orecchio di lui facendolo sussultare appena – ma perché devi sempre fare la iettatrice tu?! – Moe gli scompigliò dolcemente i capelli – Ma perché così posso stare di più con te no? Andiamo là – e Taki capì, voleva andare nel loro posto segreto, quella caverna nascosta tra gli scogli che avevano scoperto un giorno per caso.

- Sei una cosa impossibile Moe! – esclamò ironico mentre lei sbuffava – Parli te che arrossisci quando ti dico “Ti amo” – e lui come a confermare l’ipotesi divenne bordò... – Oh insomma! Lo sai che mi imbarazzo! Anche tu accidenti dovresti arrossire e, invece, ridi. La cosa mi fa arrabbiare – lei, come sempre, sorrise.

Come predetto da Moe, poco dopo aveva cominciato a piovere, ma loro erano riparati nella grotta, abbracciati e felici, non si erano manco accorti di essersi baciati in modo così passionale, di essersi accarezzati così languidamente, e quando Taki se ne accorse sussultò appena nel vedere Moe così splendente tra le sue braccia che aspettava, attendeva di essere solamente sua, in quel posto speciale, nel loro posto speciale, dove infondo era anche iniziato tutto.

Moe si inarcò appena, giusto per avvolgere le braccia al collo di Taki che, non avendo mai amato non sapeva cosa fare, in realtà lo sapeva però preferiva che lei annuisse, che gli desse l’assenso e lei gli diede una risposta muta, soffocata in un tenero bacio che li rinchiuse nuovamente nel loro mondo ovattato, dove c’era lui e dove c’era lei, dove c’erano loro e dove per i momenti in cui si amavano diventavano uno solo.

E quando piano, senza fretta, riemersero dal loro mondo entrambi con il sorriso si abbracciarono sussurrandosi tenere parole, che ormai si perdevano nella pioggia che cadeva, non esistevano più i – Ti amo – sussurrati nelle orecchie da entrambi, non esistevano più i – Staremo sempre insieme – detti mentre si scaldavano a vicenda.

Taki riemerse dal ricordo di quel giorno, probabilmente, si disse, era stato a causa del tempo che aveva rivisto i loro primi momenti quando erano diventati una sola persona – Quando siamo diventati un Noi – si disse.

Adesso però non aveva tempo da perdere, e come lo avevano visto apparire in quella piazza, lo videro sparire, dietro ad un palazzo per andare da quella che realmente lo capiva, la sola con cui avrebbe voluto condividere la sua esistenza.

La porta si aprì in uno scricchiolio e una ragazza apparve dalla porta sorridente, i capelli biondi gli occhi azzurri – Sei in ritardo... – gli fece notare guardandolo scettica – Uffa non è stata colpa mia! – lei sorrise – Sisi... sempre la solita scusa – lui distolse lo sguardo imbronciato, per poi rivolgersi imbarazzato a lei – Senti... prima di entrare volevo me lo dicessi di nuovo – lei capendo al volo guardò, falsamente esasperata, il cielo – Ti amo. Contento? – lui sorrise, per poi abbracciarla – Beh... quasi... mi manca l’ultimo tocco – lei sbuffò – Che noioso – lui la guardò con gli occhi ingigantiti – Come? – Moe scoppiò in una risata – Sei troppo scemo... entra che tra poco pioverà -.

E come aveva detto Moe, la pioggia poco dopo cominciò a cadere.

Fine

 

Non so... sta “cosa” volevo scriverla già da un po’... non so se vi va ditemi che ne pensate.

By athenachan

   
 
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