26/05/2014
4 recensioniHow much can you suffer for love?
Ci sono cose mai iniziate che non possono finire.
Scavalcò lo steccato e si diresse verso il lago.
Il sole batteva sopra la sua testa castana mentre i suoi occhi dorati riflettevano gli alberi intorno a lei.
Più avanzava lungo la stradina composta da ciottoli e ghiaia più la vegetazione si diradava.
Svoltò ancora un po’ di viottole fino a raggiungere quello che i ragazzi del posto chiamavano lo “specchio del Campo Giove”.
Hazel si asciugò le piccole gocce di sudore che si erano stanziate sulla sua fronte scura e tirò un sospiro di sollievo quando riconobbe la figura esile del ragazzo.
Pochi a Nuova Roma conoscevano quel posto che la ragazza definiva magico.
Si avvicinò senza farsi notare vicino al corpo del biondo che si nascondeva dietro alcuni cespugli poi seguì la traiettoria del suo sguardo.
Jason e Reyna si stavano allenando con la spada, la ragazza aveva appena provato a fare un affondo che il suo compagno era riuscito ad evitare.
Hazel osservava il ragazzo di fianco a lei che ammirava la scena con un velo di disgusto e tristezza dipinto in volto.
Immaginava cosa stesse passando per la testa del biondo in quel momento, lei era l’unica che sapeva cosa potesse provare Octavian quando i suoi occhi gli mostravano quelle immagini.
Era l’unica che aveva saputo andare oltre le apparenze.
Reyna perse l’equilibrio e Jason l’aiutò ad alzarsi attraendola più del dovuto vicino al suo corpo ignaro del fatto che qualcuno li stesse spiando.
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso e che spazzò via tutte le speranze di Octavian.
Il ragazzo diede le spalle alla scena e seduto a terra raccolse le ginocchia al petto, Hazel gli mise una mano sulla spalla.
Octavian era sempre stato molto orgoglioso e non avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso quello che provava per Reyna.
Ora invece era come se i suoi sentimenti si fossero liberati dal suo cuore senza permesso, avrebbe dovuto dichiararsi molto prima, prima che il figlio di Giove potesse portargliela via.
Non solo Jason era riuscito a guadagnarsi il posto da pretore che Octavian bramava da tempo, ma gli aveva sottratto qualcosa forse di ancora più importante.
Reyna e Jason si incamminarono lungo la vegetazione mentre lui le cingeva il collo con il braccio e le sorrideva felice.
Lei era imbarazzata e continuava a fissare il terreno per nascondere il suo viso, orami rosso, e quel sorrisetto che non era riuscita a togliersi da quando aveva raggiunto il lago con il ragazzo.
Hazel osservava i due allontanarsi e sospirò per poi far ricadere il suo sguardo sul ragazzo accanto.
Octavian pensava alla discussione che aveva avuto con Reyna due sere prima, quando non si erano presentati a cena.
<< Lui morirebbe per me. >> le aveva urlato la ragazza stanca delle lamentele che continuava a ricevere da parte del biondo nei confronti di Jason.
Era da quella sera che non si parlavano e ad Octavian mancava terribilmente.
Non riusciva ancora a capire però come una persona potesse morire per amore.
Lui aveva sempre ritenuto che la sua vita fosse più importante di quella di chiunque altro e magari poteva sembrare egoista, ma andiamo, chi avrebbe veramente rinunciato alla propria vita?
Avrebbe potuto offrire a Reyna tutto l’affetto e l’amore del mondo, ma morire, quello no.
Forse era per quello che Reyna non l’aveva mai notato, per quel terribile carattere che si ritrovava.
Non notava che lui avrebbe saputo darle molto di più di quello che faceva Jason.
Sapeva che prima o poi lui avrebbe scelto un’altra e a quel punto Octavian sarebbe rimasto per consolarla.
Decise di dedicare la sua attenzione ad Hazel che era rimasta in silenzio tutto il tempo e quando i suoi occhi si incontrarono con quelli della ragazza le rivolse un piccolo sorriso forzato.
<< Non capisco cosa ci trovi in lui. >> le disse poi il ragazzo arricciando il naso.
Hazel alzò un po’ le sopracciglia e inclinò leggermente la testa.
Aveva sentito pronunciare tante volte quella frase dalla bocca del biondo e lei sapeva perché Reyna fosse innamorata del pretore.
Qualcosa però le diceva che Octavian aveva ragione: non sarebbero durati a molto.
Aveva sempre avuto il dono di capire come si sentivano le persone e sapeva che prima o poi la relazione con la figlia di Bellona avrebbe soffocato Jason.
<< Accettiamo l’amore che pensiamo di meritare. >> gli rispose la ragazza accarezzandogli dolcemente i capelli biondi.
Hazel aveva ragione.
Forse sarebbe stata Reyna a stancarsi di Jason, forse sarebbe stata lei a sostituirlo e Octavian sperava vivamente che lui avrebbe potuto prendere il suo posto, per una volta.
Attention to me.
L'idea di scrivere questa one shot mi è venuta quando ho finito di leggere il libro "Noi siamo infinito" di Stephen Chbosky da cui viene la citazione che pronuncia Hazel.
Il racconto è ambiantanto prima di "L'eroe perduto" quindi prima che Jason perdesse la memoria e scomparisse dal Campo Giove.
Inizialmete avevo deciso di raccontare dei sentimenti che Leo prova per Hazel, ma poi ho stravolto tutto pensando che anche le coppie Reyna/Jason e Reyna/Octavian si meritassero di essere descritte in qualche storia.
Ho notato che molti non amano il personaggio di Octavian e la cosa mi dispiace perché secondo me è un personaggio davvero molto interessante e come tutti gli altri ha una storia alle spalle.
I fatti raccontati non accadono realmente e la storia non presenta spoiler di alcun genere.
Diciamo che questa piccola one shot è stata un momento di svago e di pausa dalla scrittura della long "The blood of the heroes".
Spero sia stata di vostro gradimento e mi piacerebbe molto se mi faceste sapere che ne pensate.
Direi che mi sono dilungata anche troppo, alla prossima :)